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Dovizioso: "Qui in Malesia la Ducati è la migliore, ma piedi per terra"

Il forlivese della Ducati continua a essere molto soddisfatto di quanto mostrato dalla nuova Rossa nella tre giorni di test a Sepang, ma attende di verificare le sue sensazioni nelle prossime piste.

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team after crash
Andrea Dovizioso, Ducati Team after crash
Andrea Dovizioso, Ducati Team giving two fingers after crashing and being taken back to garage
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team

Ancora una buona giornata di test per Andrea Dovizioso, che ha chiuso le prove della MotoGP sul tracciato di Sepang con il quarto tempo assoluto e ottime indicazioni sulla nuova Ducati Desmosedici GP. La Rossa continua a dare segnali molto incoraggianti, mostrandosi veloce in tutte le condizioni anche grazie ad alcuni piccoli aggiornamenti che sembrano aver funzionato immediatamente.

Al termine della giornata, Dovizioso si è concesso ai microfoni della stampa, tra cui Motorsport.com. "Non posso sapere se la Ducati sia la moto più avanti di tutte e non possono saperlo nemmeno gli avversari. Posso dire che siamo riusciti a migliorare rispetto all'anno scorso in certi piccoli aspetti. Sono molto contento che nel primo test abbiamo avuto queste belle sensazioni", ha detto il vice campione del mondo della Ducati.

"Come ho detto ieri non è che queste mi facciano dire che ci siamo e siamo a posto su tutto o siamo i migliori in pista. O meglio, lo siamo qui in Malesia ma conta sino a un certo punto perché già nel 2017, come avevo detto, ci saremmo giocati la vittoria anche sull'asciutto. Non è questo l'aspetto che può fare la differenza. Non mi aspettavo però di fare un test così buono e provare materiale che ha già funzionato meglio. Ma nemmeno di avere sensazioni così buone in tutte le situazioni. Con il grande caldo andiamo bene, perché i miglior tempi li ho ottenuti sempre quando in pista c'erano 45-50 gradi".

"E' difficile e molto migliorarsi in MotoGP. E' anni che ci lavoriamo ma è molto complicato. Anche quando hai una buona base, ed è per questo che sono davvero molto sorpreso dai miglioramenti che siamo riusciti a fare. Riuscire a migliorare certi aspetti a livello telaistico entri in un mondo senza limiti. Non è come lavorare su motore ed elettronica, dove hai parametri certi. E quindi quando provi queste belle sensazioni è raro. Sono sorpreso e contento".

"Nell'ultimo run di oggi ho usato la moto 2017 provando una gomma sperimentale. Ho fatto 11 giri e un bel passo. Sono contento perché sono riuscito a farlo con una moto che non era la mia migliore. Questo vuol dire abbastanza".

Nonostante Andrea non faccia nulla per nascondere la sua soddisfazione per i passi avanti fatti nel corso dell'inverno dalla sua Rossa, ha anche affermato di non essere di fronte al cambiamento più grosso fatto dalla sua moto da quando corre per il team di Borgo Panigale.

"Questo non è il passo in avanti più grande fatto in questi anni. Quello più grosso lo abbiamo fatto nel 2015. Quello fu enorme. Ma perché era la GP14 ad avere grossi problemi, non certo la 15 a essere vincente. La GP14 aveva molti limiti, certe componenti erano troppo sballate. Ora la differenza non è molto grande".

Jorge Lorenzo nella giornata di ieri non aveva esitato a giudicare "un capolavoro" il lavoro degli ingegneri di Borgo Panigale fatto sulla nuova Desmosedici. Andrea, pur concordando col compagno di squadra riguardo l'ottimo lavoro del team, ha commentato con più pacatezza: "Jorge è sempre abbastanza estremo quando commenta le cose. Trovo che sia stato estremo quello che ha detto (lo dice sorridendo, ndr). Voglio commentare queste cose quando saremo in altre piste. Rimaniamo con i piedi per terra".

"Desmodovi si è concentrato molto sul lavoro che aveva in programma, tanto da non essersi fatto una vera e propria idea sulle reali potenzialità delle moto avversarie. Però, stando alle sue prime impressioni, ha affermato di vedere più piloti competitivi rispetto all'anno passato. Almeno in questo breve scorcio di test pre-stagionali.

"E' difficile farsi un'idea delle altre moto in appena tre giorni di test. In questi test ci sono tante interpretazioni, tanto fattori. Non è possibile entrare troppo nel dettaglio e capire veramente chi è messo meglio. Vedo molti piloti sul pezzo. Alcuni piloti che non si sono giocati il campionato l'anno scorso li ho visti più pronti in questi test, ma è una cosa normale e naturale. E i piloti che si sono giocati il mondiale nel 2017 ci sono. Siamo in tanti ad avere un livello simile, ma ci sono ancora tanti test da fare. Sarà infatti importante vedere come cambieranno le cose su piste differenti".

Secondo Andrea, il Mondiale di MotoGP 2018 potrebbe essere ancora più combattuto rispetto a quello dell'anno passato. Il livello delle moto e dei piloti della classe regina del Motomondiale è sempre più alto e si preannuncia un vero e proprio spettacolo, anche se per delineare chi saranno i piloti in grado di lottare per il titolo - secondo Dovi - dovremo aspettare che vengano disputate le prime 5 gare della stagione.

"Ci sono tutte le componenti per avere un campionato ancora più bello rispetto a quello dello scorso anno. Le moto sono sempre più competitive, ce ne sono tante, con caratteristiche differenti ma con pacchetti e piloti competitivi. Con il regolamento in vigore ora anche in prova i valori sono più vicini e questo scombussola la parte iniziale della gara. Poi le cose si livellano. Ma all'inizio sarà così".

"Le prime piste su cui si correranno le prime gare potranno già dire chi potrà lottare per il titolo. Sono molto differenti tra loro e per questo capiremo molto nelle prime 5 gare. Dopo Le Mans si capirà molto di quelli che saranno i veri valori e chi potrà lottare per il titolo".

Informazioni aggiuntive di Scherazade Mulia Saraswati

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