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Dovizioso: "Senza tutto sotto controllo non mi godo la MotoGP"

Non essere nell'elenco dei favoriti non è un problema per il veterano forlivese, ancora alla ricerca del feeling con la sua Yamaha. A preoccuparlo semmai è il non avere ancora la situazione sotto controllo come piace lui, perché è ciò di cui ha bisogno per essere competitivo.

Andrea Dovizioso, RNF MotoGP Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Dopo essere stato vice-campione del mondo per tre volte tra il 2017 ed il 2019, Andrea Dovizioso si presenta al via della stagione 2022 della MotoGP in una condizione nuova rispetto al suo passato recente. Fino al 2020 è sempre stato indicato chiaramente come uno dei favoriti nella corsa al titolo, status che ha perso con i dieci mesi sabbatici che si è preso lo scorso anno, ma anche perché per il momento non è ancora scattata la scintilla con la Yamaha.

La M1 che gli ha messo a disposizione il WithU RNF Racing non ha nulla da invidiare a quelle del team ufficiale, ma è una moto molto diversa da quella Ducati con cui il forlivese aveva corso per ben otto anni. Trovare i nuovi automatismi non è facile, anche se Andrea sembra convinto di aver fatto almeno un passetto in avanti durante i test pre-campionato.

"Il feeling è migliorato un po', soprattutto in frenata, ma quando sono in moto non sono ancora abbastanza sicuro. Ora arriviamo su una pista completamente diversa, dove non ho mai guidato una Yamaha, quindi non so se potrò essere competitivo o meno. Per ora voglio concentrarmi sul lavoro che devo fare, poi vedremo dove saremo", ha detto alla vigilia del primo weekend della stagione, in Qatar.

L'unica certezza è che l'elenco dei favoriti non lo comprende, ma la cosa non sembra turbarlo più di tanto: "Non essere al centro dell'attenzione spesso è una figata, quindi non è per niente una cosa che mi fa vivere male. Quello che non mi piace è che in questo momento non ho la situazione sotto controllo e non riesco ad essere competitivo quanto vorrei. Ci sarebbero tanti altri discorsi da fare per spiegarvi bene il perché di queste cose, ma non essere considerato per la lotta al titolo in questo momento non è assolutamente un problema".

Il problema semmai è il non avere la situazione sotto controllo, una cosa che turba parecchio un pilota come Dovizioso, che probabilmente è uno dei più analitici della griglia e che per esprimersi al meglio ha bisogno di avere certezze.

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"Ci si convive, ma non essere competitivo per tutta la stagione può diventare pesante. Non sono abituato a questo e secondo me la MotoGP vissuta così non è divertente, soprattutto dopo che nella mia carriera bene o male sono sempre stato competitivo. In questo modo non riesci a godere di tutti i lati positivi che ha essere un pilota di MotoGP", ha detto in relazione ai risultati non solo dei test, ma anche delle ultime cinque gare del 2021, corse però con una vecchia M1 del 2019.

"Poi è chiaro che dipende sempre da che punto di vista si vuole guardare la cosa, ma il mio è sempre stato un altro, quindi godo solo quando riesco ad avere la situazione più sotto controllo. Magari non essendo competitivo in tutti i weekend di gara, ma spesso. Al momento questa condizione non c'è più di tanto e vedremo come si potrà gestire. Ci sono delle motivazioni e cercheremo di lavorarci".

Per iniziare a fare delle valutazioni più concrete sui valori in pista, però, secondo lui bisognerà attendere che la MotoGP faccia ritorno in Europa, perché le prime quattro gare in calendario (Qatar, Indonesia, Argentina e Texas) sono troppo particolari per essere attendibili.

"Più che valori sballati, non credo che faranno vedere la reale situazione della stagione. Ma questo fino al Texas, perché anche quella è una pista molto particolare. Quindi vivremo delle situazioni un po' anomale in tutte e quattro. Da Jerez e Le Mans inizieranno ad arrivare informazioni un po' più veritiere. Le prime gare, tra i tipi di piste e le condizioni che troveremo, saranno anomale, invece quando torneremo in Europa troveremo situazioni a cui siamo più abituati, con turni normali e piste che non cambiano molto nel corso del weekend, quindi si capirà un po' di più la realtà dei fatti".

Per esempio, a Losail non sembra apprezzare per niente il nuovo programma, con la partenza anticipata alle 18 locali, che impone di fatto di "bruciare" due turni in condizioni molto diverse da quelle che ci saranno in gara.

"Non sono d'accordo sugli orari dei turni, ma è qualcosa di cui abbiamo già parlato in passato. Alcuni piloti hanno spinto per correre il prima possibile a causa dell'umidità della sera. Ma così penso che sia troppo presto, non si può lavorare durante il weekend: la FP1 e la FP3 sono inutili, perché le condizioni sono molto diverse rispetto a quelle della gara", ha concluso.

Andrea Dovizioso, RNF MotoGP Racing

Andrea Dovizioso, RNF MotoGP Racing

Photo by: MotoGP

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