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Bagnaia: "Ho capito come guidare la mia Ducati da vero pilota di MotoGP"

Il pilota del Pramac Racing è stato la grande rivelazione della giornata conclusiva dei test di Sepang, conclusa con il secondo tempo a pochi millesimi dal record di Danilo Petrucci, ma soprattutto è soddisfatto per aver capito quale sia il modo più redditizio di guidare una MotoGP.

Francesco Bagnaia, Pramac Racing

Francesco Bagnaia, Pramac Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Francesco Bagnaia, Pramac Racing
Francesco Bagnaia, Pramac Racing
Francesco Bagnaia, Pramac Racing
Francesco Bagnaia, Pramac Racing
Francesco Bagnaia, Pramac Racing
Francesco Bagnaia, Pramac Racing
Francesco Bagnaia, Pramac Racing
Francesco Bagnaia, Pramac Racing
Francesco Bagnaia, Pramac Racing
Francesco Bagnaia, Pramac Racing
Francesco Bagnaia, Pramac Racing

Pecco Bagnaia probabilmente non avrebbe potuto chiedere di più al primo test della stagione 2019, che sarà quella del suo esordio in MotoGP. Il campione del mondo della Moto2 ha infatti chiuso la tre giorni di Sepang con il secondo tempo assoluto, staccato dal leader Danilo Petrucci di appena pochi millesimi, 63 come il suo numero di gara.

Nonostante sia sceso sotto al precedente record del tracciato malese, il portacolori del Pramac Racing però non guarda tanto alla prestazione in sé, quanto al fatto di aver fatto un grande passo avanti nella comprensione di come vada guidata una MotoGP.

"Ho imparato molte cose, ma soprattutto come si guida una MotoGP da pilota di MotoGP. Nel primo giorno guidavo in maniera molto simile alla Moto2, con molta velocità a centro curva, ma ora ho capito che è più importante avere trazione in uscita di curva. Ho capito che è importante frenare bene la moto, ma soprattutto dare gas e rialzare la moto il prima possibile" ha detto Pecco a fine giornata.

"Penso di essere migliorato anche in frenata, perché a novembre ero un po' in difficoltà, ma siamo riusciti a trovare un buon set-up, con il quale ho molta fiducia sull'anteriore e questo è molto importante per me. In questo momento quindi credo che abbiamo un'ottima base da cui partire nei test in Qatar per continuare ad imparare tante cose" ha aggiunto.

Riguardo al tempone che ha fatto oggi, ha lasciato intendere di essere andato oltre anche alle proprie aspettative: "Non mi aspettavo di scendere fino a 1'58". Il mio obiettivo era arrivare a 1'59". Scendere addirittura sotto al record della pista è stato incredibile, ma questo vuol dire che abbiamo fatto un grande lavoro. Ora devo cercare di migliorare sul passo di gara, perché il drop è molto più grande rispetto alla Moto2, quindi devo capire come sfruttare le mappe e le gomme".

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Tuttavia, è anche convinto di avere addirittura del margine per fare ancora meglio. E forse questa è la cosa più clamorosa: "Non sono proprio il pilota che si butta dentro e fa il giro alla morte. Ho provato a spingere molto, ma secondo me c'è ancora del margine, perché il time attack è molto diverso da quello della Moto2, dove usavi la stessa gomma della gara. In MotoGP non devi rischiare troppo in staccata, perché dove guadagni davvero è in uscita di curva. Sono contento di aver imparato questa cosa in questi giorni, perché così ci siamo portati un po' avanti".

Pur essendo un esordiente, anche Pecco ha dato le sue impressioni sulle nuove gomme portate in Malesia della Michelin: "Avevamo due gomme nuove della Michelin da provare, una anteriore ed una posteriore, ed entrambe mi hanno fatto un'impressione positiva. Soprattutto la posteriore è morbida, con delle caratteristiche diverse, che mi ha permesso di essere molto veloce in percorrenza, che è sempre stata il mio punto forte".

E sempre in tema gomme, ha rivelato un dettaglio importante sul suo stile di guida: "Abbiamo notato in questi giorni che una mia caratteristica è che riesco a non consumare troppo le gomme, quindi se ne dovessero portare di più morbide per noi andrebbe bene. Quindi speriamo di continuare così".

Infine, ha dato una vera e propria dichiarazione d'amore per la sua Desmosedici GP: "Questa Ducati è molto gustosa. Mi ha regalato le emozioni più belle tra tutte le moto che ho guidato. Quando ti 'liberi' è tutto molto più intuitivo di quello che potrebbe sembrare e quindi sono soddisfatto di aver trovato questo feeling con questa moto".

Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont

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