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Dovizioso: "Vincere in Austria? Non ci stiamo capendo niente!"

Domenica da dimenticare per il ducatista, che continua a non trovare la strada per guidare la sua Desmosedici GP con la nuova carcassa posteriore, faticando soprattutto su uno dei suoi punti forti: la staccata.

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Johann Zarco è arrivato terzo, ma per le Ducati in versione factory quella di Brno è stata una domenica particolarmente complicata. Solamente Jack Miller è riuscito a piazzarsi nella top 10, chiudendo comunque nono, mentre Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci si sono dovuti accontentare addirittura dell'11esimo e del 12esimo posto su una pista che sulla carta doveva essere amica.

Nel post-gara, nel box Ducati si guardava comunque con ottimismo alla doppia tappa in Austria, dove dal 2016 ad oggi hanno vinto solo le Desmosedici GP. Davide Tardozzi si è spinto a dire di aspettarsi una doppia vittoria di Dovizioso se il forlivese vuole essere confermato per la prossima stagione. Discorso che secondo Andrea non ha molto senso in questo momento.

"Prima di Brno dicevano che dovevamo spaccare tutto e abbiamo fatto 11esimi. Fare pronostici mi sembra particolarmente fuori luogo in questo momento: abbiamo fatto 11esimi e non andiamo forte, di che cosa stiamo parlando?" ha detto Dovizioso.

"Trovatemi una persona che sta capendo cosa sta succedendo, perché io ancora non l'ho trovata. Di conseguenza, cerchiamo di stare tranquilli, perché paga sempre, e cerchiamo di studiare. Fortunatamente, Bagnaia è andato forte a Jerez e Zarco qua. Studiamo, cerchiamo di capire: questa gara è stata fatta su una pista diversa da Jerez, in condizioni diverse. Quindi ci può dare delle conferme. Sono tutte considerazioni a caldo, perché non abbiamo ancora studiato la gara. Non vi posso dare troppe risposte, perché non le ho neanche io".

Una delle cose che lo lascia più perplesso, è il fatto che perde in uno degli aspetti che ha sempre considerato uno dei punti di forza suoi e della Ducati, ovvero la frenata. Il fatto che Zarco e Bagnaia siano riusciti a fare meglio di lui su questo aspetto, lo porta a pensare che si debba andare ad esplorare strade di setting diverse rispetto al passato recente.

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"Però non posso perdere dei decimi in frenata. Se li perdo, vuol dire che c'è qualcosa che ci sfugge. Le modifiche che abbiamo fatto sono state tantissime, fin troppe, ma significa che non stiamo capendo e soprattutto che non otteniamo le risposte che ci aspetteremmo. Negli ultimi tre anni, quando avevamo certi problemi reagivamo in determinati modi, ma queste cose non hanno funzionato per niente".

"Se andiamo a vedere i set-up che hanno usato Zarco e Pecco nelle due gare in cui sono andati forti, sono abbastanza diversi rispetto alla nostra esperienza, ma magari quella è la direzione da prendere? Non lo so. Forse io, Miller e Petrucci facciamo più fatica perché proviamo delle cose che sono più legate ai buoni risultati che abbiamo fatto negli ultimi tre anni, ma non so neanche questo".

"Io non sono una persona che cerca scuse, ma non stiamo capendo, non stiamo andando forte. Non sfruttiamo la frenata e, se non facciamo quello, non possiamo andare forte. Ci prendiamo questi tre giorni con la speranza di capirci qualcosa. E' inutile pensare ai risultati dell'Austria, perché stiamo prendendo dei secondi".

Stuzzicato sull'argomento, ha provato ad addentrarsi un po' di più sul discorso delle modifiche che non hanno funzionato e sui motivi che lo hanno portato a pensare che bisognerà esplorare strade nuove nelle prossime uscite.

"Tutte le modifiche che abbiamo fatto nei test e nelle gare, non hanno funzionato. Se andate ad analizzare anche i test, non siamo mai stati realmente veloci. Forse lo siamo stati solo nel passo gara in Qatar, su una pista buona per noi. In tutte le altre situazioni, non siamo mai stati particolarmente competitivi, ma abbiamo fatto davvero tanti cambiamenti. Probabilmente ci ha limitato la nostra esperienza passata, ma ora l'importante è capire. Finché io vedo nei dati che perdo in frenata rispetto alle altre Ducati, vuol dire che c'è qualcosa che non stiamo capendo. Probabilmente dovremo esplorare delle direzioni che non pensavamo, perché questa gomma ti richiede questo".

Questo non vuol dire però che al Red Bull Ring partirà subito con un set-up inedito. Anzi, ripartire dalla stessa base è fondamentale per fare delle comparative.

"Che cosa faremo in Austria lo decideremo dopo aver studiato a fondo i dati nei prossimi tre dati. Comunque, anche se non funzionava, tu devi sempre partire con la base con cui hai finito la gara prima, altrimenti non puoi capire se le modifiche funzionano o meno. Bisogna sempre fare una comparativa, magari partendo solo con delle piccole modifiche legate alla caratteristiche della pista".

Infine, quando gli è stato domandato se in questa fase può arrivare un aiuto anche dalla Michelin per uscire da questa situazione, il ducatista è stato piuttosto chiaro.

"Assolutamente no. Loro ti sono vicini e cercano di darti più informazioni possibile, ma la gomma è quella, sei tu che ti devi adattare. Quando c'è un cambiamento grande come quello che c'è stato quest'anno, sono le moto e i piloti che si devono adattare. Dipende sempre da che base parti: se la tua è abbastanza vicina a quello che serve, ci si può adattare anche rapidamente, ma in caso contrario bisogna capire quale sia la strada da prendere. Ed è quello che dobbiamo fare noi" ha concluso.

Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
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