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Ducati: troppo spinning con la carcassa rigida, urge una soluzione

Le scelte fatte dalla Michelin per la gomma posteriore sembrano penalizzare le Desmosedici GP, che non possono più sfruttare la loro enorme potenza. Dovizioso e Iannone sperano di trovare presto un rimedio, perché Le Mans incombe.

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Iannone, Ducati Team
Andrea Iannone, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Iannone, Ducati Team
Andrea Iannone, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Iannone, Ducati Team
Andrea Iannone, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team

Fossimo stati ancora ad Austin, avremmo anche potuto scherzare dicendo: "Houston, abbiamo un problema". In realtà questo problema si è manifestato a Jerez de la Frontera, ma questo non vuol dire che sia meno impellente per la Ducati ed i suoi piloti.

Proprio nelle settimana in cui è stato annunciato l'ingaggio di Jorge Lorenzo, sventolando la convinzione che ormai alla Desmosedici GP manchi sono un campione in sella per puntare al Mondiale, ecco che nel weekend del GP di Spagna sono ritornare ad echeggiare i fantasmi del passato nel box di Borgo Panigale.

Andrea Iannone ha chiuso al settimo posto, distanziato di ben 26" dal vincitore Valentino Rossi, mentre Andrea Dovizioso si stava rendendo protagonista di una gara migliore, riuscendo almeno a battagliare con le Suzuki per la quinta e sesta posizione, ma poi è stato costretto al ritiro dalla rottura della pompa dell'acqua.

Prestazioni decisamente in controtendenza rispetto a quanto mostrato nelle prime tre uscite stagionali dalle Rosse, che sembrano aver pagato a caro prezzo la scelta della Michelin di puntare con decisione sulla carcassa più rigida per la gomma posteriore. Una soluzione che a Jerez ha generato grande spinning per tutti quanti, mandando particolarmente in crisi la Ducati, che non riusciva più a scaricare a terra la sua enorme potenza (è stata anche ridotta tra i vari tentativi per rendere la moto più guidabile).

"Per tutto quello che è successo dai test in Malesia in avanti, la Michelin è andata in certe direzioni e le gomme che ha portato qui erano complicate per tutti. Forse per noi erano un pochino peggio, perché non ci consentivano di sfruttare i nostri aspetti positivi, quindi non abbiamo avuto modo di battagliare per il podio, che è il nostro obiettivo" è questa infatti l'analisi di Andrea Dovizioso.

Il forlivese poi non ha avuto problemi a continuare a puntare il dito verso la Michelin: "Quest'anno credo che saremo più competitivi in tutte le piste, ma le gomme ci stanno condizionando. Non a noi, a tutti. L'anno scorso sapevi quello che trovavi con le Bridgestone, invece quest'anno bisogna adattarsi in ogni pista in base alle gomme che portano, modificando le linee".

Però alla fine "Desmodovi" riesce comunque a vedere il bicchiere mezzo pieno, parlando sostanzialmente di un grande potenziale inespresso: "Siamo sempre stati abbastanza veloci questo weekend, anche se non siamo riusciti a stare nelle posizioni che avremmo voluto, perché il nostro obiettivo sarebbe quello di giocarci il podio. Questo weekend era un test importante per capire la nostra competitività e, anche se dirlo a parole non basta, credo che ci sia più sostanza rispetto all'anno scorso".

Anche Andrea Iannone si è lamentato del grande spinning, sottolinando come sia un problema ancora più grande se legato al suo stile di guida: "Questo è un problema un po' comune, non era solo per noi. Poi c'è chi lo soffre di più e chi lo soffre di meno, a seconda dello stile di guida. Un pilota come me non lo paga solo in rettilineo, ma anche in percorrenza di curva: io appena lascio il freno inizio a dare gas per fare tanta percorrenza, ma se hai una gomma che comincia a scivolare, invece che guadagnare perdi. E' stato il mio limite qui, anche se in gara bene o male sono riuscito a trovare la quadra. Comunque non basta".

Il pilota di Vasto però non vuole cercare alibi e invita la sua squadra a lavorare per trovare una soluzione, visto che la carcassa più dura rimarrà fino alla fine dell'anno: "Le gomme sono cambiate e noi qui abbiamo sofferto, però nel caso in cui dovessero restare queste, dobbiamo rimboccarci le maniche e reagire. La situazione è questa e a prescindere da quale sia il problema, bisogna risolvero. Se non possiamo risolverlo con le gomme, visto che sembra che andremo avanti con queste, dobbiamo risolverlo noi".

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