Come sarà una Moto Gp nel 2030? Difficile fare delle previsioni, specie se oggi è già difficile definire quali potrebbero essere le linee delle mille del 2012. Eppure c'è chi ha una visione sul futuro: si chiama Adrian Sellers, californiano di Huntington Beach, che ha idealizzato un suo prototipo molto avveniristico. Una proposta che certamente farà storcere i naso ai puristi delle due ruote...
Nella sua visione, i prototipi della Moto Gp saranno mezzi completamente diversi dai motocicli che siamo abituati a vedere oggi per la strada. Il pilota non starà più in sella, ma si inserirà in un cupolino, disteso con la testa in avanti e le gambe raccolte accanto alla forcella posteriore in una specifica struttura.
Il rider, insomma, non sarà più l'elemento dinamico sulla sella, ma sarà ospitato in un telaio molto rigido capace di garantire la massima protezione e migliorando, quindi, la sicurezza. La gestione computerizzata servirà invece a regolare il comportamento della moto: non ci sarà più un manubrio tradizionale, ma una sorta di consolle con i comandi a sfioramento.
Non c'è dubbio che la Moto Gp del 2030 si avvicina molto di più ai concetti di una Formula 1 più che alla Yamaha M1 attuale...
"È corretto – ammette Adrian Sellers -
la YE-1 rappresenta l'elevazione della Moto Gp al livello della F1. E' un progetto pensato affinchè i costruttori possano combattere l'aumento dei giovani che si accontentano di giocare ai video-game, preferendoli alle moto reali. Le corse sono espressione di rischio, velocità e abilità tecnica”.
Secondo Sellers sfruttando la tecnologia che è disponibile è possibile proporre un mezzo che permette velocità e manovrabilità impossibili fino ad ora, attraendo una tipologia di appassionati che non sono solo i puri delle due ruote.
Adrian si spinge molto avanti, ma queste innovazioni come saranno prese dai rider più tradizionalisti. Quali sono i vostri commenti? Esprimete i vostri pareri...
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