Ducati spera di poter continuare con 6 moto anche in futuro
Con gli accordi tra la Dorna, i costruttori ed i team in scadenza alla fine del 2021, non ci sono ancora certezze su quante moto potrà schierare la Ducati nel 2022. Con sei piloti sotto contratto, la speranza della Casa di Borgo Panigale è di poter continuare ad avere sei moto in griglia il più a lungo possibile.

La Ducati è attualmente l'unico costruttore che schiera ben sei moto sulla griglia di partenza della MotoGP. Oltre alle due ufficiali di Jack Miller e Pecco Bagnaia, ci sono infatti le due Desmosedici GP del Pramac Racing affidate a Johann Zarco e Jorge Martin, oltre a quelle dei due rookie Enea Bastianini e Luca Marini, che invece difenderanno i colori del Team Esponsorama.
Il francese e l'ex iridato della Moto3 disporranno di due Desmosedici GP in versione factory, identiche a quelle presentate ieri dalla Casa di Borgo Panigale, mentre i due italiani si dovranno "accontentare" della versione più aggiornata della GP19, quindi del pacchetto con cui Zarco è stato capace di centrare una pole ed un podio nel 2020, ma potranno a loro volta contare sul supporto del marchio.
Come ha sottolineato il direttore sportivo Paolo Ciabatti, infatti, per la prima volta tutti i piloti impegnati in MotoGP hanno un contratto direttamente con Ducati, quindi godono tutti del supporto degli ingegneri e dei tecnici elettronici della fabbrica. Un impegno che conferma quanto alle porte di Bologna credano in maniera decisa su questo nuovo ciclo aperto con i piloti giovani.
Il problema però potrebbe essere legato al futuro. Al termine di quest'anno, infatti, scade l'accordo quinquennale tra i Costruttori, i team e la Dorna. La Ducati è tra coloro che hanno già messo nero su bianco il rinnovo fino alla fine del 2026, ma è stata tra le prime. Inoltre, questa situazione potrebbe portare alcuni team satellite a cambiare il marchio a cui sono legati, mentre qualcuno potrebbe addirittura sparire nel 2022.
E quest'ultimo caso dovrebbe essere proprio quello del Team Esponsorama, che molto probabilmente sta vivendo la sua ultima stagione sulla griglia della classe regina. Non a caso, la moto di Marini avrà già i colori dello Sky Racing Team VR46, che è la squadra che sembra destinata a prendere il posto sullo scacchiere nel 2022. La Ducati quindi non ha la certezza di poter proseguire ad avere sei moto, anche perché nei piani della Dorna ci sarebbe l'idea di fare in modo che in futuro ogni costruttore possa contare su un team ufficiale ed uno satellite.
Gigi Dall'Igna, direttore generale di Ducati Corse, ha cercato a fare chiarezza sulla questione in occasione della presentazione di ieri, spiegando che l'intenzione degli uomini in Rosso è quello di provare a mantenere più a lungo possibile sei moto sulla griglia, ritenendo che questo possa essere un vantaggio.
"È molto difficile dire per quanto altro tempo riusciremo a continuare con tre team diversi in MotoGP. Il nostro lavoro è di continuare il più possibile con questa situazione, perché penso che possiamo avere qualche vantaggio con sei piloti in griglia. Principalmente, dal punto di vista tecnico, abbiamo più informazioni che ci possono aiutare a sviluppare la moto. Quindi è difficile da predire, ma questa è la situazione attuale e spero che continui anche per i prossimi anni", ha detto Dall'Igna.
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