Bartholemy: "Morbidelli è il pilota più talentuoso che ho avuto dopo Nakano"
Michael Bartholemy, team manager della Marc VDS, ha detto che Franco Morbidelli è il pilota più talentuoso con cui ha lavorato in MotoGP dopo Shinya Nakano.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Bartholemy ha lavorato cinque anni per la Kawasaki, tra il 2004 ed il 2009, prima come team coordinatore e poi come team manager dal 2006, quando la Casa giapponese ha deciso di separarsi da Harald Eckl.
Nakano era entrato a far parte della squadra ufficiale Kawasaki nel 2004, ottenendo subito sette piazzamenti nella top 10, incluso un terzo posto a Motegi. Nel 2006 poi ha colto anche un secondo posto ad Assen.
Prima dell'inizio della stagione 2017, Morbidelli non aveva ancora vinto in Moto2, ma Bartholemy ha detto di aver avuto a che fare con un pilota "diverso" e per questo ha deciso di promuoverlo in MotoGP nel 2018.
"Ha un grande talento" ha detto Bartholemy su Morbidelli, capace di vincere ben otto GP nella sua scalata verso il titolo della classe di mezzo. "Certamente, è il pilota più talentuoso con cui abbia lavorato dopo Nakano".
"Sappiamo che il talento da solo non basta, quindi devono esserci anche un duro lavoro ed una buona squadra per ottenere dei risultati".
"Ma è la cosa più importante che serve per essere un pilota di successo, e lui lo ha. Tocca a noi mettergli a disposizione una moto in grado di permettergli di esprimersi come ha fatto l'anno scorso".
"Fin dalla prima volta che l'ho visto sulla moto l'anno scorso a Jerez, mi sono detto: 'Ok, possiamo vincere il campionato', perché questo è un altro Frankie".
Morbidelli e la "paura" di entrare in Marc VDS
Morbidelli ha ammesso di essere un po' spaventato da Bartholemy quando si è unito alla Marc VDS nel 2016, ma poi ha capito in fretta che è il team manager ideale.
"Quando sono entrato a far parte di questa squadra, ho avuto un po' paura di Michael, perché sentivo di dovergli dimostrare di aver fatto la scelta giusta" ha detto Morbidelli.
"Quindi sentivo una certa pressione nei suoi confronti, ma la verità è che ero solo io a mettermela, perché lui è sempre stato molto gentile con me e cercava di calmarmi".
"Non importava cosa stessi facendo in quel momento o cosa avrei fatto. Era sempre calmo, non metteva pressione per i miei risultati o per la mia velocità".
Informazioni aggiuntive di Lena Buffa
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