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"Flag to flag": i piloti invocano più sicurezza in corsia box

Il meccanico investito da Bautista in Argentina ha invitato a riflettere. I big propongono di ridurre il limite di velocità, che attualmente è di 60 km/h. Non piace invece l'idea di cambiare le gomme invece che la moto.

Andrea Iannone, Ducati Team

Ducati Corse

Domenica scorsa, a Termas de Rio Hondo, è inizialmente passato quasi inosservato un fatto che fortunatamente non ha avuto conseguenze gravi quanto avrebbero potuto essere: Alvaro Bautista è arrivato lungo al cambio moto, scivolando ed abbattendo uno dei meccanici dell'Aprilia, che fortunatamente se l'è cavata solo con qualche contusione ed un grande spavento.

Quanto accaduto però ha creato un interessante dibattito nel paddock della MotoGP ed oggi i top rider ne hanno discusso durante la conferenza stampa del GP degli Stati Uniti, ad Austin. Su un punto tutti sono concordi, ovvero che va migliorata la sicurezza all'interno della pitlane quando ci si trova di fronte ad una gara "flag to flag". La proposta più in voga sembra essere quella di abbassare il limite di velocità, che attualmente è di 60 km/h.

Questo almeno è quanto sembra sostenere il leader del Mondiale, Marc Marquez: "E' una situazione pericolosa, ma accade la stessa cosa anche in Formula 1. In passato ci sono stati parecchi incidenti nel Circus, ma sono riusciti a migliorare la sicurezza. Chiaramente nelle moto il "flag to flag" c'è solamente in condizioni particolari: se piove oppure in situazioni come l'Argentina. Quello che si può fare non lo so, anche se sicuramente si potrebbe ridurre il limite di velocità. Temo però che i piloti si lamenterebbero perché si perderebbe troppo tempo, anche se sarebbe la stessa cosa per tutti. Forse bisognerebbe anche pensare di far entrare meno persone nella pitlane, perché a volte quando rientri ce ne sono davvero tante e questo può creare situazioni di pericolo".

 

Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team

Photo by: Ducati Corse

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Valentino Rossi: "Certamente quando sei nella corsia dei box c'è sempre una condizione di potenziale pericolo. Anche in Formula 1 a volte può succedere che un pilota commetta un errore e colpisca un meccanico, come è successo domenica a Bautista. Ho visto il video, ma non ho capito se Alvaro ha frenato troppo tardi o se davanti al suo box ci fosse l'asfalto bagnato. Ridurre il limite di velocità credo che possa essere un'idea positiva per la sicurezza".

Jorge Lorenzo invece ha ribadito la sua preferenza per la bandiera rossa piuttosto che per il "flag to flag", ma pure lui è d'accordo sul fatto che urge una soluzione: "Io personalmente non sono un grande fan delle gare "flag to flag". Preferivo le regole che c'erano in precedenza, però è stata portata avanti per l'interesse delle televisioni, quindi dobbiamo trovare un compromesso che possa abbassare i rischi non solo per i piloti, ma anche per i meccanici, perché credo che queste saranno le regole anche per il futuro".

Tra i giornalisti presenti alla conferenza, qualcuno ha provato a chiedere se sia ipotizzabile cambiare le gomme invece che cambiare la moto (in SBK è già così, con un tempo minimo imposto), anche per evitare situazioni come quelle dell'Argentina, dove i piloti hanno parlato di feeling differenti con le due moto. Tuttavia, questa opzione non sembra piacere ai diretti interessati.

 

Marc Marquez, Repsol Honda Team, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Marc Marquez, Repsol Honda Team, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Photo by: Suzuki MotoGP

"Credo che cambiare la moto sia un'alternativa più sicura rispetto al cambiare le gomme. Se ci fosse un problema con una ruota fissata male come accade in Formula 1, non voglio neanche pensare a cosa potrebbe succedere. Dobbiamo solo cercare di gestire meglio la situazione in corsia box per migliorare la sicurezza al suo interno" ha detto con convinzione Marquez.

E pure il "Dottore" sembra pensarla alla stessa maniera: "Ci possono essere alcuni aspetti migliori, ma altri peggiori. Cambiare le gomme richiederebbe parecchio tempo, anche se si può prendere spunto dalla tecnologia che viene utilizzata in gare come la 8 Ore di Suzuka. Sicuramente le moto dovrebbero essere modificate in parte, ma in ogni caso ci possono essere dei problemi, quindi credo che il sistema attuale non sia tanto male".

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