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Iannone copia l'assetto di Rins e conquista il terzo podio: "Ho cambiato lo stile di guida"

Il pilota Suzuki ha ritrovato il sorriso con un terzo posto davanti al compagno di squadra e, dopo aver adottato la base dell'assetto di Alex, ha provato a infilarsi nella lotta fra Marquez e Dovizioso: "Per salvaguardare la gomma soft acceleravo con più gradualità".

Podio: il terzo classificato Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP

Podio: il terzo classificato Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP

Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP

Andrea Iannone alla curva 15 di Aragon ha dato un saggio di quello che è il suo talento: quando alla bandiera a scacchi mancavano cinque giri, si è infilato nella sfida fra Marquez e Dovizioso infilando la sua Suzuki GSX-RR all’esterno, sfilando il leader del mondiale mentre Andrea lo fulminava all’interno. Una manovra di chi sa inventare un sorpasso pur disponendo di una moto indiscutibilmente meno potente di Honda e Ducati.

E così alla fine Iannone conquista il terzo podio della stagione, lasciandosi alle spalle il compagno di squadra dove aver copiato alcune soluzioni di assetto di Rins. Una bagno di umiltà dal punto di vista tecnico che ha pagato…

“Sono molto felice perché ho lottato tutta la gara con il campione del mondo e il vice dello scorso anno che sono poi quelli che stanno lottando anche per il titolo di quest’anno. Ad un certo punto ho provato anche a passare in testa: sono stato competitivo e ho gestito il materiale che avevo a disposizione al meglio, per cui è giusto essere molto, molto contenti”.

Te lo aspettavi questo salto di qualità o è stata una sorpresa?
"Ieri in FP4 sono partito con le gomme usate e ho avuto un gran passo infilando dei giri molto buoni. E nel warm up di questa mattina siamo riusciti a fare un altro passettino in avanti ed era proprio quello che ci serviva”.

“In gara la situazione è stata molto diversa forse perché abbiamo corso dopo la Moto2 o forse perché le temperature erano più alte, ma sono riuscito a gestire le gomme in modo molto positivo, seguendo quella che è stata la mia priorità in tutto il weekend”.

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“In funzione di questo nelle libere ho provato anche a cambiare un po’ lo stile di guida perché in trazione andavo in crisi: ho capito che dovevo aiutare la moto aprendo il gas con una certa gradualità. E credetemi non è stata una cosa facile, ma nel warm up avevamo visto che eravamo riusciti a ridurre il consumo della gomma per cui se avessi potuto guidare allo stesso modo anche in gara sarei potuto partire con la mescola morbida, potendo avere un vantaggio in accelerazione. Analizzato tutto questo non posso che essere contento”.

Hai imposto di copiare l’assetto di Rins, perché non sei andato prima in quella direzione?
“L’avevamo provato nei test. Noi di solito abbiamo moto molto diverse. A Misano ero partito bene e quando ero dietro di lui avevo notato che accelerava meglio di me e, la cosa curiosa, è che queste differenze nei dati non si riuscivano a vederle, ma alla fine sono venute fuori: ora impegno di meno la gomma e riesco ad accelerare meglio per cui non mi impicco in frenata”.

“La base dell’assetto era quella di Rins, ma poi la moto la si evolve sempre, per cui sono andato incontro alle mie esigenze. Lui aveva qualcosa di molto diverso rispetto a me nel posteriore ed ho ritenuto che fosse giusto provarlo. E ora siamo riusciti a migliorare”.

Questa lotta di vertice ti mancava?
“Sono consapevole più che mai che se avessi una moto competitiva me la giocherei con chiunque, credo che non debba dimostrare più a nessuno le mie capacità e il mio talento. Le cose sono andate in un certo modo e vorrà dire che ricostruirò una situazione per arrivare in alto…”.

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