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Domenicali: "Sostenibilità? Ducati non fa proclami, ma fatti"

L'amministratore delegato della Casa di Borgo Panigale ha introdotto l'ultima tappa del Ride to FIM Awards, che si è svolto all'interno del Museo Ducati, sottolineando l'impegno del marchio per quanto riguarda la transizione energetica. L'esempio più lampante è l'ingresso in MotoE come fornitore unico a partire dalla prossima stagione.

Claudio Domenicali

Foto di: FIM

Il Museo Ducati di Borgo Panigale è stato il teatro dell'ultimo appuntamento del Ride to FIM Awards, il percorso di avvicinamento ai FIM Awards di questo fine settimana. Nella tappa bolognese, il tema trattato dal presidente della Federazione Internazionale Jorge Viegas e dai suoi ospiti è stato quello della sostenibilità, e a fare gli onori di casa non poteva che essere l'amministratore delegato della Ducati, Claudio Domenicali, che ha iniziato la sua introduzione con un aneddoto divertente.

"Eravamo al Gran Premio del Mugello e il presidente ci aveva chiesto se fosse possibile organizzare questo evento qui. A quell'epoca forse avevamo 60 o 70 punti di svantaggio nel Mondiale MotoGP, ma per organizzare bene questo evento abbiamo pensato di poterlo accogliere con la vittoria di un titolo. Se il Presidente vuole chiederci di venire qui anche l'anno prossimo, magari ci dà questa motivazione ulteriore per continuare a vincere", ha detto con tono scherzoso Domenicali.

"Scherzi a parte, per me è un grande onore ed una grande gioia essere qui. Il raggiungimento di questo risultato storico, ottenuto per la prima volta nella storia della Ducati, conquistando il titolo della MotoGP e quello della Superbike nello stesso anno, sono cose estremamente rare e difficili. Sono pochissimi i costruttori al mondo che sono riusciti ad ottenere questo risultato, perché sono solo tre, ed è il coronamento di uno sforzo che viene da molto lontano".

"Ovviamente per raggiungere questi risultati sportivi bisogna avere una competenza tecnologica importante, ma anche una componente sportiva estremamente determinata e degli atleti in grande forma. Bisogna mettere in fila tutti gli elementi. Noi ci provavamo da un po' e quest'anno ci ha restituito con gli interessi i sacrifici e le fatiche che avevamo accumulato nel tempo".

"Siamo un'azienda che compirà 100 anni di storia tra quattro anni e siamo in un museo che ha praticamente solo moto da corsa al suo interno. Ducati è un'azienda che ha fatto delle competizioni la propria bandiera e credo che sia molto bello per il territorio e per noi avere una storia, ma anche un presente così rilevante. E visti i risultati, anche commerciali ed economici, siamo un'azienda che pensa anche di poter crescere", ha aggiunto.

A questo punto, Domenicali è passato a sottolineare come il tema dell'incontro, ovvero quello della sostenibilità, stia a cuore non solo alla Ducati, ma dell'intero gruppo di cui fa parte di cui fa parte il marchio bolognese. Del resto, si tratta di un argomento che ormai deve essere fondamentale in ogni aspetto della nostra vita.

"Questa è una giornata importante, perché il tema all'ordine del giorno è quello della sostenibilità. Oliver Blume, che è il presidente del Gruppo Volkswagen, nel primo incontro ufficiale che ha fatto con tutti i top manager del gruppo a Lisbona ha elencato i 10 punti più importanti del suo mandato e tra questi c'è anche la sostenibilità. Parliamo di un tema che deve porsi con grande enfasi ogni azienda che abbia a cuore il proprio futuro".

Claudio Domenicali

Claudio Domenicali

Photo by: FIM

Dal canto suo, la Ducati è già accanto alla FIM in questo processo di transizione verso le corse carbon neutral, visto che dall'anno prossimo le moto elettriche che scenderanno in pista nella MotoE usciranno dal reparto corse della Rossa. Una scelta importante per un marchio che tiene molto all'aspetto emozionale e prestazionale dei suoi prodotti.

"Giustamente, anche la Federazione pone questo tema con grande determinazione e credo che come Ducati possiamo fare la nostra parte non solo con dei proclami, ma con dei fatti. Il prossimo anno entreremo in MotoE come fornitore unico, diventando il primo costruttore che partecipa alla MotoGP ad impegnarsi direttamente, perché volevamo verificare concretamente i limiti e le opportunità per arrivare a sviluppare una tecnologia che possa permettere di avere un veicolo carbon neutral, ma anche emozionante, come viene richiesto dai nostri clienti".

"Noi siamo appassionati di corse, ma lo siamo anche di prodotto ed in particolare la Ducati non si occupa di mobilità: non realizziamo dei veicoli che servono per spostarsi da un posto all'altro. Realizziamo degli oggetti che vengono acquistati per il soddisfacimento di una propria passione. Una moto lo è già di per sé, ma una Ducati lo è ancora di più, perché ricerchiamo questa combinazione tra bellezza e tecnologia".

Tornando al tema racing, anche lui ha evidenziato l'impegno verso la riduzione delle emissioni che si è presa la MotoGP per provare a portarle a zero nell'arco di pochissimo tempo, ma anche quanto margine di crescita e di sviluppo ci possa essere in una categoria come la MotoE.

"Anche la MotoGP sta facendo la sua parte verso la sostenibilità, perché dal 2024 il 40% della composizione del carburante non avrà origine fossile. E ci siamo impegnati per far salire questa percentuale al 100% nel 2027. Ci possono essere biofuel o efuel, ma la strada maestra è quella di utilizzare efuel prodotti con energia rinnovabile. In qualche modo abbiamo già una situazione ibrida, perché abbiamo un prodotto totalmente elettrico, ma con onestà intellettuale dobbiamo anche dire che abbiamo dei limiti, perché ci confrontiamo con una densità di energia e delle batterie ancora limitate, che devono essere gestite".

"Il campionato quindi prevede gare che saranno lunghe 7, 8 o 9 giri a seconda dei circuiti, in modo tale che il peso della moto sia il più contenuto possibile. La nostra moto oggi pesa 225 kg, che ci sembra un buon compromesso tra la maneggevolezza ed una durata adeguata. C'è un'aspettativa molto importante a livello di sviluppo delle batterie e questo è quello su cui vogliamo essere attori protagonisti. Ci piace molto questo rapporto diretto che abbiamo con la Federazione, volto a fare in modo che il motociclismo si possa proporre come uno sport bello, divertente, appassionante, ma anche totalmente carbon neutral", ha concluso.

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