Brivio rivela: Suzuki provò a prendere Rossi tramite Facebook
L'ex team manager della Suzuki, Davide Brivio, ha spiegato alcuni segreti del rapporto con l'azienda giapponese, che lo ha contattato per la prima volta attraverso il popolare social network.

Davide Brivio ha annunciato il suo addio alla Suzuki per iniziare una nuova avventura in Formula 1. Il manager italiano ha condotto un ciclo vincente per la Casa giapponese, che è culminato con la doppietta 2020 dei titoli team e piloti, arrivato con il giovane Joan Mir.
Prima della sua partenza, durante il Gran Premio del Portogallo dello scorso novembre, Brivio ha parlato con il sito ufficiale della MotoGP e in questa conversazione ha raccontato alcuni degli aneddoti che hanno segnato le sue sette stagioni con la Casa di Hamamatsu.
Uno dei fatti più curiosi della storia è l'inizio, cioè il modo in cui la Suzuki ha contattato Brivio: attraverso un messaggio Facebook, tra le altre cose con l'intento di provare a mettere sotto contratto Valentino Rossi.
La storia risale al 2012, quando il #46 stava disputando la sua seconda stagione con la Ducati ed era in cerca di un modo per tornare alla Yamaha, dopo averla lasciata al termine del 2010.
"A quel tempo lavoravo per Valentino, avevo lasciato la Yamaha e mi occupavo dei suoi affari personali, dei contratti e così via", ha ricordato Brivio nel video pubblicato da MotoGP.com.
Fu Shinichi Sahara, attuale project leader della Suzuki in MotoGP, a cercare di contattare Davide.
"Sahara è arrivato a me attraverso Facebook, il che è strano perché non uso quel social network. Ho un profilo, ma non lo usavo allora e non lo uso adesso. A volte vedo che ho molti messaggi e mi arriva una notifica. Ho visto il nome di Sahara e ho letto il suo messaggio: voleva sapere quali fossero le intenzioni di Valentino per il futuro. Mi ha detto che la Suzuki voleva tornare in MotoGP nel 2014 e mi ha chiesto se fosse disponibile a correre con loro", ha detto Brivio.
Dall'interesse per Valentino si è passati quindi ad una firma nata quasi per una casualità.
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"Ho parlato con Valentino e mi ha detto che non era interessato, che voleva tornare alla Yamaha, così ho risposto a Sahara. Da lì abbiamo iniziato un po' a parlare, e mi ha chiesto se sarei stato interessato a creare la squadra in Italia. Ho detto di sì e così ho iniziato a lavorare con loro l'1 aprike 2013".
Il progetto poi ha avuto un anno di ritardo, con il ritorno rinviato al 2015. E Brivio ha spiegato quali sono stati i motivi che hanno portato alla scelta dei piloti.
"Abbiamo scelto Aleix Espargaro perché era un pilota veloce ed esperto, e poteva aiutarci con la messa a punto della moto. Per l'altro pilota abbiamo avuto alcune discussioni. Avevamo osservato Maverick Vinales: sono andato in Qatar per vedere la gara di Moto2. Vinales era alla sua prima gara, era un rookie, ed ho notato che negli ultimi 12 giri era il più veloce. E poi nella seconda gara, ad Austin, ha vinto. E' stato allora che abbiamo capito che era una persona speciale. Abbiamo anche provato con Andrea Dovizioso, ma all'ultimo minuto ha deciso di rimanere alla Ducati. Ed è così che abbiamo iniziato con Aleix e Vinales", ha ricordato.
Durante l'intervista, Brivio ha rivelato che Suzuki aveva un accordo con Johann Zarco per il 2017, ma che dopo la firma di Andrea Iannone ha dovuto scegliere tra il francese ed Alex Rins.
"Abbiamo iniziato un programma per i piloti giovani ed abbiamo raggiunto un accordo con Zarco. Così, durante la sua ultima stagione in Moto2 aveva già un contratto con la Suzuki. Abbiamo dovuto sacrificare Aleix, e poi scegliere tra Zarco ed Alex Rins, che si era messo in mostra come talento. E' stata una decisione molto complicata, ma alla fine abbiamo scelto Rins, cosa che ha
causato un sacco di critiche durante il 2017, perché Zarco è andato in Tech 3 ed era molto veloce, mentre Alex stava faticando. I risultati del 2017 sono stati deludente. Nel 2018, con un motore migliore, Iannone e Rins hanno totalizzato nove podi ed è stata una buona stagione".
Nel 2018 Brivio ha capito che la scommessa su Iannone era stata un errore ed ha iniziato a pensare a chi avrebbe affiancato Rins nel 2019. C'era stata l'opportunità di firmare Jorge Lorenzo, in uscita dalla Ducati, ma il manager italiano aveva messo gli occhi sul campione della Moto3, lo spagnolo Joan Mir.
"Abbiamo iniziato a pensare a Mir, perché vincere 10 gare ed essere campione della Moto3 è qualcosa che aveva attirato la nostra attenzione. A quel tempo avevamo l'opzione di firmare Jorge Lorenzo. Alla fine abbiamo dovuto decidere tra Lorenzo e Mir. Non era una scelta tra due piloti, ma più della filosofia e della direzione che volevamo seguire in futuro: prendere un veterano come Lorenzo o far crescere un giovane talento. Più conoscevamo Joan e più ci sembrava speciale".
Ma come la Suzuki aveva visto in Mir un futuro top rider, anche la Honda aveva fatto la stessa cosa, oltre ad aver avuto diversi incontri con il manager del pilota, raggiungendo una sorta di intesa con lui.
"A Joan piaceva la Suzuki, ma il suo manager ci disse che c'era un problema perché aveva già un'opzione con la Honda. Così ho chiesto direttamente a Joan: 'Sei interessato alla Suzuki anche se hai l'opzione Honda? Se dovessi scegliere tra Suzuki e Honda, dove andresti?' E lui ha detto: voglio andare alla Suzuki. Quando me l'ha detto, ho pensato: è il ragazzo giusto", ha detto, riferendosi al giovane campione del mondo MotoGP.

Davide Brivio
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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Serie | MotoGP |
Autore | Germán Garcia Casanova |
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