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Dovizioso: “Giornata non normale, i dati sono poco indicativi”

Andrea Dovizioso archivia il venerdì di libere del Gran Premio di Catalogna con molti dubbi, dopo il secondo crono della mattina ed il quindicesimo del pomeriggio. I dati raccolti nelle due sessioni non sono utili secondo il pilota Ducati, che spera di migliorare il sabato.

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Gold and Goose / Motorsport Images

È un venerdì altalenante quello di Andrea Dovizioso, che a Barcellona arrivava pronto ad invertire la rotta di una stagione poco soddisfacente. Eppure i tempi stratosferici della mattina non sono stati replicati nel pomeriggio, anzi. Dopo l’ottimo secondo crono della prima sessione, il pilota Ducati non è andato oltre il 18esimo tempo nel secondo turno, rinunciando al time attack e montando la gomma media nel finale.

Pur essendo al comando della classifica generale, al forlivese manca la costanza in una giornata che considera poco normale, a causa del forte vento che ha condizionato il suo lavoro: “Oggi non è stata una giornata normale. Nel pomeriggio in molti sono andati forte, ma per farlo dovevi prendere molti rischi perché il vento era a raffiche e forte. Secondo me non era tanto sensato spingere, anche perché sembra che nei prossimi giorni il vento sarà più normale. Poi, come ho già detto, io e Pecco, per caso, abbiamo fatto una strategia opposta dagli avversari. Quindi quando loro avevano una gomma noi ne avevamo un’altra ed alla fine quando abbiamo fatto il tempo avevamo la morbida”.

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Non solo vento, sulla pista di Barcellona il grip è totalmente diverso da Misano ed il pilota Ducati ha faticato anche in questo senso: “Bisogna adattarsi. Non siamo andati piano perché ce n’era di più o di meno. Secondo me i discorsi sono due: stiamo faticando di più perché c’è talmente poco grip che devi lavorare in modo diverso, ma oggi pomeriggio non è andata così male. Questo è il motivo per cui anche Pecco sta facendo fatica. Noi stamattina abbiamo messo la morbida perché la media non andava in temperatura. Almeno stamattina abbiamo fatto un’uscita capendo qualcosa”.

“Facendo così, si può portare avanti la gomma nel pomeriggio per capire il consumo – prosegue Dovizioso – poi non ne potevamo usare un’altra perché ci serve domani, come tutti. Nel pomeriggio il primo run non è andato male, perché ho fatto 41’5. Non è ottimo, ma non è male. Per esempio Quartararo è entrato con la media usata e ha fatto 40’8, ma lui secondo me è il pilota di riferimento in questo momento. Però alla seconda uscita il vento è peggiorato ancora, bisognava prendere tanti rischi. Comunque oggi era una giornata in cui non si potevano prendere delle decisioni, perché ci avrebbero portati fuori strada in vista del resto del weekend”.

In una situazione del genere, non è chiaro cosa possa funzionare sulla Desmosedici GP, ma il leader del mondiale spiega: “La media fa un po’ più fatica a lavorare per noi però non è detto, perché magari con meno vento si può spingere di più. Comunque i dati di oggi sono davvero poco indicativi. Ma alla fine l’ultimo run di stamattina è stato abbastanza interessante, non è sufficiente, ma è stato importante”.

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Barcellona inoltre ospita la MotoGP in un periodo decisamente inconsueto. Se generalmente il mondiale approda in Catalogna a giugno, sotto un gran caldo, in questo momento le temperature sono più basse: “Ce li hanno tutti questi problemi con le gomme, perché sono fatte un po’ più per temperature più alte. Siamo venuti a Barcellona a correre con temperature più basse del solito e le gomme fanno più fatica. Infatti le gomme anteriori dure non le usa nessuno, la media posteriore è molto al limite, facciamo fatica a scaldarla ed a farla lavorare nel modo giusto. Altri ci sono riusciti perché sono andati forte. Però è tutto spostato sul soft perché c’è poca temperatura. Il vento domani sarà meno, ma sembra più fresco soprattutto la mattina. È un po’ difficile perché devi forzare appena esci dal box per andare in temperatura, ma le gomme ti chiedono di non spinnare, se no non vai avanti, quindi è tutto abbastanza difficile”.

In una situazione del genere dunque, è complicato capire cosa si potrà fare in gara e quale potrebbe essere il potenziale: “Zarco ha fatto un gran tempo oggi pomeriggio, non mi sento di dire che avrei potuto fare 39’7 anche io. Però avremmo avuto un termine di paragone sulla nostra velocità in confronto agli altri, ma adesso non la possiamo avere. Potenziale? Qua a Barcellona si fatica a capire, perché si fanno dei salti enormi da un’uscita all’altra o con una gomma diversa. Quindi sinceramente se studi oggi e guardi quanto ho migliorato io o gli altri, ti fai delle idee che ti possono abbagliare ed è meglio non guardarci. Girare in 39 con questo vento è davvero forte, spero che non abbasseranno ancora domani mattina. Con meno vento, come tutti ci concentreremo ad essere veloci dall’inizio perché bisogna fare il tempo”.

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