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Forcada: "Stoner sapeva perché era veloce, ma per gli altri non è chiaro"

Nel 2006 Ramon Forcada aveva scoperto Casey Stoner nel suo primo anno in MotoGP ed oggi racconta le caratteristiche uniche dell'australiano.

Casey Stoner

Foto di: Team LCR

Casey Stoner, Ducati Team
Casey Stoner
Casey Stoner, Ducati Team
Casey Stoner
La moto di Casey Stoner, Ducati Team
Casey Stoner, Ducati Team
Casey Stoner, Ducati Marlboro Team
Casey Stoner
Casey Stoner prova la Honda MotoGP
Casey Stoner, Ducati Team
Casey Stoner, Ducati Team

Stoner è arrivato nella top class con la struttura di Lucio Cecchinello, dopo aver firmato un contratto con Sito Pons. Il team spagnolo però ha perso il suo main sponsor (Camel) all'ultimo secondo e si è ritrovato senza moto.

Il debutto di Casey doveva essere un po' offuscato da Dani Pedrosa, che arrivava dopo due titoli nella 250 ed iniziava la sua carriera in MotoGP con la squadra ufficiale Honda.

Dopo appena due gare, in Qatar, l'australiano però ha iniziato a mostrare il suo grande potenziale: ha perso tre aerei ed è arrivato in circuito giusto per l'inizio della prima sessione di prove libere.

Una volta lì, ha fatto segnare il miglior tempo, ripetendosi anche nella giornata di sabato e facendo segnare la pole position. Nella gara successiva, in Turchia, ha ottenuto il suo primo podio (secondo). Presto però, proprio nel suo momento migliore, hanno iniziato ad arrivare le cadute.

"E' caduto ben 23 volte durante quella stagione, sempre per via dell'anteriore. Casey ha bisogno di avere un grande feeling con l'anteriore della moto e non si preoccupa troppo del posteriore" ha spiegato Forcada, che a sua volta è stato tra quelli che hanno pagato quando è stato chiuso il progetto di Pons, ma fortunatamente ha trovato un'altra opportunità con LCR.

Stoner ha chiuso il campionato all'ottavo posto, distanziato di 133 punti dal campione Nicky Hayden e con ben sette ritiri. In quel caso sembra che le gomme Michelin non assecondassero le esigenze di Casey, specialmente all'anteriore.

La cosa è diventata piuttosto chiara l'anno successivo, quando sulla Ducati montava gomme Bridgestone: alla fine della stagione Stoner è stato campione del mondo con 10 vittorie in 18 gare.

"Ogni volta che ci incontravamo mi diceva: questa moto non è fantastica, ma la gomma anteriore mi permette di fare tutto quello che voglio. Quello è l'unico segreto" ha aggiunto l'attuale capo tecnico di Maverick Vinales, che può anche vantarsi di aver avuto un ruolo chiave nella conquista dei tre titoli in MotoGP di Jorge Lorenzo.

Se deve descrivere il pilota australiano, Forcada è molto chiaro: "E' una bestia sulla moto. Lui sapeva perché era veloce, o almeno penso, ma per gli altri non è chiaro. Devi dargli la moto esattamente come la vuole e sarà in grado di fare qualcosa di grande. E' in grado di arrivare su una pista di cui non conosce neanche una curva e fare il nuovo record al terzo giro".

"Avrebbe potuto vincere quanti titoli avrebbe voluto"

L'australiano possiede alcune caratteristiche che lo rendono un pilota unico. Tuttavia, sono anche quelle che a volte non gli hanno permesso di esprimere tutto il suo potenziale.

"Fisicamente non è una scultura greca e non si prende molto cura del suo fisico, ma non ho mai conosciuto qualcuno che avesse una dote innata come lui. Avrebbe potuto vincere quanti titoli avrebbe voluto".

"A volte però saliva in moto avendo mangiato solo una barretta di cioccolata. Per esempio quando fece la sua prima pole position: aveva perso l'aereo ed arrivò quando stavano per iniziare le prove libere, quindi aveva mangiato solo una barretta che gli avevano dato sulla macchina che lo portava in autodromo" ha concluso Forcada.

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