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Ciabatti: "Un ritorno di Iannone in Pramac, perché no?"

Il direttore sportivo della Ducati ha commentato l'apertura di Francesco Guidotti di qualche giorno fa: non esclude un ritorno di fiamma, pur sottilineando che la priorità per la Rossa sono i 5 piloti già sotto contratto.

Andrea Iannone, Pramac Ducati

Foto di: Bridgestone Corporation

Nonostante una squalifica per doping fino a giugno 2021, ingiusta, visto che la sentenza stessa della FIM ha riconosciuto che il suo è stato un caso di contagio alimentare, Andrea Iannone riesce a rimanere nelle voci di mercato della MotoGP.

Con buone probabilità, questa squalifica sarà eliminata dal TAS, al quale il pilota di Vasto farà ricorso, anche se ci vorrà ancora un po' di tempo. Nel frattempo, si è parlato di più di uno scenario per il suo futuro.

Da una parte l'Aprilia non ha nascosto che gli piacerebbe proseguire il rapporto con Andrea, ma anche una vecchia conoscenza come il Pramac Racing, squadra in cui ha iniziato la sua avventura nella classe regina, ha aperto alla possibilità di un suo ritorno.

"Noi siamo prevalentemente orientati sui giovani, Iannone verrebbe da trentenne, ma storicamente gli vogliamo bene: se ci trovassimo nella condizione che a noi manca un pilota e lui è alla ricerca di una moto, si potrebbe anche fare" aveva detto il team manager Francesco Guidotti ai microfoni di Sky Sport MotoGP.

Parlando sempre con l'emittente satellitare, è tornato sull'argomento anche Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati, di cui Pramac è un team factory supported.

"Andrea Iannone ha tantissimi pregi e qualche difetto, ogni tanto si comporta in un modo che può lasciare perplessi. Anche in questo periodo di clausura ci siamo sentiti con messaggi sui rispettivi instagram, c’è un rapporto di amicizia e d’affetto che non si è mai interrotto" ha detto Ciabatti.

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"È chiaro che da una parte il compito principale del team Pramac è di far crescere piloti giovani promettenti per fare da vivaio, come è stato per Iannone, Petrucci, Miller e Bagnaia. Da questo punto di vista Andrea Iannone ha 30 anni, non si posizionerebbe perfettamente in un programma del genere".

"Detto questo, perché no? Mai dire mai, io credo che Iannone abbia un grandissimo talento, sia un pilota velocissimo, si è un po’ perso per strada per tanti motivi, penso che si renda perfettamente conto di aver fatto degli errori di valutazione nella sua carriera in momenti decisivi. In questo momento sta scontando una squalifica in cui non voglio entrare, ma che è comunque molto pesante, considerando le accuse che gli sono state rivolte".

Ciabatti poi ha ricordato che, a prescidere da un carattere non semplice, Iannone è uno dei pochi che possono dire di essere riusciti a vincere qualche duello con Marc Marquez nelle classi minori. Senza dimenticare il suo grande rapporto con Paolo Campinoti, proprietario del Pramac Racing.

"È un pilota che ha sempre dimostrato di essere tra i più veloci che ci sono in questo momento, era uno dei piloti che combatteva con Marquez in Moto2 e a volte vinceva, quindi perché no? E poi come sai, c’è quasi un rapporto di amore filiale tra lui e Paolo Campinoti, proprietario del team Pramac, e quando ci sono queste situazioni, è difficile dire di no".

Come aveva già detto anche nell'intervista concessa a Motorsport.com, il direttore sportiva della Rossa ha comunque ribadito che è probabile che a Borgo Panigale decidano di proseguire con i piloti che hanno già sotto contatto, pur senza chiudere la porta del tutto.

"Al di là di queste cose, non ne abbiamo mai parlato, abbiamo 5 piloti attualmente con noi, bisogna capire prima come potremo gestire nel 2021 questi piloti estremamente validi e poi eventualmente pensare a delle possibilità diverse. Detto questo, la stima e l’affetto per Andrea Iannone, sono sempre immutati, ogni tanto ci ha fatto arrabbiare per i suoi atteggiamenti, ma lo ha fatto un po’ con tutti nel paddock, fa parte del personaggio" ha concluso.

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