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Ecco perché il biscottone rischia di essere indigesto

Marquez e Lorenzo hanno ordito un piano per abbattere l'idolo Valentino. L'operazione è riuscita oppure...

Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing

Foto di: Yamaha MotoGP

Pol Espargaro, Tech 3 Yamaha and Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Bradley Smith, Tech 3 Yamaha and Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Il vincitore e campione 2015 MotoGP Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Marc Marquez e Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Marc Marquez e Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Podio: il secondo classificato Marc Marquez, Repsol Honda Team
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Podio: Il vincitore e campione 2015 MotoGP Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Il vincitore e campione 2015 MotoGP Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Il secondo classificato Marc Marquez, Repsol Honda Team
Il secondo classificato Marc Marquez, Repsol Honda Team

Hanno voluto abbattere l’idolo. La nuova generazione della MotoGP ha deciso di “rottamare” quella precedente. Questo è il sunto del Gp di Valencia che ha chiuso la stagione 2015. Marc Marquez e Jorge Lorenzo hanno siglato un patto d’acciaio per disarcionare Valentino. Contro questo Rossi, forte e determinato a dispetto dei suoi 36 anni, i due spagnoli hanno unito le forze, perché ciascuno dei due da solo, forse, non ce l’avrebbe fatta a contrastare il “Dottore”.

IL BISCOTTONE CONTRO TUTTO E TUTTI
Il “biscottone” fra i due iberici, come l’ha battezzato Valentino, è passato sopra a tutte le logiche di marchio e ha calpestato il rispetto di chi gli dà da mangiare, vale a dire gli sponsor che hanno investito su di loro. La Sector che aveva scelto Jorge Lorenzo come testimonial dei suoi orologi ha deciso di abbandonare il campione del mondo perché il suo comportamento non è più in linea con il codice di lealtà che governa da sempre lo sport. Quello che è sembrato un gesto di forza di Marc e Jorge in realtà è l’espressione di una grande debolezza che è sfociata nella più squallida anti-sportività.

ATTENZIONE ALLA REAZIONE DEI GIAPPONESI DELLA HONDA
Gli effetti di questo finale del mondiale MotoGP li analizzeremo solo nelle prossime settimane: siccome non c’è stata alcuna saldatura fra Yamaha e Honda, ci aspettiamo una reazione da parte dei giapponesi. Livio Suppo ha difeso i suoi piloti a caldo per l’atteggiamento remissivo nei confronti di Lorenzo, ma certamente la Casa nipponica ha capito che non potrà mai fidarsi ciecamente del “cabroncito” perché come ha ben spiegato Rossi in conferenza stampa “è uno che se ne sbatte i… coglioni di tutto”.

I FISCHI DI VALENCIA UN BRUTTO SEGNALE PER MARQUEZ
Il vero serpente del Motomondiale, quindi, non è Jorge Lorenzo, il maiorchino che si era auto-proclamato mamba nero, quanto Marc Marquez. Un cobra dalla lingua biforcuta, che aveva professato di voler vincere l’ultima gara del mondiale e che, invece, ha perseguito solo gli interessi privati, fregandosene della Honda e dei suoi tifosi che avevano comprato un biglietto per vederlo sul gradino più alto del podio nell’anfiteatro del Ricardo Tormo. Le bordate di fischi degli spettatori iberici restano la colonna sonora di una disapprovazione di chi ha superato il segno. Una protesta che è uscita dal campanilismo nazionale e che sfocia in un qualcosa di più condiviso al di là del passaporto.

MARC HA "SPORTELLATO" SOLO IL COMPAGNO PEDROSA
Il bello è che Jorge sarebbe stato campione anche se Marquez avesse vinto la corsa. Il “problema” era Dani Pedrosa: se Marc avesse infilzato la M1 di testa, poco dopo avrebbe fatto altrettanto anche “Camomillo” con una Honda che nel finale sembrava più competitiva, scompaginando i piani perché si sarebbe consegnato il decimo mondiale a Vale. E, allora, Marquez si è preoccupato solo di “neutralizzare” l’attacco di Pedrosa, rimettendolo al suo posto dopo aver subito un attacco. Insomma, si sono visti i due piloti Honda sgomitare per evitare che a vincere fosse una RC213V. E questo è davvero incredibile.

LA HRC HA DIFESO IL PILOTA A TUTELA DELLA REPSOL?
E, infatti, la questione non è finita: un conto è l’atteggiamento della squadra HRC e un altro quello della Honda. A freddo arriverà anche la reazione dei nipponici e potrebbe anche essere devastante, mentre la squadra ha cercato di… tutelare il testimonial che negli anni ha cercato di costruire lo sponsor Repsol. I lettori ricorderanno i duri comunicati contro Valentino della Casa petrolifera spagnola dopo Sepang. Il benzinaio iberico non vuole che si infanghi l’immagine del 22enne di Cervera, contando di aver costruito il nuovo… idolo del prossimo decennio. Ma i fischi di Valencia hanno fatto suonare qualche campanello d’allarme. E se avessero puntato sul… cavallo sbagliato? Un campione in pista, ma un uomo discutibile. La Spectre degli sponsor, quindi, si esaurisce qui. Tutto il resto è solo dietrologia, complottismo…

LORENZO, QUANDO LA LINGUA CORRE PIU’ DEL PENSIERO
Jorge Lorenzo porta a casa il penta-titolo. In pista lo ha meritato: probabilmente è stato il più veloce del 2015, ma il maiorchino ha perso un’altra occasione per festeggiare il suo mondiale evitando di entrare a gamba tesa nell’ultima propaggine polemica di questo finale di stagione esplosivo. E, invece, il campione del mondo ci ha tenuto a sottolineare che i due piloti della Honda non lo hanno mai attaccato preferendo che il mondiale restasse in Spagna, salvo poi cercare di annacquare le sue dichiarazioni, dimostrando una fragilità psicologica che fa cadere le braccia a chi lo deve gestire.

CHI CREDE CHE IL DOTTORE SIA STATO ROTTAMATO?
Marquez e Lorenzo hanno ordito un piano (e non è detto che fosse già palese a Phillip Island) che è stato ben chiaro a Sepang (Valentino è stato colpevole di aver commesso un fallo di reazione alla provocazione) e Valencia. Hanno “voluto” che fosse ben chiaro a tutti il tentativo di mandare a… casa Rossi. E hanno portato a fine il loro compito in barba a tutte le logiche della sportività. L’obiettivo? Abbattere il monarca della MotoGP per cercare di scippargli lo scettro e dividersi gli onori e i profitti dei prossimi anni. Ma hanno fatto bene i loro conti?

OCCHIO ALLA REAZIONE DEL LEONE FERITO!
Sono proprio sicuri che Valentino Rossi sia stato tirato giù dal piedistallo? Noi crediamo che il Leone ferito, punto nell’orgoglio, cercherà in tutti i modi di dimostrare agli sbarbatelli che uscirà di scena quando lo deciderà lui e che non accetterà di essere “rottamato” dagli avversari. Prepariamoci, quindi, alla reazione del Dottore, specie ora che è riuscito a dimostrare a Carmelo Ezpleleta, patron della Dorna, di essere stato preso nella rete di Marquez e Lorenzo…

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