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Analisi Test Qatar: la velocità di Vinales e l'angoscia di Valentino

I test pre-campionato del Mondiale MotoGP 2017 sono già storia e ci hanno lasciato alcuni buoni spunti di discussione a meno di due settimane dalla prima gara della stagione in Qatar.

Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing

Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Vinales non rallenta

Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose Photography

Quando Maverick Vinales ha guidato la Yamaha per la prima volta nei test di Valencia, la maggior parte dei media ha sottolineato che lo spagnolo si sarebbe adattato rapidamente alla sua moto, anche se nessuno, nemmeno la sua squadra, avrebbe potuto immaginare che lo avrebbe fatto così velocemente. Il pilota di Roses non ha sbagliato niente durante la pre-stagione: Vinales è stato il più veloce in sette delle undici giornate di test. I numeri parlano da soli e sembrano raccontare che Vinales sia competitivo su ogni pista in tutte le condizioni. Pochi giorni prima del round di apertura della stagione l'unica domanda sembra essere legata alla sua capacità di reggere alla pressione di lottare per la vittoria in ogni weekend di gara. Tuttavia, come abbiamo visto, sarebbe una sorpresa se la pressione avesse qualche effetto su di lui.

Marquez nasconde le sue carte

Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team

Photo by: Gold and Goose Photography

E' difficile sapere con certezza il livello che avrà Marc Marquez nella prima gara della stagione, soprattutto dopo che ha accumulato cinque cadute negli ultimi tre giorni del pre-campionato. Il campione in carica sostiene di essere in una situazione migliore rispetto allo scorso anno nello stesso periodo, quando lui e gli altri piloti Honda faticavano sul lato tecnico ed avevano chiesto una soluzione per un quadro estremamente sfavorevole. Il pilota catalano è pienamente consapevole che Vinales sarà quasi certamente l'uomo da battere nella lotta per il titolo in base a ciò che abbiamo visto finora. Dobbiamo ancora scoprire la strategia del pilota di Cervera, perché la serenità che ha mostrato nella scorsa stagione potrebbe non essere sufficiente questa volta.

L'angoscia di Valentino

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Photo by: Yamaha MotoGP

Le preoccupazioni di Valentino Rossi crescevano con il passare dei giorni test e si sono trasformate in angoscia in occasione dell'ultima uscita in Qatar. Il pesarese e la sua squadra hanno dovuto fare i conti con un brutto segno a Losail: il secondo giorno hanno dichiarato di aver finalmente trovato la strada giusta, anche se nel terzo ed ultimo giorno si sono accorti che probabilmente non era così. Quando guida la moto 2017 ed è veloce, probabilmente neanche Rossi sa il perché. In ogni caso, sappiamo che il "Dottore" non è un pilota che tira fuori il meglio nelle prove, quindi non sarebbe una sorpresa se tra dieci giorni il campione di Tavullia dovesse stare davanti nella gara di apertura.

La Ducati contiene l'euforia

Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Photo by: Gold and Goose Photography

Se la Yamaha ha vissuto l'adattamente piuttosto semplice di Vinales alla M1, la Ducati ha capito che dovrà essere paziente prima di vedere Jorge Lorenzo esibirsi al meglio sulla Desmosedici. Il maiorchino è un pilota fenomenale e, come tale, ha le sue peculiarità. In Qatar, per esempio, stava ancora lavorando alla posizione sulla moto e a tutto ciò che deve controllare. "Il nostro obiettivo dopo la firma di Jorge è quello di lottare per il Mondiale, anche se è chiaro che non siamo ancora pronti per farlo" ha detto Gigi Dall'Igna, team manager Ducati nell'ultimo giorno di test pre-campionato in Qatar. Se fino ad ora sembrava che la Casa di Borgo Panigale e la sua nuova stella viaggiassero in parallelo, dopo questo ultimo test a Losail sembrano essersi riuniti. Quello che bisognerà vedere è come gestiranno la pazienza a vicenda.

Pedrosa torna a sorridere

Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team

Photo by: Repsol Media

Dopo una delle stagioni più difficili della sua carriera, a causa delle gomme Michelin, ma anche di altri motivi, Dani Pedrosa sembra aver ritrovato il sorriso dopo alcuni cambiamenti nel corso dell'inverno che sembrano aver avuto un effetto positivo su di lui. I cambiamenti all'interno del box e l'arrivo di Sete Gibernau in qualità di consulente sono stati un'iniezione di fiducia per lo spagnolo, che si è già riflessa in pista. Pedrosa ha chiuso con il quinto tempo a Sepang, a soli due decimi dal più veloce. Poi sia in Australia che in Qatar ha chiuso con il terzo tempo, confermando un buon stato di forma. Inoltre è caduto una sola volta e questa è un'indicazione del suo approccio e forse anche del fatto che c'è spazio per migliorare ancora. "Abbiamo cambiato tante cose nella squadra e questo ci ha aiutati. Un po' sono migliorate le gomme, un po' il team ed un po' io e trovare tutta questa fiducia è incoraggiante" ha detto Pedrosa in Qatar.

Iannone sempre più giù

Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP

Photo by: Suzuki MotoGP

L'Andrea Iannone che ha iniziato i test a Valencia lo scorso novembre e quello della settimana scorsa in Qatar sembrano essere due persone diverse. Le sensazioni positive della Suzuki a Valencia e Sepang sono semplicemente sparite a Phillip Island e non sono riapparse neanche a Losail. Nelle parole di "The Maniac", la Suzuki ha talmente tanto grip al posteriore che spesso la porta a spingere e a far scivolare l'anteriore. Questo forza il pilota a cambiare il suo stile di guida in una maniera che non gli piace: "Non è facile, specialmente con la gomma nuova. Sto provando ad adattarmi, ma per essere veloce con questa modo, devo guidare come Maverick e questo non è il mio stile di guida. Ci sto provando, ma non è naturale. Lui non usa mai i freni in inserimento, frena prima e poi gira la moto all'ultimo momento" ammette Iannone.

Folger, un rookie da tenere d'occhio

Jonas Folger, Monster Yamaha Tech 3
Jonas Folger, Monster Yamaha Tech 3

Photo by: Gold and Goose Photography

Jonas Folger c'è ed è molto serio. Il pilota tedesco è uno dei quattro esordienti che correranno nella top class quest'anno, ma sembra che abbia passato tutta la carriera in sella ad una MotoGP. E' veloce sul giro singolo, ma anche nei long run, inoltre non commenti troppi errori. Sappiamo che la sua Yamaha gioca un ruolo importante, in quanto è la moto più equilibrata della scorsa stagione e grazie alle nuove mescole della Michelin non è più così critica come nel 2016. A questo punto, dobbiamo solo vedere come si comporterà con la pressione della gara. Finora lo ha fatto molto bene e, guardando i tempi, non ci stupirebbe vederlo nei primi otto all'esordio in Qatar.

La KTM e il duro confronto con la MotoGP

Bradley Smith, Red Bull KTM Factory Racing
Bradley Smith, Red Bull KTM Factory Racing

Photo by: Gold and Goose Photography

L'ultimo test in Qatar ha mostrato la vera grandezza della sfida che la KTM deve provare a superare. Si è presentata a Losail con un motore nuovo e sulla carta più "facile" per i piloti, ma ora dovrà costruirne un terzo. Il marchio austriaco è più indietro del previsto dopo il test in Australia, che si era concluso tra i sorrisi. In Qatar sia Pol Espargaro che Bradley Smith hanno faticato molto, soprattutto con la gomma media, quella che più probabilmente sarà utilizzata nella gara di Losail. La moto è ancora abbastanza "selvaggia" con le marce basse ed è un qualcosa che deve essere risolto quanto prima, per poi migliorare anche altri aspetti. "Sarebbe bello lottare per i punti qui, ma credo che sarebbe troppo ottimistico. Penso che siamo a circa tre decimi di distanza da quello, quindi la cosa più importante è finire la gara ed ottenere più informazioni possibile" ha detto Smith a Motorsport.com.

Aprilia, un passo alla volta

Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team Gresini
Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team Gresini

Photo by: Gold and Goose Photography

Un costruttore come l'Aprilia non può pretendere di cambiare il suo status nel corso di una notte, quindi l'obiettivo della Casa di Noale è quello di fare qualche passo, qualcuno più piccolo ed altri più grandi, ma tutti nella direzione giusta. Questo sembra essere il caso della RS-GP, una moto che Aleix Espargaro è riuscito spesso a spingere a tempi interessanti. Il nuovo motore ha fatto un passo in avanti, ma su una pista come Losail, dove la potenza è importante, il marchio italiano è ancora un po' indietro sulla tabella di marcia.

Le nuove carene

Andrea Dovizioso, Ducati Team, nuova carena
Andrea Dovizioso, Ducati Team, nuova carena

Photo by: Gold and Goose Photography

Uno dei punto di discussione degli ultimi test in Qatar è stato quello legato alle nuove carene destinate a compensare il divieto delle alette, alcune delle quali si sono viste per la prima. Senza dubbio quella a "martello" della Ducati è stata la più esotica vista a Losail, anche se Dovizioso e Lorenzo l'hanno utilizzata solamente per tre giri ciascuno. Con l'eccezione della Suzuki, che ha utilizzato la sua doppia carena nei long run sia con Iannone che con Rins, non sembra troppo probabile che queste proposte vengano utilizzate la settimana prossima nella gara d'apertura della stagione.

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