Bagnaia: "Marc in Pramac? Meglio per lui, per la MotoGP non so"
Il leader del Mondiale ha scherzato quando gli è stato domandato cosa succederebbe se fosse l'otto volte campione del mondo a salire sulla Ducati factory libera in Pramac. Pensando a se stesso, ha mostrato fiducia per il weekend di Barcellona, pur non essendo mai salito sul podio in Catalogna. Inoltre, ha spiegato di aver appoggiato la scelta di Bezzecchi di continuare con la Mooney VR46 seppur con una moto vecchia.
Pecco Bagnaia è arrivato a Barcellona da leader incontrastato del Mondiale MotoGP. Grazie alla doppietta conquistata al Red Bull Ring, che lo ha portato a quota cinque successi domenicali e quattro nella Sprint in questa stagione, ha esteso a 62 punti il margine nei confronti del diretto inseguitore Jorge Martin. Un quadro che ha spinto il campione 2021, Fabio Quartararo, a paragonarlo a Max Verstappen e a definirlo quindi imbattibile.
Una descrizione che il campione del mondo in carica ha provato ad allontanare durante la conferenza stampa che ha aperto il weekend del Gran Premio di Catalogna, 11° appuntamento stagionale, che quindi apre il "girone di ritorno".
"Non mi sento inafferrabile, ma mi sto divertendo e mi sto godendo quello che sta accadendo. Mi piace anche il feeling che ho con il mio team, stiamo lavorando molto bene e migliorando sempre di più la nostra situazione: non iniziamo al meglio al venerdì, ma poi riusciamo sempre a trovare la via giusta. In Austria poi abbiamo trovato anche qualcosa che mi ha aiutato a migliorare la nostra performance", ha detto Bagnaia.
Quando poi gli è stato domandato cosa lo ha portato a vivere questo momento magico, ha proseguito: "Ci sono diversi fattori. Penso di essere migliorato rispetto all'anno scorso, sia in termini di velocità che di costanza. Mi sento veramente al massimo con il mio team: ogni volta che partiamo e non siamo nella condizione ottimale, riescono sempre a darmi ciò che gli chiedo. Poi siamo otto con la stessa moto ed anche questo può aiutarci a capire meglio alcune cose. Sono diversi i fattori che ci hanno aiutato a migliorare, ma la cosa più importante è che io mi sento davvero bene con il mio team. Ora è così anche con la mia moto e questo aiuta tantissimo".
Se c'è un potenziale ostacolo, però, è proprio il tracciato catalano, sul quale non è mai riuscito neppure a salire sul podio e sul quale anche la Ducati non si impone ormai dal 2018. Pecco però è convinto che il potenziale per fare bene ci fosse anche un anno fa se lo strike al via di Takaaki Nakagami non avesse rovinato tutto.
"E' una pista che mi piace molto, ma non ho mai portato a casa grandi risultati, perché il migliore è stato la sesta posizione nel 2020. L'anno scorso ero competitivo, perché avevo un buon passo e partivo dalla prima fila, ma ci ricordiamo tutti quello che è successo alla prima curva. Penso che sia come sempre: se lavori bene durante il fine settimana, allora sarai competitivo e lotterai per le prime posizioni".
Francesco Bagnaia, Ducati Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
C'è poi un'altra incognita, perché il rischio di pioggia è molto elevato per il weekend e questa pista ha un asfalto che di solito offre davvero poco grip, che potrebbe rendere le condizioni particolarmente insidiose.
"Dipenderà dalle previsioni. Ce ne sono alcune che dicono che sabato pioverà tantissimo e se fosse così credo che non gireremo neanche. Anche a Silverstone l'asfalto è piuttosto scivoloso, ma poi è stato più semplice girare sul bagnato che sull'asciutto. Però non ho mai girato su questa pista con il bagnato, quindi non so cosa aspettarmi".
Nei giorni scorsi, Carmelo Ezpeleta ha lanciato una provocazione: visto che la KTM ha cinque piloti sotto contratto e solamente quattro moto a disposizione, potrebbe anche pensare ad una rotazione di tipo calcistico, lasciando a turno uno dei suoi piloti in "panchina". Un concetto che non sembra sposare il pensiero di Bagnaia.
"Non so se sono d'accordo con questa idea. Se dovessi essere il pilota che è costretto a rimanere in panchina, mi sentirei quasi un disoccupato. E credo che questa situazione non mi piacerebbe".
Uno dei temi della settimana è il rinnovo di Marco Bezzecchi con la Mooney VR46, che ha fatto discutere perché per proseguire con la sua squadra il riminese ha rinunciato alla Ducati in versione factory che avrebbe trovato nel box del Prima Pramac Racing. Una scelta che però il leader iridato, grande amico del connazionale, sembra appoggiare.
"Ne abbiamo parlato e penso che sia meglio per entrambi, perché in caso di sconfitta abbiamo la possibilità di dire che non abbiamo la stessa moto (ride). Il consiglio che gli ho dato è stato quello di continuare con lo stesso team, perché anche io sono d'accordo con lui: l'aspetto umano è fondamentale. Quando ti senti bene con il tuo team ed hai anche una moto competitiva, puoi lottare per le posizioni che contano. L'abbiamo visto con Marco Simoncelli, quando ha vinto la 250cc nel 2008: gli avevano tolto la moto factory, ma ha vinto lo stesso, perché l'aspetto umano era più importante della moto. Quindi penso che Marco abbia fatto una buona scelta".
La scelta di Bezzecchi ed il passaggio di Johann Zarco alla Honda LCR hanno lasciato una sella libera alla Prima Pramac Racing. Ed è una signora sella, visto che si tratta di una Ducati in versione factory. Tutti gli indizi portano a Franco Morbidelli per occupare quel posto, ma ai piloti è stato chiesto cosa succederebbe se quella moto dovesse andare a Marc Marquez, con Bagnaia che ne è uscito con una battuta: "Non so se sarebbe meglio per la MotoGP, ma per lui sarebbe sicuramente meglio (ride)".
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