Dovizioso: "Nessuno voleva la Ducati, ora la vorrebbero tutti"
In un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, il forlivese ha lasciato intendere che spera di rimanere a Borgo Panigale, ma che non farebbe drammi se non fosse confermato. Sugli incidenti scherza: "A Jerez monterò gli specchietti"
Foto di: Ducati Corse
La doppia batosta di Termas de Rio Hondo ed Austin, arrivata tra le altre cose per errori altrui e non propri, poteva essere un colpo da ko per Andrea Dovizioso. Ancora una volta però il pilota della Ducati ha dimostrato di avere carattere da vendere, perché in un'interessante intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport ha avuto anche la forza di scherzare sugli incidenti con Andrea Iannone e Dani Pedrosa, che lo hanno privato di punti pesanti.
"Per Jerez chiederò di montarmi degli specchietti piccolini, così da gestire la situazione, visto che gli altri..." ha detto "Desmodovi", che ancora una volta ha ribadito di aver visto in maniera decisamente differente i due contatti: "Il danno è stato uguale, ma Andrea è entrato in quell'ultima curva annebbiato, non sapendo se ne sarebbe uscito. Pedrosa ha solo fatto un errore".
E pure sulle scuse ricevute in seguito non è stato troppo dolce nei confronti del compagno di box: "Lo conosco, so come corre, non è la prima volta. Si fa pochi problemi, magari può chiedere scusa, ma lo fa per modo di dire, in modo diverso da Dani".
La classifica, dunque, sarebbe potuto essere decisamente migliore, ma il forlivese non pensa che questo possa incidere nella scelta che dovrà fare la Ducati: con Jorge Lorenzo in arrivo, solamente uno dei due Andrea potrà rimanere a Borgo Panigale, ma Dovi è convinto di aver dimostrato il suo valore negli ultimi quattro anni.
"Non so cosa deciderà la Ducati, io sarò comunque sereno. Le persone in Ducati sanno cosa è successo negli ultimi quattro anni, Gigi lo ha visto in questi tre, hanno tutti i dati per capire le caratteristiche dei piloti, il lavoro di sviluppo, l'approccio, la professionalità. Se sceglieranno me, è perché condividono il mio ragionamento, il mio metodo di lavoro. Dovessero scegliere diversamente, sarò ugualmente sereno. Ho sofferto tantissimo in questi anni, ma ora siamo qui con una Ducati mai stata così competitiva, neanche quando vinceva con Stoner" ha spiegato.
Quando poi gli è stato chiesto se è rimasto sorpreso del possibile arrivo di Lorenzo alle porte di Bologna, ha aggiunto: "Se arriverà davvero, un po' si. Ma parlando da esterno credo che in Yamaha non ci sia una gran serenità. Brutto per un pilota vivere una situazione simile, ancor di più se sei un pluricampione del mondo".
Non si è voluto sbilanciare invece sul vedere in Jorge il pilota giusto per la Ducati: "Non posso dirlo di nessuno, perché la Ducati è particolare. La base, il carattere è sempre quello, poi la moto è migliorata tanto, adesso ci vanno forte in tanti. Ed è una soddisfazione personale: sono arrivato qui che nessuno la voleva, ora trovane uno che non la vorrebbe. Per questo, per me, non guidarla nel 2017 sarebbe un progetto non finito. Ma non ho dubbi, è una Ducati vincente".
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