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Dovizioso: "Speravo meglio, ma è più una questione di feeling che di tempi"

Il pilota della Ducati non è preoccupato tanto per l'11esima posizione odierna, perché crede che il suo ritmo sia migliore, quanto per non aver trovare con la sua Desmosedici GP il feeling che si aspettava su una pista come il Mugello.

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Vedere Marc Marquez davanti nel turno inaugurale di prove libere del Mugello davanti e tutti e poi confermarsi tra i migliori anche nella FP2 deve essere stata una bella doccia fredda per i ducatisti, che sicuramente si presentavano in Toscana con grandi ambizioni. A maggior ragione se al momento l'uomo di punta Andrea Dovizioso non avrebbe neanche accesso diretto alla Q2, visto che nella cumulativa di oggi si è piazzato solo 11esimo.

Il problema non è tanto quello, perché a livello di passo "Desmodovi" pensa di non essere messo neanche troppo male. Semmai a preoccupare è lo scarso feeling trovato con la sua Desmosedici GP su una pista che in passato è sempre stata uno dei suoi cavalli di battaglia, come certificato dalle due vittorie conquistate a cavallo tra 2017 e 2018. Il forlivese però ha ricordato anche che lo scorso anno in realtà aveva faticato parecchio per entrare in Q2, ma poi aveva chiuso secondo.

"L'anno scorso io dopo il terzo turno sono passato terzo per qualche millesimo, quindi non credo che ci sia tanta differenza. Semplicemente si sono alzate le prestazioni degli avversari, soprattutto la Honda è più veloce sul rettilineo, quindi c'è meno differenza su certi aspetti. Noi comunque facciamo ancora fatica a centro curva e quello è rimasto" ha detto Dovizioso.

 

"Questo weekend del Mugello però è ancora da scoprire, nel senso che possono succedere tante cose: se cerchi di analizzare i tempi non si capiscono troppe cose. Puoi avere delle indicazioni, ma ancora non è chiaro chi può stare davanti e soprattutto i due turni di domani possono fare una gran differenza. Come al solito, i due turni del venerdì ci danno un'indicazione, ma limitata" ha aggiunto.

Quando gli è stato chiesto se è preoccupato, Andrea ha cercato di tranquillizzare l'ambiente, con la convinzione di poter ribaltare ancora tutto domani: "Mi sarebbe piaciuto essere messo meglio, ma è più una questione di feeling con la moto che di tempi. Perché da quel punto di vista non siamo messi male, soprattutto col poco feeling che avevo. Però sono alla ricerca di certe cose che so che possono fare la differenza nella preparazione della gara. Essere nel gruppo di testa, per poi avere una velocità simile e fare a pugni, non è il mio obiettivo. Speravo di essere messo meglio, ma soprattutto è un po' destabilizzante non avere feeling su certi aspetti su cui pensavi di andare meglio. Spero e credo che non sia niente di preoccupante, ma che dobbiamo solo fare le scelte giuste domani, anche perché la pista migliorerà turno dopo turno".

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Il miglior tempo di Pecco Bagnaia davanti a Fabio Quartararo non lo ha stupito, ma perché ha ribadito ancora una volta che secondo lui il venerdì ha sempre un valore relativo e che poi in gara le cose possono cambiare: "Voi a volte date troppo peso al venerdì. Penso che Quartararo e Bagnaia sicuramente andranno forte in gara, ma neanche domani forse sapremo che cosa potranno giocarsi. I tempi di oggi contano limitatamente".

Infine, ha fatto anche un accenno al rischio di fuorigiri sul dosso della San Donato. Eventualità per cui però la Ducati è preparata: "Alla velocità con cui arriviamo in quel punto, la moto salta per forza. Con le ali che abbiamo, il carico è maggiore sull'anteriore, quindi finisce per scaricarsi di più il posteriore. Credo che sia normale fare un fuorigiri, ma la Ducati è abbastanza attenta a questa cosa, perché la conosciamo dal passato".

Andrea Dovizioso, Ducati Team

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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