Iannone: "A breve decido il mio futuro. Voglio correre con una Casa"
Il pilota della Suzuki ha detto di essere in trattativa con la Casa di Hamamatsu e tra pochi giorni potrebbero arrivare novità importanti sul suo futuro in MotoGP.
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Gold and Goose / Motorsport Images
Andrea Iannone arriva a Le Mans sull'onda dei due podi consecutivi centrati ad Austin e, due settimane fa, a Jerez de la Frontera. La Suzuki è in costante miglioramento e il rider di Vasto nelle ultime uscite è tornato a far vedere sprazzi di quel pilota che aveva fatto molto bene nella sua ultima stagione in Ducati.
In alcune piste la Suzuki GSX-RR potrebbe addirittura rivelarsi una moto capace di poter lottare per la vittoria. Andrea - un pilota ritrovato grazie ai risultati delle ultime settimane - potrebbe essere un fattore determinante per le speranze di successo del team di Hamamatsu, anche se a oggi preferisce tenere un profilo basso e continuare a lavorare.
"Se siamo vicini a poter vincere? Dipende dal tracciato. Non è banale. Potremmo essere più vicini in alcune piste ed essere lontani in altre. In Australia ad esempio eravamo competitivi e quest'anno abbiamo una moto competitiva, dunque potrei dire di sì, però in questo momento non mi sento di dirti che dobbiamo iniziare il weekend potendo vincere. Possiamo essere vicini ai migliori, ma dovremo capire quanto".
In questi giorni si stanno definendo numerose situazioni legate al futuro di piloti di spicco della MotoGP. Tra questi c'è sicuramente anche quella di Iannone, che, così come Dovizioso, è ancora alla ricerca di un contratto per le prossime due stagioni.
Intanto l'abruzzese ha affermato nel corso del suo debrief nel box Suzuki che per sapere qualcosa sul suo futuro basterà aspettare ancora qualche giorno.
"Sto discutendo con Suzuki, ma più in generale per il mio futuro. Capiremo di più tra pochi giorni, non penso proprio che andremo per le lunghe. Per me è importante correre con una Casa in MotoGP, in generale".
"Sono stato in passato con Ducati, ma alla fine anche in Suzuki ci sono tante persone italiane, dunque il gruppo fondamentalmente è italiano. Certo che per un pilota italiano rappresentare una Casa italiana è certamente qualcosa in più. Però non è quello che fa la differenza. La cosa che fa davvero la differenza è correre per una Casa o un team privato".
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