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Ducati Desmosedici GP19: sulla Rossa ci aspettiamo dei generatori di vortice?

Edoardo Lenoci ha spiegato nella presentazione Ducati a Neuchatel quali sono i criteri che spingono la ricerca aerodinamica sulla Rossa di Dovizioso e Petrucci. Lo studio è basato sul CFD, mentre la verifica arriva dalla galleria del vento di Dallara a Varano de' Melegari.

Aerodinamica

Aerodinamica

Gabriele Testi

I segreti dell’aerodinamica li ha scoperti con Jean Claude Migeot, il francese che oggi si gode la pensione, dopo aver gestito ben due gallerie del vento (Aerolab e Fondtech) che lavoravano per i team di F1 e del WEC.

Edoardo Lenoci è il responsabile aerodinamico di Ducati Corse: nella squadra di Borgo Panigale è entrato sei anni fa allettando, insieme a Alessandro Aquili, un curiosissimo Gigi Dall’Igna con idee e soluzioni che stanno cambiando gradualmente le forme delle MotoGP e non solo.

La Ducati, quindi, è diventata il punto di riferimento in materia di aerodinamica e gli avversari le studiano tutte pur di bloccare le trovate che il team riesce a introdurre sulla moto ogni anno: la Desmosedici GP19 presentata venerdì pomeriggio al Cube, il Centro Ricerche di Philip Morris a Neuchatel, non ha mostrato niente di rivoluzionario, perché la veste definitiva della “Rossa” si vedrà solo nell’ultimo giorno di test che precederà il debutto a Doha in Qatar.

Andrea Dovizioso sulla Ducati Desmosedici GP19

Andrea Dovizioso sulla Ducati Desmosedici GP19

Photo by: Ducati Corse

Nei test svolti a Jerez dopo l’ultima gara 2018, si era visto un codone dotato di appendici aerodinamiche posteriori che non si rivedranno prestissimo a giudicare da quanto è andato dicendo Gigi Dall’Igna…

“Stasera non avete visto la coda alata che avete notato nei test di Jerez. Non credo che rivedremo a breve. Però è una parte su cui stiamo facendo ragionamenti tecnici e non credo sia matura per essere già applicata sulla moto".

"Dal punto di vista aerodinamico probabilmente introdurremo qualcosa già a Sepang, ma poi dovremo vedere come andranno le cose. Di sicuro la moto definitiva sarà quella che vedremo nell'ultimo giorno di test del Qatar. Quest'anno i collaudi saranno anche meno dell'anno scorso e quindi a maggior ragione ci sarà una diluizione delle varie migliorie o possibili migliorie".

Ducati Desmosedici GP19, dettaglio

Ducati Desmosedici GP19, dettaglio

Photo by: Ducati Corse

Le regole aerodinamiche nel 2019 limitano il carico aerodinamico e Gigi ne è ben consapevole…
"Noi abbiamo lavorato e pensiamo di partire con una base analoga rispetto all'anno scorso per quanto riguarda il carico aerodinamico della moto. Poi quando uno deve fare un passo indietro lo fa. Ma non è che lo fa solo la Ducati".

E allora il discorso di fa interessante perché la Ducati ha potenziato lo studio aerodinamico al CFD, portando in galleria del vento solo le soluzioni che sono state già state promosse nello screening del Computational Fluid Dynamics.

Lenoci e Aquili possono simulare al calcolatore ciò che sperimentalmente viene testato in una galleria del vento, risolvendo, con l’aiuto di metodi numerici molto avanzati, le complesse equazioni che governano il campo di moto attorno alla moto, tenuto conto che la dinamica del veicolo è complicata dal pilota che si muove in continuazione sulla sella. 

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È chiaro che c’è il sempre più evidente tentativo di trasporre le esperienze molto più spinte della F1 in MotoGP e a giudicare dai risultati che la Ducati è riuscita a cogliere diventa evidente che il “filone di ricerca” è molto fertile e merita di essere analizzato con cura…
“Abbiamo impostato un metodo di ricerca ispirato proprio dalle mie precedenti esperienze di F1 – ha detto Edoardo – e usato degli strumenti specifici che ci permettono di valutare delle nuove soluzioni. La ricerca avviene più al CFD che in galleria del vento e rispetto a cinque anni fa, quando abbiamo cominciato a trattare l’aerodinamica, si sono fatti dei grandi passi in avanti non solo in materia di alette o carene”.

La sensazione è che la Ducati abbia in serbo delle soluzioni che le dovrebbero permettere di incrementare il carico aerodinamico a prescindere dai vincoli dati dalle regole 2019, considerando che l’obiettivo non è solo trovare la spinta verticale, ma anche migliorare l’efficienza, in modo da ridurre le resistenza all’avanzamento.

Edoardo Lenoci spiega gli studi aerodinamici al CFD sullla Ducati Desmosedici

Edoardo Lenoci spiega gli studi aerodinamici al CFD sullla Ducati Desmosedici

Photo by: Gabriele Testi / Motorsport.com

Durante la presentazione della GP19 è stata mostrata una slide piuttosto interessante nella quale è stato possibile osservare al CFD quante siano le turbolenze che “sporcano” l’andamento dei flussi: aspettiamoci di vedere apparire sulla Ducati dei generatori di vortice che saranno utili a ridurre i “bloccaggi aerodinamici”.

Oltre a finalizzare una più alta velocità massima, si potranno ridurre anche i consumi di carburante (il limite è di 22 litri per gara) in funzione di un quattro cilindri desmodromico che a sentire il responsabile dei motori, l’ingegner Davide Barena, ha fatto un ulteriore salto di qualità per garantirsi una leadership indiscussa in materia dii propulsori.

La Ducati nella galleria del vento della Fondtech in una immagine piuttosto vecchia: la GP19 è sviluppata da Dallara

La Ducati nella galleria del vento della Fondtech in una immagine piuttosto vecchia: la GP19 è sviluppata da Dallara

Photo by: Gabriele Testi / Motorsport.com

La Ducati usa la galleria del vento più piccola fra le due disponibili alla Dallara di Varano de’ Melegari, dove si studiano le Haas di F1, ma anche le monoposto che corrono la 500 Miglia di Indianapolis e i prototipi che vincono alla 24 Ore di Daytona.

Aspettiamoci, quindi, delle sorprese molto interessanti sulla Desmosedici GP19…

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