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Intervista

Dovizioso: "In questo momento sognare troppo sarebbe stupido"

Il forlivese è consapevole dei limiti che ha la Ducati in questo momento, ma è anche convinto che a Borgo Panigale sappiano cosa serve per risolvere i problemi della Desmosedici GP con le nuove Michelin. Però ci vorrà tempo.

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso, Ducati Team
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La Ducati va ad Assen per cancellare la delusione di Barcellona: da dimenticare non c’è stato solo il crash di Andrea Iannone cha ha steso Jorge Lorenzo, ma anche una Desmosedici GP che con Andrea Dovizioso non è mai parsa competitiva. La Rossa sembra che proceda come i… gamberi: un passo avanti e due indietro.

Abbiamo incontrato il pilota romagnolo a Borgo Panigale in occasione della presentazione del nono WDW Ducati, che sarà in programma a Misano dall’1 al 3 luglio, e ne abbiamo approfittato per fare il punto della situazione, visto che dopo un avvio di campionato molto convincente, la Ducati si è un po’ persa per strada.

Cosa vi sta succedendo?
"Dobbiamo migliorare certi aspetti della moto: quest’anno con il nuovo regolamento e con le gomme che sono cambiate rispetto all’inizio dell’anno ci troviamo più in difficoltà, ma non cerchiamo scuse: sappiamo cosa è necessario fare, non sarà facile ottenerlo, però abbiamo il tempo per riuscirci".

Sembra una resa anticipata…
"Sono contento di rimanere con la Ducati nei prossimi due anni: abbiamo più di metà stagione per lavorare sui nostri difetti in modo da cercare di essere competitivi l’anno prossimo…".

Più chiaro di così! E allora con quali prospettive la Ducati guarda ad Assen?
"Mah, durante la stagione non si fanno le rivoluzioni grazie alle quali si può ribaltare una situazione. Sognare troppo sarebbe stupido: in questo momento siamo ben consapevoli dei limiti che abbiamo".

Non sei troppo drastico?
"Mettiamola così: sono cambiate le carte in tavola rispetto ai test invernali: le gomme sono molto diverse da quelle che usavamo a inizio anno, quando andavamo particolarmente bene. Con i problemi che ci sono stati dopo, la Michelin ha cambiato rotta e diciamo che noi questa variazione di direzione l’abbiamo pagata di più. Le caratteristiche della nostra moto che accelera molto bene e spinge per andare forte non si adattano alle nuove gomme. Tocca a noi lavorare sugli aspetti che dobbiamo migliorare".

I tecnici della Michelin, però, stanno ancora sviluppando i loro prodotti gara per gara e al Mugello sembrava che gli pneumatici si adattassero bene alla Desmosedici GP…
"Mah, il Mugello è una pista che si adatta alla nostra moto ed è quello il motivo per cui eravamo più vicini agli altri. Fortunatamente la situazione Michelin non si è ancora stabilizzata perché per la nostra moto abbiamo bisogno di gomme diverse da quelle attuali. Però è chiaro un fatto: le gomme che c’erano quest’inverno non le vedremo più. E per noi non è positivo, però credo che Michelin stia lavorando tanto: i loro tecnici non stanno con le mani in mano, solo che non è facile trovare la soluzione giusta".

Ci sono molte differenze di comportamento a seconda delle piste…
"Le MotoGP di oggi sono sempre più difficili da gestire perché cresce la potenza, come l’intensità dei piloti che cercano di sfruttarle al massimo: è per questo che le gomme non ce la fanno. Per la Michelin deve essere stato uno choc scoprire le differenze rispetto al lavoro svolto il precedenza, ma lo sappiamo che le gare sono sempre diverse dai test. E, quindi, quanto è accaduto ci può stare. L’importante è migliorare…".

La Honda ha ridotto un po’ la potenza del quattro cilindri per rispettare di più la gomma: siete costretti a fare altrettanto? E che effetto fa rinunciare ad una delle caratteristiche di forza della propria moto?
"Il problema non è tanto accettare di togliere potenza. Il punto non è quello: noi non siamo ancora a posto con la moto. Non riusciamo a fare girare la moto come gli altri, né abbiamo il loro grip, di conseguenza abusiamo dei nostri vantaggi che sono l’accelerazione e la potenza. Ma è chiaro che la cosa non sta funzionando più di tanto perché le gomme non hanno sufficiente aderenza e calano tanto. Potremmo ridurre la potenza solo quando avremo migliorato gli altri aspetti, perché altrimenti saremmo ancora meno competitivi di adesso".

Ma la ricerca del grip non può passare solo attraverso la gomma…
"No, certo. Questo è un lavoro che dobbiamo fare noi. Sulla gomma ovviamente dedichiamo attenzione e la situazione sarà destinata a migliorare, ma dobbiamo trovare il grip indipendentemente dalla gomma che la Michelin porterà ad Assen o il prossimo anno. Il problema, quindi, è nostro e tocca a noi risolverlo".

Come mai Dovizioso fa più fatica ad andare direttamente in Q2 di Iannone?
"Nella MotoGP non mancano i talenti e la capacità di saper andare veloce. Di conseguenza ci sono molti piloti che sono bravi a cercare un tempo, ma pochi sanno costruire un buon passo gara. In questo caso si deve fare un lavoro più delicato, più fine di messa a punto. È per questo che paradossalmente è più difficile fare il salto in Q2 che poi ottenere un buon risultato in gara".

Dedichi più tempo alla messa a punto della gara che al giro secco da qualifica. Non è un limite?
"Questa è sempre stata la mia caratteristica, diciamo che ci sono piloti che arrivano con una certa facilità a ottenere dei tempi che poi non sono più in grado di ripetere e, quindi, alla fine conta di più la gara. Devo ammettere che su certe piste partire più indietro diventa un handicap e questo è uno degli aspetti che dovremmo cercare di evitare, ma non è questa la principale difficoltà da risolvere…".

Cosa prevedi per Assen?
"Saremo più vicini. Veniamo da Barcellona che era una delle piste con meno grip e, come si sarà capito questo ci condiziona molto, tanto nel trovare aderenza che nel limitare il calo della gomma. Assen non è una pista delle migliori per la nostra moto, per cui non mi aspetto di sognare una zona da podio, però quello che conterà sarà riuscire a migliorare la Desmosedici GP. Sappiamo quello che ci manca e sappiamo cosa dobbiamo fare, ma non è facile ottenerlo, perché non si tratta di rifare solo un set up…".

Quale pista dovranno aspettare i tifosi della Ducati per tornare a sognare?
"Direi il Red Bull Ring, ma per la sola ragione che non ci abbiamo mai girato…".
E Dovi a questo punto ci lascia con un sorriso guascone…

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