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Analisi

Analisi: il paradosso della "peggior" Honda che vince

La vittoria di Dani Pedrosa nella gara di domenica a Misano lo ha reso il quarto pilota ad imporsi con la Honda in questo 2016, un anno in cui il prototipo giapponese sembra avere molti problemi.

Dani Pedrosa, Repsol Honda Team, Marc Marquez, Repsol Honda Team

Dani Pedrosa, Repsol Honda Team, Marc Marquez, Repsol Honda Team

Repsol Media

Podio: il vincitore della gara Jack Miller, Marc VDS Racing Honda
Podio: secondo posto Marc Marquez, Repsol Honda Team
Podio: secondo, Cal Crutchlow, Team LCR Honda
Il vincitore della gara Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Il vincitore della gara Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Il vincitore Dani Pedrosa, Repsol Honda Team

Lo spagnolo è l'ultimo pilota ad aver tagliato il traguardo da vincitore quest'anno in sella ad una RC213V. In precedenza Marc Marquez lo aveva fatto in tre occasioni (Argentina, Stati Uniti e Germania), ma c'erano riusciti anche Jack Miller (Olanda) e Cal Crutchlow (Repubblica Ceca).

Bisogna tornare indietro di dieci anni per trovare una stagione in cui quattro piloti Honda sono riusciti ad ottenere almeno una vittoria.

Era il 2006, quando a riuscirci furono Marco Melandri (Turchia, Francia ed Australia), Pedrosa (Cina e Gran Bretagna), Toni Elias (Portogallo) e Nicky Hayden (Olanda e Stati Uniti), che a fine anno chiuse da campione.

In quel momento però i numeri riflettevano una realtà che non può essere paragonata a quella attuale: la Honda RC211V ha ottenuto più vittorie (8) e podi (26) di qualsiasi altra moto.

Quella moto era il frutto di cinque anni di evoluzione ed il margine di sviluppo era quasi esaurito, dal momento che, in aggiunta, nel 2007 è iniziata l'era delle 800.

Moto più critica

La situazione attuale è molto diversa, perché la RC213V vive un momento molto più criticom, specialmente dopo che lo scorso inverno è stato introdotto un nuovo motore con un concetto diverso rispetto a quelli precedenti (l'albero controrotante).

Il paradosso di questa Honda acquista però una certa logica se si considera che i due trionfi di Miller e Crutchlow sono arrivati in condizioni di pista bagnata.

La pioggia può alterare il normale corso di una gara, ancora di più quest'anno con il ritorno delle gomme Michelin, che stanno ancora richiedendo una fase di apprendimento.

"Ho imparato alla Ducati che quando un pilota vince con la stessa moto che hai tu, puoi solo stare zitto e lavorare. Soprattutto quando Marc, in questo caso, comanda il Mondiale con tanto vantaggio" spiega Livio Suppo, team manager della HRC.

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