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Dovizioso invoca un cambio d'approccio per la Ducati

Secondo lui la Desmosedici GP cala ancora troppo alla distanza, quindi bisognerebbe renderla più "fluida", ovvero meno aggressiva sulla gomma dietro ed impegnativa dal punto di vista fisico. La caduta di oggi passa quasi in secondo piano.

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
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Andrea Dovizioso, Ducati Team
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Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team

Per la quarta gara consecutiva, Andrea Dovizioso deve fare i conti con un ritiro, ma se può esserci una piccola consolazione per il forlivese, questa volta non c'è lo zampino della sfortuna che si è accanita contro di lui. E' vero che è stata un'altra caduta ad estrometterlo quando si trovava in terza posizione, ma almeno non è stato centrato incolpevolmente da un altro pilota. Anche a Le Mans però il suo è stato un incidente curioso, visto che lui e Marc Marquez sono caduti praticamente in contemporanea.

"E' sempre strano vedere due piloti che cadono assieme, addirittura quello dietro che cade prima di quello davanti. E' semplicemente un esempio per far capire le caratteristiche della gomma. Non voglio dire che sia successo qualcosa, perché andavano bene in prova, come stavano andando bene in gara, semplicemente è una caratteristica delle Michelin: quando perdi grip o esageri di poco, la perdi molto velocemente e finisci a terra. Non riesci mai a recuperare una perdita di grip. Eravamo semplicemente più al limite di Valentino, ci stavamo provando e siamo caduti entrambi, ma non è successo nulla di strano" ha spiegato "Desmodovi".

Quando gli è stato chiesto se le tante cadute sono una questione di gomme, il ducatista non si è voluto nascondere dietro a questo alibi: "E' vero che le gomme stanno condizionando, ma sono uguali per tutti e quindi chi è più bravo le gestisce nel migliore dei modi. Ci sono tante cadute, ma ora succede anche che molti durante la gara mollano e non si vedono più combattimenti in pista, perché sai che puoi cadere facilmente senza sapere esattamente cosa sia successo. O meglio, basta poco e sei a terra. Per questo motivo ci sono delle gare meno combattute, ma è uguale per tutti, quindi non può essere una scusa".

La sua convinzione è che avrebbe potuto tenersi dietro Marquez fino alla fine, anche se lo vede un discorso molto fine a se stesso: "Questo non lo posso sapere, perché non l'ho mai visto in pista. Secondo me era messo male, stava facendo i miracoli, quindi penso che me la sarei potuta giocare con lui. Ma sono supposizioni che non valgono niente".

La parte più importante del discorso però arriva adesso, perché Andrea ha chiesto una sorta di cambio di approccio alla Ducati, perché secondo lui ci sono un paio di caratteristiche intrinseche della Desmosedici GP che dovrebbero essere modificate: "Dobbiamo essere contenti del lavoro fatto fino ad oggi, perché siamo ritornati veloci. Lo siamo in qualifica, nelle prove e lo siamo in parecchie piste. Spesso però succede che non riusciamo a mantenere questa velocità fino alla fine. Succedeva l'anno scorso e sta succedendo anche quest'anno. Sono partito bene, avevo un passo simile a Lorenzo, ma giro dopo giro i miei tempi si sono alzati. I motivi possono essere vari: le gomme che abbiamo adesso o magari il motore più potente. Questa è la nostra realtà e secondo me dobbiamo cercare di essere veloci in un modo più fluido".

Poi ha chiarito meglio quali sono gli aspetti su cui bisogna lavorare secondo lui per rendere più fluida la "Rossa": "Bisogna cercare di essere meno aggressivi sulla gomma dietro e cercare di avere una moto un po' meno fisica. Noi ora possiamo essere nei primi cinque in tutti i turni, ma non conta troppo se per farlo devi dare il 100%, perché quando vai in gara ci sono sempre aspetti peggiori per tutti. La nostra moto in questo momento si comporta così, dovremmo cercare di mantenere la nostra velocità riducendo lo sforzo fisico ed il consumo di gomma. Questa però non è la verità assoluta, è quello che penso io. Comunque non è una questione di set-up che risolvi da qui al Mugello, è proprio una questione di caratteristiche della moto".

Infine, ha respinto la definizione "fallimentare" che era stata data da alcuni giornalisti per come stanno andando le cose a Borgo Panigale in questo avvio di stagione: "Correndo per un team ufficiale è troppo importante avere punti in campionato, però parlare di fallimento non serve a niente. Quest'anno il cambiamento di regolamento ha rimescolato le carte per tutti. Io sono stato sfortunato in tre gare, ma non credo che sia il momento di parlare di queste cose. Ci sono delle cose da migliorare, ma l'importante è che la pensiamo tutti uguale e che quando ne parleremo prenderemo una strada e ci spingeremo".

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