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Ecco come funziona l’holeshot 2021 della Honda HRC

Honda ha fatto un passo avanti nel 2021 e ora il dispositivo di partenza della RC213V blocca sia la sospensione posteriore sia quella anteriore.

Pol Espargaro, Repsol Honda Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Ducati ha introdotto nel 2019 un dispositivo chiamato holeshot, il cui funzionamento prevede la pressione di un pulsante, che comprime meccanicamente la sospensione posteriore per abbassare la moto in partenza ed evitare che si sollevi. Con il passare dei mesi si è evoluto e a fine anno poteva essere usato in qualsiasi momento della gara, anche all’uscita delle curve per migliorare l’accelerazione.

Le altre marche hanno preso nota e pian piano hanno iniziato a sviluppare il proprio sistema fino a quando non è stato visto su tutte le moto alla fine del 2020. KTM è stato l’ultimo costruttore che lo ha aggiunto alla sua RC16, al Gran Premio di Francia. In quel momento, Aprilia aveva già fatto un passo in avanti e il suo dispositivo permetteva di abbassare la parte anteriore della moto.

Durante questi ultimi test di pre-stagione che si sono svolti in Qatar abbiamo potuto vedere che i costruttori hanno continuato a lavorare su questo sistema durante l’inverno e anche HRC ha fatto un passo in avanti. Il nuovo pilota del team Repsol Honda, Pol Espargaro, ha postato un video in cui si può notare nel dettaglio come funziona l’holeshot della RC213V.

 

Nel caso della Honda, bisogna spingere sull’anteriore per bloccare la sospensione anteriore e successivamente si comprime quella posteriore, eliminando quasi completamente il wheeelie (l’impennata). Una volta che si tocca il freno, le due sospensioni recuperano la loro posizione naturale, dato che se sono compresse sarebbe impossibile guidare normalmente. Questo era già successo a Jack Miller nelle prime fasi di sviluppo del sistema sulla Desmosedici al Gran Premio di Gran Bretagna del 2019.

 

Come succede spesso con qualsiasi innovazione, l’holeshot aveva generato polemica tra il resto dei costruttori quando Ducati lo aveva introdotto. La FIM ne aveva permesso l’utilizzo, dato che non interviene alcun meccanismo elettronico, ma meccanico. Questo è permesso dal regolamento del mondiale MotoGP.

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