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Dovizioso: "Che prova di forza, ora anche gli altri sanno che la Ducati c'è!"

Il forlivese si gode il terzo successo stagionale in Austria e ora crede davvero tanto al titolo iridato. Sul gesto a Marquez all'ultima curva, ha detto: "Istintivo, era un: 'ma vaffa..., ti ho fregato".

Podio: il vincitore della gara Andrea Dovizioso, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso, Ducati Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team, Andrea Dovizioso, Ducati Team
Race winner Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Marc Marquez, Repsol Honda Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Il vincitore della gara Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team and Dani Pedrosa, Repsol Honda Team and Dani Pedrosa, Repsol Honda Tea
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team, Andrea Dovizioso, Ducati Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team, Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Marc Marquez, Repsol Honda Team

Non capita tutti i giorni di battere un osso duro come Marc Marquez all'ultima curva. Ci sta quindi che Andrea Dovizioso si sia anche lasciato andare ad un gesto poco elegante (un chiaro, ma vaffa...) dopo aver sfilato il pilota della Honda e mentre si lanciava verso il traguardo del GP d'Austria, dove ad attenderlo c'era la sua terza vittoria stagionale.

La gara del Red Bull Ring è stata una vera battaglia di nervi per il pilota della Ducati, che ha resistito colpo su colpo a tutti gli attacchi del rivale spagnolo, che rimane comunque il leader della classifica iridata con 16 lunghezze di vantaggio.

Il suo racconto infatti è iniziato dall'ultimo giro: "L'ultimo giro avevo un piccolo vantaggio, ma perdevo troppo nelle curve a sinistra, quindi dovevo chiudere le porte. Forse per come è fatto il nostro scarico, non riesco a capire bene se ho una moto vicina o no: spesso in prova mi pare di avere qualcuno attaccato, ma poi non c'è. Nell'ultimo giro non avevo capito che non era attaccato a metà pista, quindi nelle due curve a sinistra, dove mi aveva già passato prima, ho chiuso la porta e le ho fatte più piano, solo che così gli ho dato la possibilità di riavvicinarsi".

E "Desmodovi" ci ha tenuto a sottolineare la sua lucidità in occasione dell'attacco all'ultima curva del #93: "All'ultima staccata ho frenato forte, solo che frenando così forte non sono uscito perfettamente. Lui ha aperto il gas prima e si lanciava per la staccata dopo. In quel frangente sono stato molto lucido: se all'ultima curva gli avessi chiuso la porta, saremmo finiti entrambi oltre il cordolo e lui avrebbe vinto la gara. Invece ho capito che dovevo staccare forte e tenere la porta aperta, per poi incrociare la traiettoria ed uscire più forte".

Quando poi gli è stato chiesto appunto del gesto che ha rivolto a Marc, ha raccontato: "Il gesto è stato assolutamente istintivo. In quella curva di solito non si può sorpassare, però sapevo che Marc una cosa del genere poteva provarla. Avendo stretto i denti, perché la gomma mi era calata un po' troppo negli ultimi quattro giri, non ci credevo che ci volesse provare proprio in quella curva. Il gesto quindi è venuto naturale, perché stavamo per rovinare la gara: se io avessi chiuso la porta, saremmo anche potuti cadere. Alla fine è abbastanza normale che lui ci abbia voluto provare, ma anche che nei miei panni ci sia stato un momento di nervosismo. Il gesto è stato un po' come dire: 'Ma vaffa..., ti ho fregato'".

L'adrenalina di una gara decisa nel finale è tanta, ma il successo più emozionante rimane quello del Mugello: "In base a come andava la gara cercavo di fare una strategia, ma nel momento in cui lui ha fatto quel piccolo lungo mi sono detto: 'Ora vediamo quanto ne ha'. Purtroppo ne aveva e quindi ho capito che la gara si sarebbe risolta solo all'ultimo giro. La soddisfazione è stata enorme, perché in lotta l'adrenalina è molto più alta, anche se la sensazione del Mugello resterà ineguagliabile".

Battere Marquez all'ultima curva è stata una definitiva consacrazione per lui, che così ha vinto quattro delle ultime 13 gare: "Questa secondo me è stata un'altra prova di forza, anche per come abbiamo gestito il weekend in ogni momento. Carta canta e questo ci fa realmente credere che ce la possiamo giocare. E ora anche gli avversari sanno che noi ci siamo, perché tutto quello che è successo in questo weekend dimostra quanto stiamo lavorando bene. Da fuori tutti si aspettavano che la Ducati avrebbe avuto vita facile, ma non è stato affatto così: le altre Desmosedici sono andate bene, ma non mi pare che siamo in sei là davanti".

E sicuramente aver vinto così tanto di recente lo ha aiutato: "Quando è tutto così al limite, conta tutto. Oggi abbiamo vinto di un niente e se non sistemi tanti piccoli dettagli non ci arrivi a questa vittoria. Quest'anno ho capito che bisogna stare rilassati e pensare solo a lavorare, perché con questo atteggiamento alla fine si portano a casa i risultati. Ora sono consapevole del mio potenziale e ci credo di più che in passato".

La prossima tappa è a Silverstone, una pista che gli piace, ma che ha anche tante insidie: "Silverstone è una pista che amo, ma è anche una pista difficilissima, perché ci sono tante buche, il meteo è sempre un'incognita, inoltre è molto fisica. L'anno scorso ho avuto dei problemi di arm pump, quindi dobbiamo cercare di avere una moto più 'facile'. Ma dipende sempre dalla velocità. Ora abbiamo un test a Misano, che è sempre importante, anche perché è l'ultimo che abbiamo a disposizione quest'anno".

Informazioni aggiuntive di Gabriel Lima

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