Carlos Ezpeleta: "La comunicazione radio sarà un grande passo avanti per la MotoGP"
In occasione dell'annuncio dell'ingresso in calendario dell'Ungheria, il direttore sportivo della MotoGP ha commentato le novità regolamentari che saranno introdotte a breve, cercando di spegnere le polemiche nate intorno al sistema di comunicazione radio, in quanto ha assicurato che nasce principalmente per questioni di sicurezza.
Dorna CSO Carlos Ezpeleta
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
La MotoGP oggi ha annunciato che dall'anno prossimo farà tappa in Ungheria, sul nuovo impianto del Balaton Park, con il quale è stato firmato un contratto decennale. Nonostante il Motomondiale questo fine settimana sia impegnato a Misano, all'evento erano presenti i vertici della Dorna, nei panni del CEO Carmelo Ezpeleta e del direttore sportivo, il figlio Carlos.
Per il più giovane degli Ezpeleta è stata l'occasione per commentare le novità regolamentari che saranno introdotte nel futuro recente, dal congelamento dei motori al tanto discusso sistema di comunicazione radio, che il manager spagnolo ha difeso, sottolineando che è un discorso nato per questioni di sicurezza, che chiaramente potrà avere uno sbocco anche di intrattenimento, ma solamente quando i tempi saranno maturi per farlo.
Dal prossimo anno saranno congelati i motori fino al 2027, quando entreranno in vigore i nuovi regolamenti. Come è nata questa idea?
"Ci sono sempre due facce della stessa moneta quando si parla di performance. Quando lasci una certa libertà, è normale che quelli che hanno il budget più alto hanno sempre la possibilità di ottenere un vantaggio. La proposta del congelamento dei motori era sul tavolo e i costruttori l'hanno accettata. Come Dorna, pensiamo che con i cambiamenti in arrivo nel 2027, che richiederanno la progettazione di un motore completamente nuovo, sia prudente attuare un congelamento dei motori. Ne abbiamo avuto uno anche durante l'era del COVID, nel 2021, e crediamo che sia equo, perché all'epoca la KTM potè usufruire delle concessioni, proprio come sarà ora per la Honda e la Yamaha. Dunque, potrebbe essere addirittura un aiuto per questi due costruttori per provare a chiudere il gap in termini di motore. Inoltre, anche per i costruttori di riferimento potrebbe essere positivo concentrarsi esclusivamente sul nuovo progetto da 850cc, ma ora non possiamo dirlo con certezza. Ce lo dirà solo il tempo".
Siete soddisfatti di come sta andando il sistema di concessioni che avete introdotto quest'anno?
"Siamo molto contenti, anche se è ancora molto presto per trarre delle conclusioni. E' stata la stessa cosa quando abbiamo introdotto il nuovo format nella passata stagione. Noi crediamo che, sulla carta, il nuovo sistema di concessioni abbia molto senso, perché è basato su un sistema matematico e quindi non può essere più condizionato da exploit sporadici. Non vediamo ragioni per modificarlo, perché sembra funzionare bene. Dovremo vedere poi cosa succederà quando i costruttori inizieranno a muoversi all'interno delle fasce di merito. Ma al momento l'unica modifica certa è che nel 2027 ripartiranno tutti dalla stessa fascia di merito, visto che si ripartirà con un regolamento tecnico nuovo, e sarà così almeno fino a metà stagione".
Dal prossimo anno introdurrete anche un sistema di comunicazioni radio con i piloti, che ha già fatto discutere parecchio...
"Sono uscite tante informazioni sui media, perché i piloti hanno provato il sistema in occasione dell'ultimo test ed ovviamente gli è stato domandato un parere. Noi l'abbiamo sempre inteso come un qualcosa che deve farci fare un passo avanti in termini di sicurezza, dando ai piloti informazioni in caso di pericolo. Una volta fatto questo primo passo, quando tutto sarà pronto e se i piloti ed i team vorranno comunicare tra loro, ovviamente ci piacerebbe far sentire ai fan cosa si dicono. Stiamo lavorando duramente per creare un sistema che si possa adattare diventando quasi invisibile per i piloti. Vorremmo un sistema radio che possa essere integrato nel casco e poi connesso con il pilota. La tecnologia oggi permette di realizzare soluzioni specifiche per le nostre esigenze, per esempio capendo anche con il GPS in quale parte della pista dare i messaggi ai piloti. Il sistema radio fa parte di un nuovo sistema che ci permetterà di relazionarci direttamente con i piloti, però abbiamo letto tante informazioni sui media che non erano corrette. Faremo un annuncio quando saremo pronti. Con il GPS inoltre saremo in grado di studiare tutte le dinamiche degli incidenti: quanti metri fanno i piloti quando cadono, la velocità a cui entrano nella ghiaia, l'energia delle cadute. Penso che questo sarà un grosso passo avanti per il nostro sport. Per quanto riguarda la possibilità di far sentire le comunicazioni ai tifosi, quando i piloti si sentiranno pronti per farlo, penso che sarà molto interessante".
In Formula 1 i piloti sono obbligati a parlare in inglese anche nelle comunicazioni con la loro squadra, proprio per favorire la comprensione dei tifosi. Farete la stessa cosa anche in MotoGP?
"La MotoGP è uno sport globale e siamo molto orgogliosi di questo. Chiaramente le comunicazioni radio devono essere veloci, ma non credo che i piloti abbiano dei problemi con l'inglese. Per esempio, la Safety Commission si svolge sempre in inglese, inoltre in molti casi parlano inglese anche quando comunicano con i loro ingegneri. Nel momento in cui le comunicazioni torneranno anche dalla moto, prima alla Direzione Gara e poi eventualmente ai team, dobbiamo sempre considerare che farlo su una moto è molto più impegnativo che su un auto, già solo per i movimenti del pilota e per il rumore generato dall'aria oltre che quello del motore della moto, quindi è più difficile implementare una cosa del genere".
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