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Iannone: "Bisognerebbe fare una finestra di mercato piloti di soli due mesi"

Il pilota della Suzuki, quinto in griglia a Barcellona, propone una soluzione interessante alle firme molto anticipate che hanno caratterizzato l'ultimo mercato della MotoGP

Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP

Vedere quello che Jorge Lorenzo sta riuscendo a fare con la Ducati, ma anche l'attuale rendimento di Andrea Iannone in sella alla Ducati non fa altro che aumentare la frustrazione per un mercato piloti della MotoGP che è diventato sempre più frenetico e porta a chiudere i contratti nelle prime quattro o cinque gare dell'anno.

E' quasi assurdo pensare infatti che l'anno prossimo sia il maiorchino che il pilota di Vasto saranno in sella ad altre due moto, perché dopo un lungo periodo di adattamento ora sembrano aver trovato un feeling davvero interessante con quelle di cui dispongono.

Dopo le qualifiche del GP di Catalogna, concluse con un altro buon quinto tempo, l'abruzzese non ha nascosto un pizzico di dispiacere infatti: "Anche io ho vinto con la Ducati quando ormai sapevo che sarei andato via. Penso che il mercato oggi parta troppo presto. In Qatar c'è già chi firma i contratti e chi cambia tutto come me, perché il passaggio da Ducati a Suzuki è stato molto grande, dovrebbe avere più tempo per capire le cose e per adattarsi".

"In parte è stata colpa mia, ma anche la Suzuki ha fatto delle scelte sbagliate sulla moto dell'anno scorso, quindi non ci siamo trovati. Quest'anno, piano piano, si sta amalgamanto tutto, ma se decidi in Qatar o in Argenina non serve a niente se fai podio ad Austin e a Jerez, ormai è andata" ha aggiunto.

Poi ha avanzato anche una proposta interessante per il futuro, volta ad evitare il ripetersi di situazioni come questa: "Bisognerebbe mettere una regola che autorizza solo una finestra di mercato di due mesi dopo la pausa estiva e basta".

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La gara di domani sembra prospettarsi come una di quelle in cui sarà fondamentale la gestione del consumo delle gomme, quindi Andrea indica le Ducati e le Honda come le favorite.

"Penso proprio di sì, perché qui a Barcellona è sempre così. Sarà una gara molto dura e davvero tanto difficile. La moto che gestirà meglio il consumo delle gomme, credo che sarà quella che ha più chance di vincere rispetto alle altre. Ducati ed Honda sono quelle messe meglio da questo punto di vista. Dopo metà gara quindi bisognerà stare attenti perché potrebbero venire su anche le Ducati private. E' una cosa che non va sottovalutata".

Al momento quindi non sembra proprio lo scenario ideale per la Suzuki, che paga particolarmente il calo del rendimento delle gomme: "Per noi dipenderà dalla temperatura. Se è fresco come questa mattina, mi vedo bene. Se è caldo come oggi pomeriggio invece mi devo un po' peggio. Il nostro problema è che non riusciamo a gestire le gomme: quando calano, cala il nostro passo e diventa tutto più difficile. In questo momento, è questo il limite più grande che abbiamo".

Quando poi gli è stato chiesto se quindi pensa che sia possibile raggiungere il podio, ha concluso: "Di impossibile penso che non ci sia niente, ma in questo momento non credo che siamo da podio. Le Ducati sono in forma e lo è anche Marquez, anche se forse è un po' più al limite. Noi dipendiamo molto dalla temperatura, perché soffriamo molto il caldo, quindi se domani dovesse essere un po' più fresco saremmo sicuramente molto contenti. Stamattina con il fresco infatti riuscivo a gestire molto bene la moto, con il caldo invece perdiamo tanto feeling".

Informazioni aggiuntive di German Garcia Casanova

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