Iannone: "La moto è la mia vita, non me la voglio giocare così"
Il pilota dell'Aprilia è ancora scosso per la vicenda doping e ha parlato alla Gazzetta dello Sport dopo che anche le controanalisi hanno confermato la positività. Andrea però spera ancora di venirne fuori.
Foto di: MotoGP
"Mi sembra di stare in un film di cui sono protagonista involontario: per essere uno sportivo che ha fatto tanti sacrifici, è un trauma".
Andrea Iannone non ha usato molti giri di parole per descrivere il momento difficilissimo che sta vivendo da quando è stata riscontrata la sua positività ad un controllo antidoping effettuato in occasione del Gran Premio della Malesia.
Dopo la sospensione provvisoria da parte della FIM, scattata lo scorso 17 dicembre, il pilota dell'Aprilia si è preso il suo tempo per meditare ed è tornato a parlare oggi dalle colonne della Gazzetta dello Sport, subito dopo aver saputo che anche il campione B, quello delle controanalisi, è risultato positivo, seppur di poco, al Drostonolone, uno steroide androgeno anabolizzante.
Un quadro che in teoria favorisce la difesa dei suoi legali, mirata alla contaminazione involontaria, dovuta alla carne "trattata" mangiata nelle cinque settimane passate in Asia in quel periodo.
"In questa situazione non vedo punti a favore, nel senso che la trovo surreale. Non mi esprimo e lascio fare all'avvocato De Rensis ed alla giustizia" ha detto però a riguardo Andrea.
Anche perché il diretto interessato al momento sembra avere un solo chiodo fisso in testa: "Tornare al più presto in sella alla mia Aprilia, per superare questo momento".
I test infatti iniziano tra meno di un mese e ci sarebbe una moto tutta nuova da provare: "Vorrei esserci io, ma è comunque importante che si capisca come va la moto". In ogni caso, anche se dovesse arrivare una squalifica, per il momento nella testa non c'è l'idea di smettere: "Non ci penso...".
Neanche progetti alternativi legati alla sua vita sociale molto attiva al di fuori delle corse: "Non preparo Piani B, la cosa principale è andare forte con l'Aprilia. La moto è la mia vita, non sono sciocco da giocarmela per altre cose o queste recenti vicende".
Anche perché l'Aprilia gli è stata davvero vicina in questo momento molto difficile della sua carriera: "Tanto, come una famiglia: non mi sarei mai aspettato una vicinanza simile e per me questo vale come una vittoria". Sulla possibilità di perdere il posto in caso di squalifica, però, non si sbilancia: "Io avverto molta fiducia, il resto non posso saperlo".
Il marchio del doping è stato pesante per tanti atleti in passato, ma questa non sembra essere una preoccupazione per Iannone: "Se sei a posto con la tua coscienza possono marchiarti di quello che vogliono. Di marchi addosso non me ne sento".
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