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Brivio: "La MotoGP dà troppa importanza ai commissari"

Davide Brivio, team manager della Suzuki in MotoGP, vede la necessità di limitare l'impatto dell'interpretazione dei commissari su un argomento su cui "l'arbitro dovrebbe intervenire difficilmente".

Miguel Oliveira, Red Bull KTM Tech 3,  Jack Miller, Pramac Racing, Pol Espargaro, Red Bull KTM Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Domenica, il manager italiano si è goduto la grande prova di Joan Mir nell'ultimo giro del Gran Premio di San Marino, con un sorpasso geniale che gli ha permesso di soffiare il podio a Valentino Rossi. E' stato un buon modo per scaricare la rabbia del round precedente, al Red Bull Ring, dove il maiorchino aveva subito due brutti schiaffoni.

Da un lato, la bandiera rossa causata dall'incidente di Maverick Vinales gli ha impedito di conquistare la sua prima vittoria (al momento dell'interruzione aveva un margine di 2"5 sul secondo). E poco dopo, l'interpretazione dei commissari sui track limits ha lasciato impunito Pol Espargaro, che quindi ha chiuso terzo proprio davanti a Mir.

Il pilota della KTM aveva dato per scontato che sarebbe stato penalizzato per la manovra all'ultima curva, al punto che invece di andare al parco chiuso si era riportato direttamente al suo box, salvo poi essere ricondotto alla celebrazione del podio.

Per tutti questi motivi, Brivio ritiene indispensabile un ripensamento generale del regolamento, e soprattutto della rilevanza che le interpretazioni dei commissari sportivi stanno acquisendo ultimamente.

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"Penso che si dia troppa importanza ai commissari in una disciplina in cui difficilmente dovrebbero essere coinvolti. Non si tratta di calcio o di basket, che hanno bisogno di un arbitro per giudicare se un'azione sia fallosa o meno. Sono gare in cui chi arriva per primo al traguardo vince" ha detto Brivio in una conversazione telefonica con Motorsport.com.

"Per come la vedo io, l'intervento dei commissari dovrebbe essere ridotto il più possibile, e questo si ottiene con regole più precise. Il controllo è necessario, ma quello che succede oggi condiziona troppo i risultati" ha aggiunto.

Brivio basa la sua argomentazione su un esempio che recentemente è stato sulla bocca di tutti: la regola riguardante i limiti della pista e l'area esterna ad essa, dipinta di verde.

Secondo il regolamento, non è consentito passare sul verde. Durante le prove, a chiunque lo faccia viene annullato il giro. Se invece accade in gara, c'è un avvertimento e la penalità arriva dopo il quinto passaggio. Se invece questo accade all'ultimo giro, scatta direttamente la penalità, anche se il pilota non era mai passato sul verde in precedenza.

Nel Gran Premio di Stiria, Espargaro è andato lungo all'ultima curva mentre era in lotta per la vittoria con Jack Miller. Il panel guidato da Freddie Spencer ha ritenuto che il pilota della KTM avesse già pagato abbastanza arretrando dal primo al terzo posto.

La Suzuki, che ha presentato anche una protesta, non la pensava allo stesso modo perché, secondo la Casa giapponese, se ci fosse stata la ghiaia o l'erba al posto del cemento, "Polyccio" avrebbe perso molto tempo rispetto a Mir, che gli avrevve soffiato anche la terza posizione.

"Alcune regole dipendono troppo dall'interpretazione dei commissari. E quando accade ciò, si apre la porta a giudizi soggettivi. La Direzione Gara dice che la regola è chiara, e che non si può andare sul verde se il pilota che lo fa 'ne trae un chiaro vantaggio'. Ma naturalmente, la mia interpretazione di ciò che è un chiaro vantaggio può essere diversa dalla loro" ha specificato il manager della Suzuki.

"Si scopre poi che si possono superare i limiti della pista fino a quattro volte prima di essere penalizzati. Quindi i piloti rischiano più del dovuto, perché sanno che possono andare lunghi quattro volte senza che gli succeda nulla. Il principio di questo sport è che le moto devono rimanere sulla pista" ha detto il team manager della Casa di Hamamatsu.

Davide Brivio, director de  Suzuki MotoGP
Davide Brivio, Team Suzuki MotoGP
Podio: segundo lugar Francesco Bagnaia, Pramac Racing ganador Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT y tercer lugar Joan Mir, Team Suzuki
Francesco Bagnaia, Pramac Racing, Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Podio: ganador de la carrera Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT, segundo lugar Francesco Bagnaia, Pramac Racing, tercer lugar, tercer lugar Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP, 1st lap
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP leads start
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP en la resalida
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
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