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Iannone: "Dobbiamo cambiare la Suzuki, ma non vi dico dove..."

Andrea Iannone centra il primo tempo nel secondo giorno di test IRTA MotoGP di Sepang, ma afferma che per il Qatar la Suzuki dovrà cambiare un aspetto. Questo, però, rimane segreto, perché il pilota di Vasto non ha dato spiegazioni...

Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Suzuki MotoGP

Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP

Andrea Iannone è stato il pilota più veloce della seconda giornata di test IRTA in sella alla sua Suzuki GSX-RR numero 29. Il rider di Vasto è stato anche autore del crono migliore dei due giorni in 1'59"452, facendo infatti meglio di quello ottenuto da Casey Stoner e la Ducati nella giornata di ieri.

L'adattamento di Andrea in sella alla Suzuki prosegue senza intoppi. Questo pomeriggio ha iniziato a mettere mano all'assetto della sua moto per la prima volta da quando è approdato nella Casa giapponese e i risultati si sono visti immediatamente nonostante non riesca ancora a sfruttare al 100% la moto. C'è però un particolare che Iannone ha indicato ai suoi tecnici e che, stando proprio alle sue parole, dovrà essere modificato in vista dell'avvio del Mondiale 2017.

State lavorando sulla durata delle gomme sui long run?
"Stiamo lavorando sulle gomme. Sto spingendo tanto, in fabbrica hanno tentato di migliorare la situazione ma non è facile. Credo che il metodo di lavoro adottato dal team possa dare risultati importanti. Ho molta fiducia nella Suzuki, dei ragazzi con cui sto lavorando. Ci sono tante persone che mi sono accanto. In inverno hanno lavorato più di quanto mi aspettassi. Sono rimasto sorpreso dalla quantità di cose che hanno portato. Sono tanti piccoli aggiornamenti, ma mi hanno stupito per la mole di lavoro. In più la Suzuki è una moto che può cambiare completamente il proprio carattere facendo solo una piccola regolazione. Questo è un aspetto positivo. Basta poco per poter capire".

Eri abituato al motore della Ducati, sicuramente molto potente. Come ti trovi con quello della Suzuki?
"La moto va forte. Facciamo buone velocità di punta e sta andando forte sia in rettilineo che in percorrenza di curva. Se sistemiamo alcune cose che esulano dal motore secondo me possiamo fare un ulteriore passo avanti. Per quanto riguarda il motore è l'ultimo dei problemi".

A che punto ti trovi con l'adattamento alla nuova moto dopo anni in Ducati?
"Non riesco ancora a sfruttare la Suzuki al 100%. Devo ancora imparare tante cose, devo capire bene il limite perché mi permette di fare cose che non potevo fare con la Ducati. A cui non ero abituato. In alcune aree il limite con la mia vecchia moto era più vicino. Ora invece è così lontano che non riesco ancora ad abituarmi. A volte chiudo gli occhi perché penso di non poter fare una certa cosa, invece la GSX-RR mi permette di farla senza problemi. Questo è merito del telaio che abbiamo".

Sei soddisfatto di come si sta comportando la nuova GSX-RR?
"Non mi aspettavo che Suzuki arrivasse qui con tre moto. Abbiamo fatto più confronti ieri rispetto a oggi. Solo oggi pomeriggio abbiamo iniziato a fare i primissimi cambiamenti d'assetto della moto. Non li avevo mai fatti. Mi auguro che continuando a lavorare in questa direzione si possa migliorare ancora".

"Al momento ho una priorità che i giapponesi devono risolvere. E' un punto che loro conoscono ho già parlato con loro e per me è fondamentale. Gli ho spiegato molto bene e sto spingendo molto su questo ed è importante arrivare in Qatar avendolo risolto".

Qual è questo cambiamento che hai chiesto a Suzuki?
"Non è importante saperlo...".

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