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Dovizioso: "Ducati più forte del 2018. Per migliorare devo guidare più rilassato"

Il forlivese ha ammesso di aver adottato un tipo di guida che a Le Mans è meno redditizio. In più, domani dovrà scegliere la strada più opportuna riguardo l'assetto della sua Ducati.

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso ha chiuso la prima giornata di pista del weekend che ospita il Gran Premio di Francia non del tutto soddisfatto. Il pilota della Ducati ha affermato subito di percepire una Desmosedici GP 2019 più forte rispetto a quanto fatto vedere sulla stessa pista dalla progenitrice nel 2018, ma di avere ancora da sistemare cose in vista delle Qualifiche di domani pomeriggio e per la gara di domenica.

"Se facciamo il paragone con il 2018 stiamo andando più forte, quindi se vogliamo fare un paragone con l'anno scorso siamo migliorati sia sul giro veloce che sul passo gara, ma anche in frenata. Purtroppo non sono riuscito a guidare come invece bisogna fare a Le Mans, perché qui è necessario rilassarsi, non essere bruschi, anzi, bisogna essere dolci e morbidi. Si può fare meglio, sia io che la moto dal punto di vista del set-up. Dobbiamo ancora capire bene da che parte andare. Quest'anno ci sono tanti piloti messi bene e tante moto veloci. Sembra che a giocarsi la vittoria possano essere in tanti, a oggi. Ma sappiamo benissimo che non sarà così".

Desmodovi, che in questo fine settimana avrà una carena personalizzata data l'impossibilità di esporre il marchio Mission Winnow, ha anche affermato di essere sorpreso dalle prestazioni sotto tono della Suzuki e di Rins. Lo spagnolo ha chiuso il turno lontano dai migliori, ma Andrea non si fida e sottolinea come in gara sarà certamente tra i protagonisti che lotteranno almeno per il podio.

"E' stato strano vedere le Suzuki non andare forte. Specialmente Rins, che nel primo run ho visto comunque che è andato forte. Non so cosa sia successo, però ho visto che all'inizio è andato forte. Penso proprio che in gara sarà tra i protagonisti. Poi vedremo dal punto di vista meteo, perché influenzerà molto le posizioni di partenza domani se pioverà e penso anche domenica".

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Non poteva mancare un bilancio sulla situazione attuale della Ducati rispetto alle ultime stagioni, in cui la Rossa è cresciuta a tal punto da diventare l'avversaria più seria e accreditata del binomio Marquez-Honda.

"Quest'anno più moto hanno fatto passi avanti rispetto allo scorso anno. Nel 2018 noi siamo riusciti a fare un bel passo avanti specialmente da metà stagione in poi. Non a caso ci siamo giocati quasi tutte le gare fino alla fine. Non siamo andati indietro, anzi, siamo riusciti a migliorare quest'anno, ma Honda pare aver fatto un bel passo avanti, Suzuki e Rins anche, le Yamaha sono sicuramente migliorate. Noi negli ultimi anni siamo sempre migliorati. Nel 2017 abbiamo capito come migliorare certe cose per primi ed è quello che ci ha fatto fare un bel passo avanti in quella stagione. Nel 2018 speravamo di essere a posto ma nella prima parte di stagione non era così e lo abbiamo capito solo da metà stagione in poi. Quest'anno siamo competitivi, ma lo sono anche gli altri".

"Quest'anno puoi perdere tanti punti anche facendo solo piccoli errori. Se non fai tutto perfetto al 100% puoi perdere una o due posizioni e alla lunga questo fa la differenza. E' più difficile rimanere in Top 10 nei turni di libere. Devi fare sempre giri da qualifica. E' difficile riuscire a lavorare rilassato in ottica gara. Ma alla fine questo vale per tutti".

Importante analisi anche riguardo un aspetto che Ducati ha curato molto nelle ultime stagioni e che, probabilmente, fa parte del segreto che ha portato Dovizioso a giocarsi il titolo contro il fenomeno Marquez. "Noi negli ultimi anni siamo stati molto bravi a lavorare nei weekend per arrivare pronti in gara. In Ducati abbiamo migliorato molto tutto quello che puoi gestire in un fine settimana di gara, gomme, set-up... Abbiamo raccolto tanti parametri per poter gestire tante cose. Questo ti aiuta nelle libere a gestire e preparare le cose in maniera più scientifica, più ingegneristica".

"Non sempre funziona, ma spesso ci ha dato vantaggi, perché riusciamo a capire tante cose. Più cose riesci a controllare e meglio è. Abbiamo sviluppato un buon metodo di lavoro. Mi piacerebbe lavorare molto di più per la gara, ma con il regolamento che c'è, visto che dobbiamo rimanere nei 10 e sono tanti i piloti veloci sul giro secco, non te lo permettono. Ma su questa cosa qui siamo abbastanza forti".

Per concludere, Dovizioso ha dato un proprio parere su quanto ha mostrato nelle prime gare l'attuale leader del Mondiale, Marc Marquez. In molti pensano che il feeling tra il catalano e la Honda sia anche meglio di quello visto nelle ultime stagioni, invece Andrea ha dato una chiave di lettura differente e, allo stesso tempo, interessante.

"Marquez è un pilota molto furbo, sa leggere le varie situazioni e non è un caso sia partito davanti facendo il gap. Ha modificato le sue strategie nelle gare precedenti per prendere meno rischi e portare a casa le vittorie. Ha messo in crisi gli altri e non sono sorpreso di questo. Non so quanto si senta meglio dell'anno scorso. Credo solo che nelle ultime gare abbia adottato una strategia differente da quella che ha adottato in passato. Secondo me è questa la vera differenza rispetto allo scorso anno, non tanto il fatto che sia migliorato il suo feeling con la moto. E' una mia idea, non so se sia giusta".

Informazioni aggiuntive di Lena Buffa

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