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Dovizioso: "La Ducati ha tutte le carte per giocarsi il Mondiale"

Con il quinto posto di Assen, il pilota della Ducati è passato in testa alla classifica iridata, ma non è questo a renderlo ottimista, quando le ottime prestazioni mostrate dalla sua Desmosedici GP durante il GP d'Olanda.

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso, Ducati Team, Marc Marquez, Repsol Honda Team, Cal Crutchlow, Team LCR Honda
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Marc Marquez, Repsol Honda Team, Cal Crutchlow, Team LCR Honda
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Marc Marquez, Repsol Honda Team, Cal Crutchlow, Team LCR Honda
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP, Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team

Ormai Andrea Dovizioso ci ha abituati a scrivere il suo nome nella storia della Ducati in ogni weekend di gara. Dopo le due vittorie di fila del Mugello e di Barcellona, oggi ad Assen ha chiuso solamente quinto, ma è diventato il terzo pilota della Rossa a poter dire di aver comandato la classifica iridata della MotoGP: complice anche la caduta di Maverick Vinales, ora infatti è leader con 4 punti di vantaggio sullo spagnolo della Yamaha.

Ma la cosa più importante è che il GP d'Olanda sembra finalmente averlo convinto che la sua Desmosedici GP abbia tutte le carte in regola per inserirsi definitivamente nella corsa al titolo e probabilmente la gara di oggi ne è stata la riprova per diversi motivi. Ma principalmente per la velocità che la sua moto ha mostrato nella parte centrale della corsa, quando è riuscito ad andare a riprendere il quartetto di testa.

"E' stata una gara abbastanza strana, ma sono molto contento per vari motivi. Purtroppo all'inizio partire in terza fila ha complicato tutto, perché sappiamo che in MotoGP è fondamentale partire davanti. All'inizio non avevo il ritmo dei primi, quindi non sono riuscito ad agganciarmi, però sono rimasto calmo ed ho cercato di sfruttare tutte le situazioni. Quando sono stato dietro a Vinales, ho cercato di capire in quali punti potevo migliorare e fortunatamente l'ho evitato quando è caduto".

Nella seconda parte di gara aveva addirittura creduto al tris, ma poi quando la pioggia ha aumentato la sua intensità ha pensato soprattutto alla classifica: "Dopo quel momento difficile ero il più veloce in pista e stavo recuperando tanto sui migliori. Questo è l'aspetto molto importante della gara di oggi, ma anche per il futuro: trovarci ad essere i più veloci nella parte centrale della gara ad Assen è tanta roba. Poi ha cominciato anche a piovere e questo mi ha aiutato a riagganciarmi ai primi quattro, però poi quando ha iniziato a piovere più forte ho preferito pensare al campionato, perché non si capiva dove fosse più bagnato. Non era una situazione in controllo al 100% e questo campionato ci ha dimostrato che è importante portare a casa sempre dei punti. Sono molto contento del potenziale e del lavoro che abbiamo fatto in questo weekend, perché anche oggi abbiamo fatto delle modifiche un po' a scatola chiusa, ma hanno funzionato molto bene".

L'unico leggero rammarico è per il piazzamento, perché si poteva almeno salire sul podio, anche se nel finale ha preferito non rischiare nella lotta con Marc Marquez e Cal Crutchlow: "Non sono contento del quinto posto, perché credo che avessi la velocità per chiudere terzo, ma quando è arrivato anche Cal, la lotta tra lui e Marc è diventata pazza: incorciavano le linee in un modo che non mi permettevano di provare ad inserirmi. Peccato perché quelli erano punti che si potevano prendere senza rischiare troppo. Però quello di oggi è un quinto posto con tanta sostanza e andiamo a casa con il primo posto in campionato. Nessuno avrebbe creduto che potessimo essere primi in campionato dopo 8 gare. Vuol dire che c'è un gran lavoro dietro e che siamo sul pezzo. Questa è esperienza e ti fa capire che se lavori bene e ci credi, tutto è possibile. Per me personalmente fa la differenza, se penso a tutta la mia carriera".

E per la prima volta "Desmodovi" si è finalmente sbilanciato anche parlando della corsa al titolo: "Se dopo otto gara sei in testa al campionato, vuol dire che abbiamo tutte le carte per giocarcela, perché qui nessuno ti regala niente. Non siamo alla seconda o alla terza gara, in cui possono essere successe delle cose particolari. State vedendo una situazione che in questi cinque anni in Ducati non si è mai vista: non sono risultati maturati per gli errori degli altri, sono conquiste e miglioramenti dovuti al lavoro. Ci siamo anche noi. Ma io pensavo sempre anche al campionato, anche quando non ero in testa. Però dobbiamo tenere sempre i piedi per terra e cercare di migliorare i punti deboli della nostra moto".

Ora in 11 punti ci sono lui, Vinales, Valentino Rossi e Marquez, ma lui non vuole indicare uno di questi come principale antagonista: "Assolutamente tutti e tre, il campionato adesso è totalmente aperto. Non si può parlare di favoriti o di situazioni migliori. Ci sono ancora tantissime gare davanti, ogni gara è un weekend a sé e credo che la situazione si può ribaltare ancora almeno quattro o cinque volte da qui alla fine".

Infine, ha fatto un accenno anche al secondo podio in tre gare di Danilo Petrucci, che a sua volta conferma l'ottimo potenziale attuale della Ducati: "Sono sorpreso fino ad un certo punto, perché so che Danilo è molto veloce come pilota. Forse fino all'anno scorso era un po' meno completo in gara, mentre quest'anno riesce a gestirsi un po' meglio ed ora sono tre gare che riesce a stare sempre lì davanti. Ora è uno di quelli che possono anche vincere delle gare".

Informazioni aggiuntive di Jamie Klein

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