Crutchlow: "Troppi rischi? Io non avevo niente da perdere!"
Il pilota della Honda LCR è riuscito a ritrovare un podio che gli mancava dal GP d'Argentina dello scorso anno, scalando posizioni con il bagnato e guadagnandosi la piazza d'onore nel finale, attaccando tantissimo dopo il passaggio alle slick.
Podio: il secondo classificato Cal Crutchlow, Team LCR Honda
Gold and Goose / Motorsport Images
Cal Crutchlow è uno di quei piloti che si esaltano quando la pista è bagnata. E' sempre molto veloce in queste condizioni, ma spesso incappa in errori. Al Sachsenring però ha fatto tutto senza sbavature ed è riuscito ad eguagliare il suo miglior risultato in carriera in MotoGP, chiudendo secondo alle spalle di Marc Marquez.
E dire che per lui la gara non era iniziata nel migliore dei modi, visto che già prendeva il via dalla 13esima posizione e che nelle prime tornate la scelta di montare la gomma da bagnato dura all'anteriore sulla sua Honda del Team LCR non sembrava dare i frutti sperati.
"Non so come ho fatto a rimanere in sella alla moto per i primi otto giri con la gomma dura all'anteriore. L'avevo già usata anche nel warm-up, ma ci ha messo circa otto giri prima di riuscire a prendere un po' di temperatura. Era molto difficile da gestire, ma sapevo che alla distanza mi avrebbe aiutato" ha spiegato Cal.
Una volta che la gomma è entrata in temperatura però il britannico è diventato il più veloce in pista ed ha dato vita ad una rimonta spettacolare, che lo ha portato a riagganciare il gruppetto di testa. Questo però forse lo ha un po' indotto a sbagliare i tempi del cambio moto, perché è rimasto a lungo nella scia di Valentino Rossi ed Andrea Dovizioso, che non rientravano nonostante le indicazioni dei propri box. Il tutto mentre Marquez, che aveva già montato le slick, girava anche 6” al giro più veloce di loro.
"Parlando onestamente, credo che sarei dovuto rientrare prima. Pensavo che non fosse rientrato nessuno, ma soprattutto non pensavo che ci fosse già qualcuno in pista con le slick, quindi ho seguito Valentino e Dovi, che hanno molta esperienza in queste condizioni. Alla fine poi siamo rientrati tutti insieme, ma in questi casi è sempre una scommessa".
Una volta tornato in pista, anche lui con le slick, Crutchlow ha preso a girare con un ritmo impressionante, facendo segnare anche il giro più veloce della gara. Nonostante il team principal Lucio Cecchinello prima del via gli avesse chiesto soprattutto di portare la sua RC213V al traguardo, Cal è andato prepotentemente all'attacco quando ha visto la possibilità di superare le Ducati di Dovizioso e di Scott Redding per artigliare un risultato pesante.
Del resto, il suo ragionamento non fa una piega. Non avendo preoccupazioni in ottica iridata, non aveva senso non provare a sfruttare questa occasione: "Forse mi sono preso troppi rischi, ma perché no? Alla fine io non ho niente da perdere. Negli ultimi cinque giri ho pensato a spingere, non mi interessava se fossi caduto".
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