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Dovizioso: "Ero al limite ed ho sbagliato, ma psicologicamente adesso è dura"

Il forlivese è stato molto onesto nel commentare la caduta di Barcellona che lo ha fatto precipitare a -49 da Marquez, ma per uscirne confida in una Ducati molto competitiva.

Andrea Dovizioso, Ducati Team, dopo la caduta

Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Jorge Lorenzo, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Jorge Lorenzo, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Danilo Petrucci, Pramac Racing
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Andrea Dovizioso, Ducati Team

Quella di Barcellona è una di quelle batoste che possono fare veramente male. Andrea Dovizioso era convinto che il tracciato catalano potesse essere un terreno fertile per recuperare ancora qualche punto su Marc Marquez, invece è stato il teatro del secondo errore grave della sua stagione.

Proprio nel tentativo di inseguire il rivale della Honda, ma anche il compagno di squadra Jorge Lorenzo, autore anche oggi di una prova convincente che lo ha condotto alla seconda vittoria consecutiva, "Desmodovi" ha forzato troppo la staccata alla curva 5 ed è finito ruote all'aria dopo appena 9 giri. Un ko che lo fa precipitare nuovamente a 49 lunghezze dal #93. Troppe per chi aveva iniziato la stagione con l'ambizione di puntare al bersaglio grande.

Come sempre, il forlivese però non ha avuto timori ad ammettere le sue responsabilità: "Non è successo niente di particolare. Ero al limite perché non volevo perderli. Sono arrivato alla curva cinque quattro o cinque chilometri orari più veloce perché sono uscito più veloce dalla curva 4, quindi ho dovuto forzare un po' di più in frenata. E' stato il classico errore di anteriore Michelin: non si può mettere troppa pressione sulla gomma davanti. Mi stavo giocando le carte sbagliate ed ho commesso un errore".

"In questo momento andiamo a casa con uno zero e questa è la realtà. L'unica cosa che possiamo fare è studiare e cercare di avere più dati possibile per cercare di capire cosa potevamo fare meglio. Eravamo veloce e nella peggiore delle ipotesi avremmo fatto terzi, anche se credo che con Marquez ce la saremmo potuta giocare. Però si poteva fare di più e ci possono essere varie motivazioni" ha aggiunto.

Dunque, è entrato nei dettagli di queste motivazioni, spiegando che in questo weekend c'era un grip molto particolare, che probabilmente ha un po' penalizzato il suo stile di guida, favorendo invece quello molto pulito di Lorenzo.

"Io credo che la Michelin abbia le sue caratteristiche, che cambiano in base alla pista ed al grip che offre. Qui il grip era anomalo e c'era tanto slide in inserimento, che ci impediva di mettere la moto un po' di traverso. Credo che questo aspetto abbia un po' penalizzato il mio modo di guidare. Jorge invece era molto veloce e preciso perché lui frena con la moto dritta: penso che questo sia stato un lato positivo per lui, perché gli ha fatto patire meno anche il calo delle gomme. Ha fatto una gara esagerata, perché è stato veloce dall'inizio alla fine e questo è solo la conferma che siamo veloci e che possiamo stare là davanti. Però dobbiamo migliorare in certi piccoli aspetti".

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Tra parentesi, con la vittoria di oggi, Lorenzo lo ha raggiunto nel Mondiale a quota 66: "Ora ripartiamo tutti e due da zero, come se fosse un nuovo campionato. E se considerate me ancora in corsa per il Mondiale, allora c'è anche lui".

Un Mondiale che però ora è molto più complicato se si guarda alla classifica: "E' logico che andare a casa con uno zero, ci porta a 49 punti da Marquez, che sono tanti. Però in questo momento direi che non possiamo guardare troppo al campionato. Fortunatamente nella MotoGP tutto può succedere ad ogni gara, quindi la testa rimane sempre sul campionato, però ci dobbiamo focalizzare sul capire certe cose che in questo weekend siamo riusciti a migliorare, anche se non è stato sufficiente".

Anche dal punto di vista mentale non sarà facile superare questa batosta, anche se il lato positivo è che la sua Desmosedici GP è molto competitiva e con qualche piccolo dettagli in più potrebbe diventare insuperabile.

"Psicologicamente adesso è dura, sarei stupido ed ipocrita a dire che è tutto a posto. E' dura perché ci tengo ed è dura perché bisogna essere obiettivi nella vita. Raccontarsi le balle a volte funziona, ma nella maggior parte dei casi no. Bisogna metabolizzarla, ma soprattutto bisogna migliorare questi piccoli aspetti. Il lato positivo comunque è che la velocità c'è e che siamo sempre davanti. Se riusciamo a sistemare questi dettagli, possiamo veramente fare la differenza. Dobbiamo continuare a pensare positivo, perché siamo competitivi e lo ha confermato anche Jorge nelle ultime due gare".

Dovi però ha respinto i commenti legati ad una presunta nuvola "fantozziana" che lo perseguita dall'incidente di Jerez: "Posso capire che da fuori possa sembrare così, ma è un insieme di situazioni che si sono venute a creare. A Le Mans potevamo vincere, ma io ho fatto un errore, ma non lo collego a qualcosa. Semplicemente siamo tutti al limite e quando vuoi vincere, ti prendi ancora più rischi".

Infine, quando gli è stato chiesto se fosse più grave l'errore di oggi o quello di Le Mans, non ha esitato a rispondere: "Senza dubbio quello di Le Mans. Quando hai più velocità degli altri e sbagli dal mio punto di vista è molto più grave".

Informazioni aggiuntive di Lena Buffa

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