Dovizioso carico: "Un gran bel voto sia a me che alla Ducati"
A Motegi la Desmosedici GP era vicina alla Yamaha: non girava ancora bene come le M1, ma aveva dei punti forti in frenata ed accelerazione. Questo ha permesso ad Andrea di ridurre a meno di 3" il gap dal vincitore e tornare sul podio.
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Ducati Corse
Il weekend della festa iridata per Marc Marquez ha portato sorrisi anche nel box Ducati. A Motegi la Desmosedici GP è parsa non troppo distante dalle Yamaha e, favorito anche dalle cadute di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, Andrea Dovizioso è riuscito a conquistare un podio che gli mancava dal GP d'Austria, chiudendo tra le altre cose a meno di tre secondi dal vincitore.
"Sono molto contento del weekend. Siamo partiti molto veloci ed abbiamo lavorato costantemente bene, quindi siamo arrivati in gara competitivi. Poi quando vai in gara i primi tre fanno sempre la differenza ed era difficile per me stare con loro, anche se ero vicino" ha detto a caldo Andrea ai microfoni di Sky Sport MotoGP HD.
Se Valentino forse era un po' fuori dalla sua portata, superare Lorenzo sarebbe stato in ogni caso un obiettivo alla sua portata: "Purtroppo non sono partito benissimo, perché Valentino è scattato male e io sono andato dalla stessa parte da cui è andato lui, quindi ho dovuto chiudere il gas. Forse Valentino ne aveva di più, non so se sarei riuscito a stare con lui. Lorenzo però sono convinto che l'avrei preso, anche perché vedevo che non guidava al 100% a causa dei limiti fisici".
Quando il maiorchino è caduto era ancora dietro solo perché aveva scelto un atteggiamento prudente per stare lontano dai guai: "Lui riusciva a far girare meglio la moto, ma in frenata ed in accelerazione gli guadagnavo, quindi potevo spingere. Ci ho messo molto a prenderlo, ma perché non volevo fare degli errori, cosa che invece hanno fatto gli altri, perché era molto facile perdere l'anteriore. O hai il passo che aveva Marquez, oppure è meglio fare le cose con calma".
Pur avendo sempre il punto debole nella parte centrale della curva, qui in Giappone la sua Rossa ha tirato fuori anche dei punti di forza importanti: "In frenata non eravamo messi male. Diciamo che con le Michelin bisogna prendersi un po' di rischi, perché qui a Motegi si è amplificata la caratteristica di avere tanto grip sul dietro e poco sul davanti. Era facile bloccare la ruota davanti sul dritto, soprattutto per chi frena molto forte. Io però ho abbastanza sensibilità in frenata e questo mi ha permesso di stare sempre al limite, ma senza arrivare al bloccaggio. A parte quello, avevamo una buona accelerazione, quindi quello che perdevo a centro curva riuscivamo a colmarlo con altri aspetti".
Il bilancio del weekend quindi è superiore a quelle che erano le aspettative: "E' andata meglio di come mi aspettassi, perché dipende sempre come si approccia la gara. Per come sono andati i primi giri, ho potuto fare una gara costante, senza sparate al 100%. Questo fa molto la differenza, soprattutto su una pista su cui devi essere sempre preciso per evitare di perdere l'anteriore come hanno fatto Valentino e Jorge".
Quando gli è stato chiesto quindi quanto vale questo secondo posto per la Ducati, il forlivese non ha avuto dubbi: "Tantissimo. E' vero che Valentino e Jorge sono caduti e ne avevano un po' di più a centro curva. Questo è un aspetto su cui sappiamo che dobbiamo migliorare e qui abbiamo avuto un'altra conferma. Comunque siamo arrivati vicini a Marquez, anche se forse non ha spinto per tutta la gara. Quando arrivi sul podio e prendi pochi secondi di distacco, vuol dire che c'è tanta sostanza un po' in tutto. Voglio dare un gran bel voto sia a me che alla Ducati".
Infine, non potevano mancare i complimenti al campione del mondo: "Questo campionato è stato sicuramente il più importante per Marc, perché quello che ha fatto quest'anno, per come erano partiti all'inizio della stagione è tanto. Vale molto di più dei primi due Mondiali che ha vinto. Escluse le simpatie o meno, bisogna ammettere che si è meritato quello che ha ottenuto quest'anno e che si vede la differenza che fa rispetto agli altri piloti che hanno la stessa moto. Quindi bisogna solo fargli i complimenti".
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