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Aprilia con Espargaró-Lowes per portare in alto il tricolore

La Casa di Noale ha svelato questa mattina la livrea della RS-GP che lo spagnolo e il britannico guideranno nel Motomondiale 2017, con l'obiettivo di ottenere i migliori risultati possibili rendendo onore all'Italia.

Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team Gresini, Sam Lowes, Aprilia Racing Team Gresini

Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team Gresini, Sam Lowes, Aprilia Racing Team Gresini

Aprilia Racing

La Aprilia Racing ha ufficialmente tolto i veli alle due RS-GP che Sam Lowes e Aleix Espargaró condurranno nel Motomondiale 2017.

Le MotoGP della Casa di Noale, dove questa mattina si è svolta la cerimonia di presentazione, sfoggiano una livrea tricolore ideata dallo studio del celebre Aldo Drudi.

Aprilia punta tutto su un progetto che parte con idee da mettere in pratica con tanto sudore, come ha sottolineato il presidente Roberto Colaninno.

"Dietro ad Aprilia c'è il lavoro straordinario di un sacco di persone - ha affermato prendendo il microfono - Tecnologia, passione, innovazione, ansie e speranze; tutto ciò è parte integrante del nostro progetto e del grande momento che stiamo vivendo. Questo ci fa capire quanto Romano Albesiano e i suoi uomini facciano tutti i giorni per arrivare a grandi livelli. In questa presentazione desideriamo mostrare il risultato del nostro lavoro".

Il programma MotoGP è partito da poco, ma gli obiettivi sono ben chiari, anche perché nessuno va in pista solo per presenziare e fare numero.

"Il nostro obiettivo è molto semplice e privo di pressioni: arrivare primi! - ha scherzato Colaninno guardando i suoi uomini - Ma a parte le battute, la cosa che mi inorgoglisce di più sono i colori italiani della livrea. Credo molto nella nostra bandiera, un oggetto che rappresenta tutti noi come storia e futuro".

Questo è il punto chiave sul quale il Presidente si è voluto soffermare: l'italianità del prodotto.

"La moto è totalmente italiana, dalla prima all'ultima vite. Alcune parti, ovviamente, ce le facciamo consegnare da aziende estere, ma le moto vengono assemblate, provate e sviluppate qui. Sappiamo che con questo sistema c'è il rischio che qualcosa possa non funzionare, ma sono convinto che la nostra storia ci insegni che non siamo così scarsi, quindi vogliamo onorarla e onorare il nostro paese".

"Aprilia progetta e produce scooter e moto, oggetti tecnologicamente complicati per via di prestazioni e sicurezza. Credo che per arrivare ad un buon prodotto si debba misurarsi in pista e confrontarsi con gli altri. In gara è il momento della verità, dove si verifica se la tecnologia scelta da noi funzioni o no. E' un momento fondamentale che non significa volersi mettere in mostra davanti alle TV e ai tifosi, ma provare le nostre idee. Per questo quando guardo le gare sono sempre un po' teso".

"Penso che siamo un team straordinario con valori importanti e non facili da ricreare. Oggi sarebbe impossibile partire da zero, ci vorrebbero tanti anni e probabilmente non riusciremo a fare molto. Puntiamo sulla nostra storia fatta di garanzia e affidabilità, giocando una partita importante e difficile vista la concorrenza che c'è".

"Albesiano ha un compito non facile. insegna molto ai giovani utilizzando la loro passione e gestendoli in maniera equilibrata. Queste consente di farli crescere e diventare piloti di un certo calibro".

Colaninno ha poi cercato di smorzare quelli che possono essere gli entusiasmi o le facili ambizioni, facendo presente che conta lavorare bene stringendo i tempi, piuttosto che rischiare di essere vittime della fretta legata ad un obiettivo.

"Qualcuno mi chiede se il podio è possibile entro un triennio: io rispondo che adesso sarebbe troppo ambizioso e presuntuoso fare previsioni. Credo molto negli uomini che lavorano in Aprilia Racing e nei piloti che danno tutto per fare bene e crescere. Tutti sanno che l'obiettivo è essere fra i primi nel più breve tempo possibile, non voglio fare investimenti a medio-lungo termine, vogliamo risultati con una visione a breve periodo, cercando di ottenere il massimo utlizzando passione e tecnologia a disposizione. Abbiamo gli ingredienti per ottenere risultati a breve termine.

"Per ora sono molto contento di quanto fatto. Tre anni fa sapevamo che era un azzardo entrare in MotoGP, ma ogni tanto bisogna rischiare. per noi significava fare un salto in termini di tecnologia che avrebbe aiutato l'intero gruppo nel settore commerciale ad affermarsi contro chi domina la scena mondiale. Sono molto contento del rischio che ci siamo presi e dei progressi fatti. Forse ci si poteva aspettare qualcosa di più dal 2016, ma non siamo andati troppo lontani dall'obiettivo. Oggi pensiamo che il 2017 sia un anno importantissimo perché i piloti bravi li abbiamo, l'esperienza non manca e vogliamo raggiungere posizioni importanti".

Infine un commento su una possibile Moto3 in cantiere a Noale, che però al momento sembra un sogno.

"Molte volte quando guardo le gare penso ai primi tempi in cui ero in Piaggio. Praticamente c'era solo l'Aprilia in pista, ma ci si divertiva grazie a piloti e personaggi straordinari. Queste cose possono ancora svilupparsi per poi arrivare a fare qualcos'altro un giorno, quindi non lo escludo. Ma oggi siamo impegnati in Superbike e in MotoGP, oltre ad altre attività, quindi facciamo un passo alla volta".

La parola è poi passata al Responsabile di Aprilia Racing, Romano Albesiano, colui che si occupa del reparto corse e segue da vicino le attività in pista.

"Come avrete notato, queste moto oggi presentano la carena che noi definiamo "neutra". Non è quella ideata da noi e vista nei test che, essendo dotata di fori, esprime il concetto di flussi interni per creare deportanza tramite un flusso continuo. Stiamo elaborando i dati raccolti a Phillip Island, la riproporremo in Qatar per continuare a sviluppare il concetto".

"Dopo i primi test il eravamo contenti. Nel 2016 abbiamo presentato un progetto tutto nuovo, anche se il fatto di esserci presentati leggermente in ritardo sulla tabella di marcia ci ha un po' penalizzato, sffrendo inevitabilmente. Durante la stagione siamo comunque riusciti a migliorare la moto in termini di set-up e motore, raggiungendo buone prestazioni velocistiche e di accelerazione".

"Quella del 2017 è una evoluzione del modello precedente, sappiamo che non è semplice migliorare. Ci siamo concentrati sulla distribuzione delle masse alzando leggermente il baricentro e la moto nei test ha dimostrato di aver fatto un notevole passo avanti".

"Non si poteva pensare di fare una totale rivoluzione del progetto, quindi posso affermare che siamo soddisfatti. Adesso stiamo cercando di mantenere la stessa potenza, dobbiamo lavorare sull'elettronica per utilizzare la coppia meglio".

Albesiano ha poi abbracciato i sui due ragazzi, Lowes ed Espargaró, i quali affrontano entrambi una nuova sfida in MotoGP sotto due aspetti diversi.

"Sam ed Aleix hanno cominciato a fornirci le prime indicazioni. Ricordiamo che il primo viene dalla Moto2, dunque per lui è un'avventura nuova, ma è molto bravo a lavorare su cliclistica e sospensioni. Il secondo, invece, ha già una buona esperienza in MotoGP, ma doveva abituarsi alla nostra moto e per questo gli abbiamo fatto provare quella del 2016, proprio per capire con cosa aveva a che fare".

"Ribadisco quanto detto dal Presidente, l'obiettivo non è partecipare, ma vincere. Il progetto per ora ha raggiunto gli obiettivi che ci eravamo posti, oggi miriamo alla top5 restando stabili in top10. i primi test siamo tutti vicnissimi. noi dobbiamo migliorare sul passo gara.

Presente anche Fausto Gresini, che con la sua squadra corse collabora con Aprilia nella preparazione delle RS-GP.

"Sono carichissimo in vista della prossima stagione e orgoglioso di collaborare con Aprilia, una realtà italiana. In questi anni ci siamo conosciuti e abbiamo fatto passi avanti notevoli, per il 2017 i risultati si sono già visti nei primi test, quindi vogliamo migliorare e crescere sempre. Con il nostro team diamo una mano importante a questo progetto".

Successivamente è poi toccato ai due piloti commentare l'imminente stagione che andranno ad affrontare.

"Con Sam mi trovo molto bene, parliamo moltissimo, io ho un po' più di esperienza, ma penso che fare squadra sia fondamentale perché solo lavorando assieme si cresce; farlo in due è meglio che da soli - ha detto Espargaró - In passato avevo già guidato una Aprilia ART divertendomi moltissimo, negli ultimi anni però ho sofferto la mancanza di fiducia sull'anteriore nelle moto su cui sono salito. Questo mi ha portato ad avere dei dubbi prima di provare questa, ma già a Valencia mi sono trovato subito benissimo".

"La moto è stabile, caratteristica che la Suzuki non aveva. Stiamo crescendo molto nel lavoro di questi mesi. Ora andiamo in Qatar per ulteriori test, sarà molto importante perché ci saranno altre cose nuove da provare. Sappiamo che non sarà facile crescere, ma sono contentissimo perché non pensavo di arrivare a questo punto oggi. Sul passo gara dobbiamo ancora lavorare e sappiamo che c'è ancora da fare, però in Malesia e Australia abbiamo visto che possiamo stare in Top10. Sono davvero fiducioso e non vedo l'ora di iniziare la stagione".

Lowes ha aggiunto: "Per me sicuramente passare dalla Moto2 alla MotoGP è un bel salto in avanti, ma per me la cosa importante è fare bene le cose e ottenere qualcosa subito è praticamente impossibile. Al momento sto iniziando a conoscere la moto, mi sto divertendo anche a capire l'ambiente della MotoGP e penso che fin dai primi test abbiamo preso la strada giusta. Per ora le sensazioni sono positive e sono convinto che potremo crescere ancora fin dai prossimi test in Qatar".

"Chiaramente nei test si fa un certo tipo di lavoro, mentre le gare saranno un'altra cosa. Credo che con Aleix stiamo lavorando molto bene assieme, il passo gara non sia male e il potenziale da sfruttare ci sia. Per me è la situazione ideale perché sono debuttante e anche io debbo crescere, ad ogni evento cercherò di avvicinarmi ai migliori. Penso positivo e sono fiducioso".

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