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GP del Qatar: Dovizioso ed una vittoria che... Vale

Il pilota della Ducati ha iniziato il 2018 con una vittoria costruita con una calma che ha ricordato quella di Valentino Rossi ai tempi d'oro. E ora a Borgo Panigale devono riconoscergli il grande lavoro fatto nell'ultimo anno e mezzo.

Winner Andrea Dovizioso, Ducati Team,third place Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Winner Andrea Dovizioso, Ducati Team,third place Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso, Ducati Team
Winner Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Claudio Domenicali, Ducati Team, winner Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Podium: second place Marc Marquez, Repsol Honda Team, winner Andrea Dovizioso, Ducati Team, third place Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Marqez, chequered flag
Winner Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Andrea Dovizioso, Ducati Team

Vincere aiuta a vincere. Questo è un mantra che sentiamo pronunciare a tanti allenatori di calcio, magari quando le loro squadre escono dai momenti difficili con un 1-0 tirato per i capelli, ma poi grazie a quello riescono a trovare un filotto positivo.

In MotoGP si potrebbe dire che è quello che è successo ad Andrea Dovizioso: il forlivese ha visto passare oltre sette anni tra la sua prima e la sua seconda vittoria nella classe regina, ma da quando è salito sul gradino più alto di Sepang nel 2016 ci ha preso davvero gusto e i suoi successi sono diventati sempre più convincenti.

Dal GP della Malesia di due anni fa compreso, sono stati disputati 21 GP e sono ben 8 le occasioni in cui il pilota della Ducati ha messo tutti in fila. Nessuno ha fatto meglio di lui in questo lasso di tempo, neppure il campione del mondo in carica Marc Marquez, che è fermo a quota 6.

I suoi duelli con il rivale della Honda ormai sono diventati quasi un marchio di fabbrica ed un biglietto da visita per lo spettacolo della MotoGP: quando arrivano insieme all'ultima curva, Marc attacca con l'istinto, cercando la staccata all'interno. Dovi però gli replica sempre con la testa, aspettando il momento giusto per incrociare e per sfruttare i cavalli del cuore desmodromico della sua Rossa.

Ieri a Losail ha ammesso anche di aver temuto che questa volta Marquez gli avesse preso le misure, ma ancora una volta ha trovato il varco giusto per infilare la RC213V con il numero 93 all'interno ed involarsi verso una vittoria che gli vale la prima leadership della stagione.

"Quando ho visto che stava entrando, pensavo di aver perso la gara, perché mi sono detto: 'stavolta entra e non arriva lungo'. Quando è entrato, ho visto che stava riuscendo a frenare la moto e ha fatto un front lock da paura per riuscirci. Se lui fosse riuscito a fermarla, io non sarei riuscito ad incrociare, però sono rimasto lucido e ce l'ho fatta anche se lui è stato bravo, perché mi ha lasciato davvero pochissimo spazio: sono passato completamente sul cordolo interno. Poi è bastato sfruttare la potenza della moto per restare davanti" ha raccontato dopo la gara.

Anche se alla fine il successo è arrivato per soli 27 millesimi, questa volta "Desmodovi" si è imposto con una calma che ha ricordato molto quella di Valentino Rossi ai tempi d'oro. Nonostante una qualifica al di sotto delle aspettative ed una brutta partenza che lo aveva relegato all'ottavo posto, non si è mai disunito ed ha mantenuto la calma, recuperando una posizione alla volta ed aspettando il momento giusto per attaccare, a 5 giri dalla fine. Insomma, una gara gestita con la maturità di chi sa di avere tutto quello che serve per vincere e non ha bisogno di prendersi dei rischi eccessivi.

Ora tocca alla Ducati riconoscere il valore del lavoro fatto da Andrea nell'ultimo anno e mezzo. Se due anni fa a Borgo Panigale hanno puntato tutto su Jorge Lorenzo, proponendo al numero 04 un rinnovo al ribasso, forse questa volta la priorità alle porte di Bologna deve essere quella di garantirsi la continuità del rapporto con quel condottiero che la sta riportando ai fasti dell'era di Casey Stoner e poi pensare al rinnovo del maiorchino.

E deve anche riconoscerglielo dal punto di vista economico perché, se Marquez continua ad essere l'uomo da battere, i numeri dicono che l'uomo del momento della MotoGP è Dovizioso. E raramente i numeri mentono...

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