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Dovizioso: "Magari quello che la Honda sta facendo vedere qui non è la verità"

La prestazione mostruosa di Marquez ha stupito il pilota della Ducati, che però non vuole fasciarsi la testa di fronte ad un exploit arrivato su una pista storicamente poco amica della RC213V.

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

In Qatar diamo sempre per scontato che la Ducati possa essere la moto da battere, visto il suo motore poderoso e gli ottimi risultati di Andrea Dovizioso negli ultimi anni. Oggi però gli uomini in Rosso hanno dovuto fare i conti con una prestazione mostruosa di Marc Marquez e della Honda, che hanno polverizzato il record del tracciato di Losail.

"Desmodovi" oggi ha chiuso sesto, pagando otto decimi, ma ancora una volta ha lasciato intendere che i tempi sono un qualcosa di relativo con tre giorni di test alle spalle e che bisognerà aspettare la gara per avere un quadro reale della situazione.

"Ci mancano ancora certi aspetti e soprattutto abbiamo visto una competitività molto importante di alcuni piloti, però secondo me ci siamo allineati. Nel weekend di gara, quando bisogna lavorare in una certa maniera e fare il tempo, esserci è importante. Sembra che avendo fatto tre giorni di test, basta veramente un niente per essere indietro. Basta vedere Valentino. Un po' la Honda mi ha sorpreso, anche se dobbiamo aspettare la gara, perché la gara è un'altra cosa. Da fuori sembra che abbiano fatto uno step, ma è ancora un po' presto per valutarlo" ha detto Dovizioso a fine giornata.

Nelle prime posizioni si sono visti tanti nomi a sorpresa, come ad esempio quello di Fabio Quartararo. Secondo Andrea però sono le caratteristiche del tracciato a favorire i rookie: "In Qatar può essere, perché è una pista un po' particolare che può aiutare i rookie quando arrivano da una categoria con meno potenza, perché questa è una pista su cui devi scorrere molto e spigolare meno. Questo un po' li aiuta, ma poi anche la qualità delle moto che ci sono adesso ci rende tutti abbastanza vicini. Può anche essere che qui facciano la gara davanti, ma dal Texas in avanti è un'altra cosa e dipenderà da loro".

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L'anno scorso, dopo la vittoria all'ultima curva ai danni di Marquez, si era detto preoccupato del fatto che il pilota della Honda si era arreso solo in volata su una pista sulla carta favorevole alla Desmosedici GP. Per ora però preferisce non traslare questo ragionamento sul 2019, vista la grande prova di Marc.

"Se faccio lo stesso ragionamento dell'anno scorso, posso essere solo che preoccupato. Però negli ultimi due anni sono cambiate un po' le carte in tavola di tutti: noi per esempio andiamo forti su piste dove faticavamo in passato. Ma la voglio vedere positiva e magari quello che ci sta facendo vedere la Honda in Qatar non è la verità".

La Honda ha mostrato un grande passo avanti a livello di velocità di punta e di accelerazione, ma secondo Dovi non è quello l'unico punto forte della RC213V. Anzi, secondo lui brilla su un aspetto che Marquez vede come un punto debole.

"Sicuramente sul motore hanno fatto uno step e quindi forse hanno eliminato lo svantaggio che avevano in accelerazione. Nell'intervista Marc ha detto che non è contento dell'anteriore, ma a me sembra il loro punto forte, anche se da fuori non è facile capire. Nel primo turno ho fatto un giro dietro a Lorenzo e vedere come riusciva a guidare la Honda però mi conferma che il loro davanti è particolarmente buono, perché gli ho visto fare della percorrenza e delle linee molto buone" ha concluso.

Informazioni aggiuntive di Khodr Rawi

Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Marc Marquez, Repsol Honda Team
Andrea Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Andrea Dovizioso, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Repsol Honda Team, Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
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Andrea Dovizioso, Ducati Team
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Andrea Dovizioso, Ducati Team
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