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Crutchlow: "Con le gomme dure andavo alla velocità di... crociera!"

Cal Critchlow a Brno ha vinto la prima gara di MotoGP con la Honda del team LCR 35 anni anni dopo l'ultimo successo di Sheene: "Oggi abbiamo fatto la giusta scelta di pneumatici. Ringrazio la squadra perché mi hanno rifatto la moto dopo il crash di ieri"

Il vincitore della gara Cal Crutchlow, Team LCR Honda

Toni Börner

Cal Crutchlow, Team LCR Honda
La moto di Cal Crutchlow, Team LCR Honda dopo l'incidente
Cal Crutchlow, Team LCR Honda

Cal Crutchlow sembra un’altra persona da quando è diventato padre della prima figlia. Il pilota inglese, dopo aver vinto a Brno la prima gara di MotoGp con la Honda, non si è concesso subito alle interviste delle tv, per parlare al telefonino con la moglie che è rimasta a casa. Il britannico è il primo pilota inglese a salire sul gradino più alto del podio dopo Barry Sheene nel 1981…

“Si certo, è difficile piegare le mie emozioni di questi ultimi giorni. Tre settimane fa è nata mia figlia e oggi ho centrato la prima vittoria in MotoGp. È semplicemente un momento fantastico della mia vita. Non c’è niente che possa valere l’arrivo della primogenita, ma anche il primo successo regala emozioni molto importanti. Sono molto felice e credo che la vittoria ce la siamo meritata…”.

Quando avete deciso di montare le gomme full wet dure?
“Oggi siamo stati più furbi degli altri perché abbiamo fatto la scelta giusta delle gomme. Ieri abbiamo completamente distrutto una moto, visto che non è rimasto più un pezzo sano dopo l’incidente e i ragazzi della squadra sono stati bravi a ricostruirla, lavorando fino a mezzanotte. E, quindi, aver regalato loto una vittoria credo sia stato il modo migliore per ripagarli nel modo più efficace. La scelta della mescola dura l’ho fatta sulla griglia. Quando ho deciso, ho preferito avere le stesse gomme davanti e dietro. E credo che sia stata la scelta più giusta…”.

Barry Sheene nel 1981 è stato l’ultimo pilota inglese a vincere nella top class del Motomondiale: che effetto fa? Sono trascorsi 35 anni da allora e 35 è anche il tuo numero di gara. Una strana coincidenza, no?
“E’ una statistica incredibile. Anche il tempismo è perfetto, visto che la mia vittoria è arrivata proprio prima della gara in Gran Bretagna”.

Nel finale hai temuto per la durata delle gomme?
“Se devo essere sincero ammetto che stavo… giocando. È la pura verità, visto che non stavo sfruttando il potenziale degli pneumatici per evitare di metterlie sotto stress, dal momento che ero comunque il più veloce in pista. Non ho mai dovuto spingere al massimo, forse solo quando ho superato Iannone, perché pensavo che stesse arrivando anche Valentino. Diciamo che negli ultimi dieci giri sono andato a velocità di crociera per evitare delle sorprese”.

Hai avuto problemi di visibilità con il casco visto che sul dritto ti guardavi indietro?
“Il fatto è che sulla visiera non arrivava solo dell’acqua, ma anche della fanghiglia. È per quello che quando trovavo dei tratti di pista molto bagnati cercavo di pulirla. E comunque eravamo tutti nella stessa situazione”.

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