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Analisi: ecco cosa abbiamo imparato dai test MotoGP di Sepang

I team ed i piloti di MotoGP sono tornati in pista in Malesia la settimana scorsa per il primo test della stagione 2017, dove molte domande hanno trovato una risposta a poco più di un mese dal Qatar. Qui ne abbiamo analizzate alcune.

Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing, Marc Marquez, Repsol Honda Team

Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing, Marc Marquez, Repsol Honda Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Vinales ha confermato ciò che molti sospettavano

Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose Photography

Dopo un'impressionante prima uscita a Valencia, dove è stato davanti a tutti al debutto sulla Yamaha, Maverick Vinales ha mostrato un potenziale da contendente al titolo anche a Sepang.

Il pilota spagnolo è stato il più veloce anche in Malesia in 1'59"368, un tempo più alto di soli tre decimi rispetto al record stabilito nel 2015 da Dani Pedrosa con le gomme Bridgestone.

"Il tempo sul giro è stato buono. Credo che avrei potuto fare anche un po' meglio, ma a livello di ritmo sono tra i migliori e sono davvero felice" ha detto Vinales alla conclusione dell'ultima giornata.

"Ero con le gomme dure e forse ho spinto troppo, finendo un po' largo. Poi magari con le gomme morbide mi sarei potuto migliorare anche di più".

Non solo è stato veloce sul giro singolo, ma mercoledì è stato anche il pilota che è stato capace di infrangere per più volte il muro dei due minuti, facendolo per ben nove volte.

Anche se nelle prossime settimane ci sono altri due test pre-stagionali prima dell'inizio del campionato, il pacchetto Vinales/Yamaha al momento sembra essere il più competitivo in griglia.

Più di un mal di testa per Valentino

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose Photography

Dall'altra parte del box Yamaha, Valentino Rossi è arrivato in Malesia con un forte mal di testa, che lo ha tormentato nelle giornate di lunedì e martedì.

Prossimo a spegnere 38 candeline, l'italiano ha ammesso di non essere al top della forma dal punto di vista fisico. In effetti, è parso affaticato e mercoledì è riuscito a fare un solo giro sotto ai due minuti.

Il suo 1'59"589 gli è comunque stato sufficiente per concludere il test al sesto posto assoluto, anche se la sensazione è che al momento non sia a suo agio sulla moto quanto il compagno di squadra.

"E' vero che oggi sono quinto e che sono sesto nella cumulativa, ma sono solo a due decimi da Vinales, che è primo" ha detto il sette volte campione del mondo della classe regina.

"E' andato molto forte, ha fatto un gran tempo, ma i primi sono stati tutti molto veloci, anche in termini di ritmo di gara. Siamo lì, quindi il bilancio di questi tre giorni è positivo".

Lorenzo va oltre lo shock iniziale

Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team

Photo by: Gold and Goose Photography

Lunedì sembrava che Jorge Lorenzo avesse appena visto un fantasma. Dopo essere stato competitivo all'esordio con la Ducati a Valencia, è rimasto stupito per il lavoro di adattamento che gli era richiesto per essere competitivo in Malesia.

Ma, dopo aver chiuso 17esimo nel primo giorno in Malesia, lo spagnolo ha iniziato rapidamente ad imparare come tirare fuori il meglio della Desmosedici, soprattutto in frenata.

Questo gli ha permesso di scalare la classifica un poco alla volta, concludendo la trasferta malese decimo assoluto, ma soprattutto a soli quattro decimi dal miglior giro di Vinales.

"E' stato un grande shock il primo giorno e mi ha fatto capire che avevo bisogno di più tempo di quanto mi aspettassi" ha detto Lorenzo. "Ma alla fine ci sono voluti due giorni per avere un grande miglioramento".

"Credo che siamo ancora molto lontani dal nostro limite, ma siamo già veloci. Questo significa che quando saremo a posto, saremo molto veloci, o almeno è quello che mi aspetto".

Il prossimo test a Phillip Island, su una pista molto diversa da Sepang, sarà fondamentale per capire il reale potenziale del tre volte campione del mondo della MotoGP sulla sua nuova moto.

La Honda cerca risposte

Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team

Photo by: Gold and Goose Photography

Come nel 2015, la Honda sembra aver perso la strada per quanto riguarda il set-up della RC213V. La Casa giapponese ha portato due nuove specifiche di motore in Malesia, una delle quali era già stata provata da Marquez e Pedrosa a Valencia.

Nei primi due giorni, la HRC ha lottato con dei problemi a livello di elettronica, ma mercoledì entrambi i piloti sono stati in grado di completare il loro programma di test (Marquez ha fatto 85 giri, Pedrosa 67).

Ora la Honda deve scegliere la strada da seguire, quindi se cercare più prestazioni dal primo motore o se provare a domare il secondo che è più potente. O almeno questo è quello che ha lasciato intendere Marquez.

"Ho lavorato con due moto completamente diverse ed abbiamo fatto un back to back" ha detto. "E' stato utile per vedere molte cose".

"Con una moto siamo quasi al limite, mentre con l'altra ci sono più margini di miglioramento, ma più o meno hanno la stessa velocità".

La situazione della squadra sembra abbastanza simile al pre-campionato dello scorso anno, che però non ha impedito a Marquez di andare a centrare il suo terzo titolo iridato.

Iannone aumenta la sua reputazione

Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP

Photo by: Gold and Goose Photography

La Suzuki ha posto la sua fiducia su Andrea Iannone come pilota di punta per il 2017 dopo la partenza di Vinales, ma questo non significa che l'italiano possa domare il suo stile selvaggio molto rapidamente.

"The Maniac" è stato come al solito imprevedibile a Sepang, facendo il miglior tempo martedì e cadendo due volte il giorno seguente, anche se il suo tempo nella seconda giornata gli è valso la piazza d'onore nella classifica cumulativa.

"I test sono andati oltre le aspettative" ha detto Iannone. "Stiamo imparando molto da ogni modifica che facciamo. Abbiamo iniziato a cambiare il set-up della moto e reagisce bene ogni volta".

"La Suzuki sa che gli ingegneri devono lavorare sull'elettronica ed alcuni piccole componenti della moto, che ci possono portare un grande miglioramento".

Fin dall'inizio, Iannone è parso molto a suo agio sulla GSX-RR, una moto molto guidabile, sulla quale recentemente è stato migliorato anche il motore, quindi sembra in grado di minacciare regolarmente i top team.

Sepang è servita per ricordare l'indubbia velocità di Iannone, ma solo in Qatar capiremo se ha fatto quello step che gli serve per essere un numero uno in cui spera la Suzuki.

L'Aprilia fa progressi

Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team Gresini
Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team Gresini

Photo by: Gold and Goose Photography

L'Aprilia ha fatto un passo avanti importante nella seconda parte del 2016 a livello di riduzione del gap e l'ultima versione della RS-GP vista in Malesia sembra poter confermare questo trend.

Il nuovo arrivato Aleix Espargaro ha chiuso a soli sette decimi da Vinales nella giornata conclusiva, anche se sono stati i long run ad incoraggiare particolarmente lo spagnolo.

Un motore rivisto particolarmente ha dato una bella spinta alle ambizioni della Casa italiana, anche se Espargaro ha sottolineato che l'erogazione della potenza rimane un problema da affrontare.

"Abbiamo provato un motore nuovo e funziona un po' meglio" ha detto l'ex pilota della Suzuki. "Abbiamo migliorato sia la velocità che l'accelerazione".

"Non stiamo usando tutta la potenza a disposizione per via di alcuni problemi di erogazione, ma siamo migliorati in termini di velocità".

A differenza della Suzuki, l'Aprilia ha ancora il privilegio di poter continuare a sviluppare il motore senza limitazione (o almeno fino a quando non avrà esaurito i 6 punti delle concessioni). I problemi di cui parla Espargaro quindi potrebbero essere risolti nel corso dell'anno.

La KTM trova la sua strada

Bradley Smith, Red Bull KTM Factory Racing
Bradley Smith, Red Bull KTM Factory Racing

Photo by: Gold and Goose Photography

L'ultimo costruttore approdato in MotoGP era prevedibilmente piuttosto lontano dai migliori a Sepang. Sia Pol Espargaro che Bradley Smith hanno fatto segnare un crono di 2'01"338, chiudendo con un gap di poco inferiore ai 2".

Per una pista lunga come Sepang, con due lunghi rettilinei, questo certamente non è troppo male, pensando anche che Mika Kallio aveva beccato 2"7 in qualifica sulla più breve Valencia.

"Ci sono cose che dobbiamo migliorare, ma ci sono altri aspetti in cui credo che siamo già forti rispetto agli altri piloti ed alle altre moto" ha detto Smith.

"Siamo a soli 1"9 dai migliori a Sepang, su una delle piste più lunghe e nel nostro primo test del 2017: penso che la KTM abbia fatto un grande lavoro".

Espargaro è parso altrettanto ottimista, dicendo di sentirsi come nel giorno di Natale quando ha visto la grande camma di telai e carene che la Casa austriaca gli ha messo a disposizione in questo primo test.

I prossimi due test saranno fondamentali per la KTM per stabilire la direzione da prendere con lo sviluppo ad inizio stagione, ma è giusto dire che si è trattato di un buon inizio per la nuova arrivata in MotoGP.

Zarco e Folger sorprendono tutti

Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3
Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3

Photo by: Gold and Goose Photography

Johann Zarco e Jonas Folger, entrambi debuttanti in MotoGP in questa stagione con la Yamaha Tech 3, si sono distinti come due delle più grandi sorprese a Sepang.

Entrambi hanno dimostrato di trovarsi a loro agio sulla M1, una moto che è stata vincente con Lorenzo e Rossi nella passata stagione, con Zarco che ha chiuso a soli quattro decimi da Vinales nell'ultima giornata.

Folger è rimasto un po' più indietro, essendo mezzo secondo più lento di Zarco, ma è stato comunque il quinto tra gli indipendenti ed ha pagato meno di un secondo su Vinales.

Il rapido adattamento di entrambi lascia presagire una battaglia emozionante per il titolo di "Rookie of the Year", nella quale potranno inserirsi anche la Suzuki di Alex Rins e l'Aprilia di Sam Lowes.

Bautista a suo agio sulla Ducati

Alvaro Bautista, Aspar MotoGP Team
Alvaro Bautista, Aspar MotoGP Team

Photo by: Gold and Goose Photography

Come è già stato dimostrato nella scorsa stagione, la Ducati ha una base molto buona, che permette ai team indipendenti che dispongono delle versioni precedenti della Desmosedici di avere un buon ritmo.

Hector Barbera ha goduto di questo vantaggio lo scorso anno, ma sembra che possa avere un nuovo rivale nel 2017, perché Alvaro Bautista si è letteralmente innamorato della Ducati a Sepang.

Il pilota del Team Aspar ha descritto la GP16 come "la miglior moto che abbia mai guidato" nella sua carriera in MotoGP e lo ha dimostrato chiudendo i test in settima posizione, a soli 260 millesimi dalla vetta.

Come ha sottolineato lo stesso Bautista, è difficile però che questa "luna di miele" possa durare troppo a lungo, perché tutti i team ufficiali affineranno il feeling con le moto 2017. Per questo le prime gare saranno fondamentali per piloti come Bautista, Barbera e Redding per provare a portare a casa dei risultati importanti.

Stoner ricorda alla MotoGP perché le manca

Casey Stoner, Ducati Team
Casey Stoner, Ducati Team

Photo by: Gold and Goose Photography

Dopo aver effettuato un po' di lavoro di sviluppo sulla nuova Ducati GP17 durante i test privati di Sepang, il due volte campione del mondo Casey Stoner si è unito ai titolari anche nella prima giornata di quelli collettivi, facendo segnare il miglior tempo.

L'australiano ha guidato la classifica di lunedì con un tempo di 1'59"681, abbastanza buono per chiudere la tre giorni in ottava posizione, anche se per meno di un decimo si è lasciato sfuggire l'onore di essere il miglior pilota Ducati a favore di Andrea Dovizioso.

Questa prestazione ha dimostrato ancora una volta che il campione 2007 e 2011 non ha perso la sua velocità e che quindi rimane un'arma importante per la Ducati nella caccia al suo primo titolo nell'ultima decade.

Non c'è da meravigliarsi, quindi, che Lorenzo lo scorso anno aveva parlato alla Ducati per cercare di convincere Casey ad assumere un ruolo più ampio all'interno della squadra italiana.

Invece alla fine toccherà all'altro collaudatore Michele Pirro assumere il ruolo di analista di pista di Lorenzo nel 2017, perché Stoner non era convinto dell'idea di doversi recare ad ognuno dei 18 GP.

Se poi Stoner salirà più spesso sulla Desmosedici in questa stagione è ancora da vedere, ma la prospettiva che possa decidere di fare un'apparizione in gara appare più lontana che mai in questo momento.

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