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Dall'Igna: "La Desmosedici GP è un'evoluzione della GP15. Cerchiamo regolarità"

Il direttore di Ducati Corse, Gigi Dall'Igna, ha illustrato la nuova Ducati in un'intervista a margine della presentazione della Desmosedici GP. L'obiettivo finale rimane la vittoria e non nasconde la gioia di vedere Stoner in rosso.

Gigi Dall'Igna, Direttore Generale Ducati Team

Gigi Dall'Igna, Direttore Generale Ducati Team

Andrea Dovizioso e Andrea Iannone, Ducati Team
Andrea Iannone, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Ducati Desmosedici GP, dettaglio
Ducati Desmosedici GP, dettaglio
Ducati Desmosedici GP, dettaglio
Ducati Desmosedici GP, dettaglio
La moto di Andrea Dovizioso, Ducati Team
La moto di Andrea Dovizioso, Ducati Team
La moto di Andrea Iannone, Ducati Team
La moto di Andrea Iannone, Ducati Team
La moto di Andrea Iannone, Ducati Team
La moto di Andrea Iannone, Ducati Team
La moto di Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
La moto di Andrea Dovizioso, Ducati Team

L'espressione di Gigi Dall'Igna è spesso molto serena, e lo era anche oggi alla presentazione della nuova Ducati che dovrà affrontare il Mondiale 2016 di MotoGP. La Desmosedici GP è la seconda creatura firmata interamente dall'ingegnere ex Aprilia e, al termine dell'evento di Borgo Panigale, si è concesso anche ai nostri microfoni parlando della nuova moto, ma anche degli obiettivi e delle speranze per la stagione che inizierà tra meno di un mese a Losail, in Qatar.

"Oggi comincia il mio terzo anno in Ducati Corse. Anni antusiasmanti, fatti di emozioni e la nostra moto è sicuramente cresciuta. L'esercizio che in questa stagione noi progettisti siamo stati chiamati a fare è stato differente rispetto al solito. Il regolamento ha avuto cambiamenti importanti: il software unico le gomme, dovuto dall'arrivo di Michelin come fornitore unico della MotoGP".

Quali sono i principali cambiamenti con cui dovrete fare i conti a inizio stagione?
"Per quanto riguarda il software unico la partenza del Mondiale ci vede certamente preparati. Grazie soprattutto al lavoro fatto con i team satellite con i software Open siamo riusciti a conoscerlo meglio e a crescere. Non dimentichiamoci che la base del software unico riprende il software Open, usato da quasi tutti i team satellite nelle ultime due stagioni. Grazie a questo lavoro conosciamo bene il nuovo software, dunque questa novità ci trova abbastanza preparati per la partenza del Mondiale".

E per quanto riguarda le gomme?
"Per quanto riguarda le gomme invece direi che c'è ancora qualcosa da sistemare, perché sono progressivamente cambiate nel corso delle ultime settimane. Quelle provate negli ultimi test erano diverse da quelle provate alle prove fatte alla fine del 2015. Questo porta a un riadattamento dei set up della moto per cercare di portare la moto verso questi cambiamenti avvenuti. Nella prima parte della stagione ci sarà un progressivo affinamento del set up della moto per adattarlo al meglio alle nuove gomme".

Le Michelin hanno messo in difficoltà Dovizioso e Iannone?
"Le nuove gomme Michelin hanno messo in difficoltà tutti, non solo noi. Per quanto riguarda l'inserimento in curva posso dire che i ragazzi non riescono a fare ciò che facevano con le Bridgestone sino all'anno passato. I vantaggi sono invece riposti nella gomma posteriore, che ha molto grip e sembra avere una durata maggiore nei long run rispetto alle gomme nipponiche. Come dicevo, abbiamo dovuto adattare la ciclistica della moto alle nuove gomme, anche se a Losail avremo le gomme definitive. Sarà fondamentale anche l'adattamento che i piloti riusciranno a fare con le nuove coperture. Dovranno modificare il loro stile di guida. Le problematiche riscontrate, però, non sono poi così grosse".

Possiamo dire che la Desmosedici GP sia strettamente imparentata con la GP15?
"La Desmosedici GP è un'evoluzione della moto con cui abbiamo corso lo scorso anno. Questo rende più tranquilli tutti in Ducati perché lo scorso anno ci siamo presentati al via del Mondiale con una moto completamente nuova, che aveva fatto pochissimi chilometri di test. Eravamo ottimisti ma con dei dubbi sulle prestazioni e l'affidabilità. Tutto è filato liscio e siamo stati protagonisti in molte gare. Quest'anno partiamo più tranquilli e qualche modifiche in meno".

Avete già trovato qualche soluzione alle lacune sorte nei test di Phillip Island?
"Abbiamo utilizzato la moto nei primi due test IRTA 2016. Nel primo abbiamo avuto qualche problema di messa a punto sulla meccanica, risolto poi nel secondo test. Dobbiamo fare del lavoro sul set up ma direi che abbiamo già in programma nel corso dei prossimi test degli affinamenti che, sono convinto, riusciranno a colmare quelle lacune dimostrate nei test di inizio anno a Phillip Island".

Quali sono gli obiettivi di Ducati per la stagione 2016 di MotoGP?
"Gli obiettivi che abbiamo per quest'anno saranno due. Rimanere con la medesima competitività per tutta la stagione, dunque evitare gli alti e i bassi del 2015. Lo scorso anno abbiamo fatto gare in cui abbiamo mostrato il potenziale della moto e dei nostri piloti, altre in cui abbiamo patito un distacco non preventivabile dai primi. Dunque dovremo trovare la regolarità. Vogliamo quindi lottare sempre per le prime posizioni e cercare di portare a casa qualche vittoria per i tifosi, il brand e gli sponsor. Dobbiamo provarci con tutte le nostre forze".

Le indicazioni di Stoner non rischiano creare conflitto con quelle date da Dovizioso e Iannone?
Al momento questo problema non sussiste perché Casey ha provato solo la GP15. Vedremo se le sue indicazioni saranno in linea con quelle date da Dovi e Iannone riguardo la nuova moto dopo i test del Qatar, quando proverà la Desmosedici GP. Molti dicono che la presenza di Casey possa essere dannosa ma io non la vedo così. Secondo me la sua esperienza, la sua velocità e la sensibilità ci aiuteranno molto. Io vedo il bicchiere mezzo pieno di questo ritorno”.

Vedremo Casey Stoner correre almeno un Gran premio nel Mondiale 2016?
"Per quanto riguarda Stoner, se fossi in Casey non cercherei di correre. Dunque non farei dei fine settimana di gara. Prima di tutto non è fisicamente pronto per sostenere un weekend completo, poi ora sta imparando un nuovo ruolo, quello di tester, che prevede competenze diverse da un pilota che corre nei fine settimana di gara. Non ha alcun senso fargli fare delle wildcard. Noi siamo concentrati su altre cose, ovvero fare andare forte la moto e migliorarla per Losail. Non certo altro".  

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