Iannone duro dopo il caso Schwazer: "Il sistema fa schifo"
Dopo l'archiviazione del caso dell'atleta altoatesino e l'attacco del Gip alle indagini della WADA e della IAAF, il pilota di Vasto, fresco di squalifica di 4 anni, ha avuto a sua volta parole molto dure.

Nella giornata di ieri, Alex Schwazer ha vissuto un epilogo favorevole per il calvario che lo tormentava ormai da diversi anni. Il caso di accusa di doping dell'ex campione olimpico di marcia è stato infatti archiviato perché secondo il giudice il fatto non sussiste.
Anzi, Walter Pelino, Gip del tribunale di Bolzano, è stato molto duro nei confronti di chi ha perseguite l'atleta altoatesino, ovvero la WADA e la IAAF, sottolineando la presenza di "forti evidenze di reati" commessi al fine di "ottenere la squalifica ed il discredito dell'atleta".
Tra coloro che hanno reagisto a questa sentenza, non poteva mancare Andrea Iannone, recentemente squalificato per 4 anni dopo essere risultato positivo al Drostanolone in occasione del Gran Premio della Malesia del 2019.
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L'ex pilota dell'Aprilia in MotoGP, che aveva sostenuto la contaminazione alimentare, ha più volte ribadito di ritenersi una vittima dell'attuale sistema anti-doping ed ha preso la palla al balzo per ribadire il proprio punto di vista con una storia sul suo profilo ufficiale Instagram.
"Io voglio solo dire una cosa riguardo a queste situazioni che accadono ormai da tempo. Devo dire solamente che questo sistema va fermato assolutamente, per il bene degli atleti che da una vita si sacrificano e fanno forzi psicofisici senza essere dopati", ha detto Iannone.
"Sicuramente ci sono atleti che si dopano, ma anche atleti che non si sono mai dopati. Quelli che si dopano è giusto che vengano puniti, ma quelli che non si sono mai dopati non è giusto che paghino per niente, solamente perché la mafia è più grande dello sport oggi come oggi. Questo sistema va fermato, perché fa veramente schifo", ha concluso.

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Riguardo questo articolo
Serie | MotoGP |
Piloti | Andrea Iannone |
Autore | Matteo Nugnes |
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