Dovizioso: “Siamo secondi in classifica, unica cosa positiva”
Settimo al traguardo, il pilota Ducati fatica ancora sulla pista di Phillip Island, ma è matematicamente secondo nella classifica generale, solo dietro al miglior Marquez di sempre. Spiega poi il motivo per cui Bagnaia è andato più forte sul tracciato australiano.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Il Gran Premio d’Australia è stato piuttosto complicato per Andrea Dovizioso, che è in qualifica non è andato oltre la decima posizione ed in gara ha lottato a metà gruppo contro rivali agguerriti. Settimo al traguardo, il forlivese ha dimostrato ancora una volta quando il tracciato di Phillip Island non sia congeniale al suo stile di guida, faticando a tenere il passo dei primi e restando alle spalle anche dei due piloti del team Pramac.
Un largo alla curva 2 all’ultimo giro gli ha precluso la possibilità di comandare il secondo gruppo, che lottava alle spalle di Maverick Viñales e Marc Marquez (con quest’ultimo poi vincitore). Se si guarda alla classifica generale però, tutto sommato il bilancio è positivo. Con la settima posizione di Phillip Island si assicura per il terzo anno consecutivo il secondo posto nella classifica generale ed è solo alle spalle del Marquez migliore di sempre. I punti raccolti inoltre permettono a Ducati di rimanere al comando della classifica dei team, davanti di una sola lunghezza a Honda Repsol.
Dovizioso commenta così il risultato ottenuto nelle classifiche mondiali: “Nonostante la fatica che abbiamo fatto quest’anno e gli alti e bassi che abbiamo avuto, alla fine abbiamo confermato la seconda posizione con due gare d’anticipo, quindi è il lato positivo di oggi. Uno dei lati negativi è che Marquez da solo è ad un punto da me e Danilo nella classifica dei team”.
Proprio le difficoltà mostrate quest’anno con la Desmosedici del 2019 hanno portato a pensare che la moto dello scorso anno potesse continuare ad essere più prestazionale, visti i risultati di Jack Miller, terzo, e di un ottimo Francesco Bagnaia, che ha tenuto a bada il forlivese per tutta la gara e ha tagliato il traguardo in quarta posizione.
Dovi spiega il motivo per cui il connazionale e compagno di marca è andato più forte: “Non è una questione di moto, è una pista molto particolare, con curve ad ampio raggio e molto lunghe. È più uno stile di guida ed un approccio a linee. Phillip Island è una pista molto anomala, i piloti che vanno forte qua, in altre piste non vanno così rapidi. Secondo me c’è un modo di guidare che fa la differenza, cioè chi è scorrevole qui va forte. Se guardiamo Cal, con qualsiasi moto che ha corso è andato forte, così come Iannone che infatti qui è andato bene. Bagnaia secondo me quest’anno, che ha fatto sempre fatica, è andato forte”.
“Ho fatto qualche giro insieme a Pecco, ma mi sono reso conto che lui sta guidando ancora da Moto2 e forse è questo il motivo per cui non va. Lui fa fare il trasferimento di carico in modo diverso da noi che lo facciamo da MotoGP. Ma su questa pista funziona meglio e ti permette di andare forte anche quando la gomma cala. Noi non potevamo più frenare come prima e trasferire il carico, perché la gomma dietro non c’era, lui frena poco ed entra col freno. Secondo me è il motivo per cui è andato molto forte e gli faccio i complimenti”.
Nel giorno in cui Dovizioso si conferma matematicamente in seconda posizione, Lorenzo Dalla Porta sfata il tabù e si laurea campione del mondo in Moto3, esattamente 15 anni dopo il titolo conquistato proprio dal forlivese: “Sono molto contento per Dalla Porta, quest’anno c’erano tre o quattro piloti che si potevano giocare il campionato e che erano forti più o meno uguali. Ma Lorenzo è stato più costante e se l’è meritato, sono contento che abbia vinto lui e sono felice per lui”.
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