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Dovizioso: "Il rinnovo di Marquez? Io pensavo cambiasse aria!"

Il forlivese della Ducati ha risposto alle domande dei tifosi su Sky Sport Italia, parlando anche del contratto quadriennale che ha appena firmato Marquez con la Honda.

Andrea Dovizioso, Ducati Team, Marc Marquez, Repsol Honda Team

Andrea Dovizioso, Ducati Team, Marc Marquez, Repsol Honda Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Come tutti i piloti del Motomondiale, anche Andrea Dovizioso è in quarantena forzata a causa della pandemia da coronavirus che ha costretto la MotoGP a non prendere il via del Mondiale 2020 previsto a Losail, in Qatar. Il pilota forlivese della Ducati è però intervenuto su Sky Sport Italia, concedendosi in maniera molto carina e aperta alle domande dei tifosi.

Hai gesti o riti scaramantici prima del via dei GP?
"Sinceramente non ho tanti riti prima della partenza dei GP. Vado sempre in bagno prima del via perché bevo 3 litri di liquidi per idratarmi, dunque è normale andarci. Istintivamente mi viene da mettere prima guanto e stivale sinistro, ma l'ho sempre fatto. Mi viene così, non è che ci penso. Io cerco di non attaccarmi a queste cose, perché poi metti che le cose non vadano bene, non voglio attaccarmi alle ritualità per la mancanza di un eventuale risultato".

Puoi spiegare come si fa a diventare pilota di MotoGP?
"Prima di diventare un pilota di MotoGP, bisogna capire se si ha la passione vera per diventare un pilota. Poi si può diventare pilota di vari livelli, ma si gode sempre a essere un pilota. Quindi l'importante è avare tanta passione, perché prima di arrivare alla MotoGP ci sono tantissimi anni, tantissime categorie, tantissime difficoltà e momenti bui, ma anche tante gioie. Bisogna essere pronti ad affrontare tutto questo. Vanno vissute tutte. Alla base c'è la passione".

Sei appassionato solo di moto o segui anche altri sport?
"Seguo tutti gli sport, sono un vero appassionato di tutto a livello sportivo. Il calcio mi piace, ma non sono un fanatico. Ci sono lati positivi da quel punto di vista, ma sono un pilota di moto e la tifoseria nel calcio è diversa dalla nostra. Faccio fatica ad avvicinarmi a quel modo di pensare".

Quali sensazioni hai avuto dopo la prima vittoria in MotoGP?
"La prima vittoria in MotoGP non l'ho vissuta bene per come sono fatto io perché non era una vittoria di sostanza. Stavo facendo tanta fatica, non mi sentivo per niente bene. A Donington vinsi in condizioni particolari. Facendo metà gara sotto la pioggia, con Valentino che era dietro di me e cadde. Certo, fu una bella vittoria. Quando vinci è sempre una vera vittoria, ma sotto certi aspetti in quel preciso momento non eravamo competitivi e questo non mi consentì di godermi la vittoria come la prima nella MotoGP".

"Non eravamo a posto e due anni dopo facemmo un grande step. Ci sono poi voluti tanti anni per tornare a vincere perché ero forte in certi aspetti, ma non su altri. Di conseguenza ho avuto la fortuna di avere attorno a me professionisti molto competenti, uno dei quali è il manager Simone Battistella, ma non è l'unico. Mi hanno aiutato a ragionare e a capire come lavorare. Anche se hai vinto un titolo 125 e hai sfiorato il titolo 250 non vuol dire che tu sia già pronto. Sei forte, ma magari non a sufficienza rispetto agli avversari con cui ti giochi le gare in MotoGP".

E quali invece dopo la prima vittoria in assoluto nel Motomondiale?
"La prima vittoria nel Motomondiale è stata un'emozione indescrivibile. Avvenne in Sudafrica contro Locatelli. Avevo già fatto due secondi posti prima, ma quando vinci è un'emozione così forte che non saprei descrivere o dare aggettivi. La prima gara vinta in assoluto non me la ricordo, perché ne ho fatte talmente tante da piccolo che non ho un ricordo preciso".

Come stai vivendo questo momento di quarantena forzata?
"Sento tantissimo la mancanza di poter andare in moto. Certo, non è nulla rispetto a quello che stanno provando le altre persone. In questo momento non riesci a stancarti nel modo che vorresti, come succede quando corriamo o quando torno a casa da una giornata vera di cross, in cui quasi non riesco a stare composto sul sedile per la stanchezza. Sono quelle sensazioni che per un pilota sono stupende. A parte che ti scarichi, ma sono sensazioni che vivi da una vita. Ora puoi allenarti in palestra tutti i giorni, ma andare in moto è tutta un'altra cosa. Questa situazione ci fa pensare a tante cose. Siamo abituati a non fare stop. Avere questo stop così lungo e forzato ti fa riflettere".

Quale moto ti piacerebbe provare oltre alla tua Ducati Desmosedici GP?
"A noi piloti ci piacerebbe provare tutte le moto per farsi un'idea, per capirne pregi e difetti, perché da fuori non è facile poterli capire tutti. Ogni moto ha pregi e difetti. Difficile scegliere una moto da provare oltre la mia Ducati, mi piacerebbe provarle tutte".

Pensi che in Qatar avresti avuto modo di lottare per la vittoria anche quest'anno?
"In Qatar secondo me saremmo riusciti a giocarci la vittoria. Però se ascoltiamo le interviste degli altri piloti avremmo potuto avere 6 o 7 vincitori. Tanti si sentivano a posto. Ma alla fine, come tutti sappiamo, conta la gara e conta come si lavora per la gara. Saremmo stati competitivi, non so in che quantità. Tutti gli avversari hanno alzato l'asticella, moto comprese. In tanti possiamo vincere. Ci troviamo con i piccoli dettagli che fanno la differenza. Avevamo lavorato bene, con 2 test pre-stagionali non fai tanto lavoro. Arrivi da 2 mesi di stop e il primo test arrivi in condizioni critiche, in Malesia. Fa un gran caldo, può piovere, non hai le energie per sfruttare tre giorni interi. Fai abbastanza lavoro, ma non a sufficienza. Ci sono tante cose da provare, provarle nel momento giusto, capire in che direzione andare. Il Qatar, inoltre, non è una pista ottima su cui prendere decisioni sul materiale nuovo".

Sei sorpreso dal rinnovo quadriennale di Marc Marquez con Honda?
"Sono molto sorpreso dal quadriennale di Marquez con Honda. Io pensavo accadesse il contrario. Ma dietro queste decisioni importanti ci sono dei retroscena che non conosciamo. Pensavo cambiasse moto, ma lui avrà avuto le sue motivazioni e tanti di cappello per quello che è riuscito a fare sino a ora".

In futuro di piacerebbe correre in macchina?
"Nel futuro mi piacerebbe provare altre categorie nel motorsport a 4 ruote. Ci sono categorie che si avvicinano all'adrenalina che danno le moto come il rally o il rallycross. Sono macchine pazzesche, stupende, con puoi giocare. Ho fatto un'esperienza difficile ma molto bella lo scorso anno a Misano nel DTM. E' stata tosta, ma era una gara vera. Mi sono divertito, non è facile perché le dinamiche sono molto diverse, ma è stato davvero bello. Poi con l'avanzare dell'età è sempre molto più facile correre sulle 4 ruote".

Hai mai pensato di provare a correre in Superbike, magari con una Ducati?
"Nella mia mente non ho in programma la Superbike. Non so quanto correrò in MotoGP. Io per l'anno prossimo non ho il contratto, dobbiamo vedere tante cose. Sono abituato a correre con prototipi e non moto di serie. Non che la Superbike non sia bella, ma è diversa. A una certa età andare è possibile, ma se sei in una situazione buona in MotoGP è difficile andare nella direzione della Superbike. Nella mia mente ho vari progetti e ho il motocross. Mi piacerebbe fare quello e non posso andare troppo in là nel tempo per provare".

Secondo te è un vantaggio che ci siano così tanti piloti competitivi che possono ambire a vincere le gare in MotoGP?
"Quando si è in tanti a lottare per il campionato è un vantaggio quando hai qualcosa in più, perché puoi sperare che qualcuno si infili tra te e il tuo avversario principale e prendergli punti. Ma se non ne hai di più è un aspetto solo negativo perché ci possono essere tanti piloti che nella giornata sbagliata o nella pista in cui fai più fatica possono finirti davanti e fartene perdere tanti. Quest'anno, ancora più dell'anno scorso, ci sarà ancora più lotta per il Mondiale. L'anno scorso, fino a metà stagione, Marc, io e Rins eravamo i piloti che si giocavano il titolo. Da metà stagione in poi hanno dominato i piloti Yamaha, che spesso ci sono arrivati davanti. Quest'anno ci sarà ancora più lotta. Avremmo visto i piloti Yamaha già davanti in Qatar. Ci sono almeno 4 piloti in più in lotta per il campionato quest'anno".

Pensi di avere le possibilità di vincere il titolo iridato 2020 di MotoGP?
"Le possibilità di vincere il titolo c'è e ci deve essere. Iniziare la stagione senza credere a questo è difficile. Ma sarà molto difficile. Lo scorso anno Marquez non ha lasciato a nessuno la possibilità di provarci. Noi abbiamo resistito fino a Barcellona, quando arrivò quella caduta di gruppo. Ma non eravamo veloci per giocarci la vittoria. Tutto è possibile il nostro sport in questo aspetto è stupendo. Ci sono 6 o 7 piloti che possono vincere il titolo. E' uno sport in cui può accadere davvero di tutto e man mano che si va avanti nel Mondiale, c'è tanto potere di indirizzare il Mondiale nella tua direzione se lavori bene".

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