Analisi dei test di Losail: Marquez può concedere la rivincita a... Dovizioso
I test pre-stagionali di MotoGP anticipano la riedizione del duello per il titolo 2017 tra Marquez e Dovizioso. Lorenzo migliora ma ha ancora lavoro da fare, mentre ci si attende un Zarco subito competitivo.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Márquez e la fiducia del campione
Se si vuole fare una classifica dei piloti più competitivi, troviamo Marc in cima. Inizierà la stagione come punto di riferimento della categoria perché ha vinto il titolo nelle ultime due stagioni, ma anche per la consistenza mostrata nei test pre-stagionali. Sebbene non sia stato il più veloce in assoluto a Sepang (miglior tempo di Lorenzo), Buriram (Pedrosa) e Losail (Zarco), non c'è un pilota in griglia che sia stato in grado di mostrare un passo all'altezza del suo. Il suo DNA gli consente di dare il meglio nel tempo sul giro, ma in questi test che precedono l'avvio della stagione, specialmente in Qatar, ha sacrificato i suoi punti forti per concentrarsi sulla consistenza. Il nuovo motore Honda dovrebbe limitarlo meno nella prima uscita ufficiale dela stagione e apparentemente, dall'Argentina in avanti, dovrebbe poter essere in grado di mostrare tutte le sue armi. La RC213V non è al livello che era nel 2013 e nel 2014, ma alla fine è riuscita a stare davanti a tutti nel 2016 e nel 2017. In entrambi i casi Marquez è riuscito a vincere il titolo.
Dovizioso è il rivale principale di Marquez
Dovizioso arriverà in Qatar alle spalle di Marquez solo per un aspetto: il palmarés. E, per inciso, non è certo un aspetto trascurabile. Nonostante ciò, Desmodovi è riuscito a resistere a Marquez, arrivando a giocarsi il titolo all'ultima gara a Valencia dopo aver ottenuto 6 vittorie stagionali, lo stesso numero colto dal campione del mondo Marquez. Sino a questo momento il pilota della Ducati è stato uno dei più veloci nei test invernali sia a Sepang che a Buriram, confermandosi poi in Qatar, dove nel 2017 lottò per la vittoria centrando un bel secondo posto. La situazione vista nei test potrebbe ripetersi il 18 marzo, data in cui verrà svolta la prima gara della stagione 2018. Lo scorso anno Dovizioso è stato la vera sorpresa, ma ora ha il diritto di avere i gradi di primo sfidante di Marquez per il titolo 2018. "Sono davvero soddisfatto di iniziare l'anno da pilota che può giocarsi il titolo. Questo mostra che abbiamo lavorato bene. Mi sento anche più competitivo della passata stagione", ha spiegato Andrea, che è un pilota intelligente e con i piedi per terra.
Lorenzo, serve altro lavoro per lottare con i primi
Dopo un esplosiva prima uscita a Sepang, che ha incluso addirittura il nuovo record della pista, le cose sono andate peggio per il maiorchino della Ducati. Lorenzo ha lasciato la Thailandia con più dubbi che certezze (nell'ultimo giorno di prove di Buriram aveva addirittura girato con la Desmosedici GP 2017) per arrivare poi in Qatar avendo le idee più chiare. Ma c'è ancora molto lavoro da fare da parte sua, e non del team. Ducati ha ancora bisogno che Lorenzo si senta più naturale e a suo agio nel pilotare la Desmosedici. E' vero che i rivali hanno inserito Lorenzo tra i contendenti al titolo dopo i test malesi, ma ora hanno iniziare a cambiare idea. Ora lo vedono come un pilota che può lottare per la vittoria, ma non ancora in grado di lottare per il titolo. Al momento è concentrato sul lavoro, perché sa che è l'unico modo per raggiungere i suoi obiettivi che si è prefissato lasciando Yamaha per abbracciare un progetto affascinante ma, per lui, certamente più rischioso. Il suo impegno con Ducati è molto forte, nonostante il rinnovo del suo contratto possa avvenire a cifre ribassate.
La Yamaha è un enigma
Non c'è nulla di peggio per un team di MotoGP che fare un eventuale passo avanti senza aver cambiato una singola cosa sulla moto. Questo è il problema comune riscontrato all'interno del box del team Yamaha Factory nel corso dell'ultimo mese. Nel corso delle ultime settimane la Casa giapponese ha mostrato di essere in confusione tremenda, accompagnata da una preoccupante inefficacia quando ha tentato di risolvere i problemi sorti nel corso dei test e riscontrati sia da Valentino Rossi e Maverick Vinales. Oltre ai problemi di telaio (ne hanno provati tanti nei test), il Dottore ha anche ammesso di avere avuto difficoltà con l'elettronica dopo una comparazione in pista con Honda e Ducati. Il campione di Tavullia insiste su questo punto, anche se ha spiegato di essere soddisfatto del telaio: andrà avanti con un telaio su base 2016 che determinerà la moto 2018. Dal canto suo, Vinales ha sottolineato come sia impossibile lottare per il titolo se si guida una moto che non piace. Sicuramente la situazione Yamaha è abbastanza simile a quella mostrata l'anno passato. Detto ciò, per vedere il lato buono del 2017, potrebbe essere utile dare uno sguardo ai dati del team di Iwata: 4 vittorie e 13 podi complessivi.
Zarco darà battaglia
Continua a sorprendere la competitività di Johann Zarco in sella a una Yamaha del 2016 per ciò che riguarda telaio e motore. Soprattutto considerando le grandi difficoltà incontrate dai piloti ufficiali, che non riescono a trovare il modo di stargli davanti. Nel corso della sua prima stagione in MotoGP, il pilota francese ha guadagnato rispetto dei "senatori" della categoria guidando bene e con il giusto atteggiamento, mostrando rispetto e imprudenza allo stesso tempo. Rossi e Vinales chiedono una moto adatta a loro, mentre Johann ha capito che per sfruttare le caratteristiche della sua moto deve cercare di interpretare al meglio lo stile che usava Jorge Lorenzo, ossia l'uomo che ha dato le indicazioni per la preparazione del telaio 2016. Dopo aver superato il processo d'adattamento alla categoria, nessuno dubita che il francese riuscirà a lottare con i migliori sin dall'inizio. L'unica cosa da scoprire è legato al nuovo rapporto tra Tech 3 e KTM. Vedremo se questo avrà un impatto immediato sul rapporto del team francese con Yamaha, che terminerà al termine di quest'anno.
Suzuki cerca la sua strada
Dopo un 2017 da dimenticare, Suzuki affronterà il 2018 dopo aver lavorato sodo per preparare una moto nuova, specialmente dal punto di vista del motore. Per Andrea Iannone e Alex Rins è arrivato il momento di dimostrare di meritare l'etichetta di piloti ufficiali. Al momento lo spagnolo sembra aver fatto ottimi passi avanti nel corso dei test invernali, mentre l'italiano ha fatto intravedere buone cose, ma a sprazzi. Alcune persone pensano che Andrea sia più preoccupato a prestarsi a foto e flash rispetto alla classifica di MotoGP. Se così fosse, qualcuno dovrebbe essere in grado di fargli capire l'importanza del momento che sta vivendo e del suo ruolo che attualmente ricopre in Suzuki, quello di primo pilota. Per "The Maniac" è arrivato il momento di dare una svolta alla sua avventura con Suzuki, perché il suo contratto con la Casa di Hamamatsu scadrà proprio al termine di quest'anno e, al momento, non è scontato che il suo contratto venga rinnovato.
Aprilia ha bisogno di potenza
Aleix Espargaro, pilota di punta del progetto MotoGP di Aprilia, sta iniziando a essere disperato. Ha bisogno di Aprilia, del motore che da mesi gli ha promesso. Il nativo di Granoller ha chiesto da tempo un motore più potente rispetto a quello che ha usato l'anno passato, ma il nuovo cuore della moto italiana continua a ritardare. Sembra che questo possa arrivare in Qatar per il primo round della nuova stagione, pista in cui Aleix colse il sesto posto assoluto nella passata stagione (miglior risultato colto da Aprilia da quando l'azienda di Noale è tornata nella classe regina del Motomondiale in via ufficiale, ovvero dal 2015. "In termini di ritmo non siamo messi male, ma abbiamo bisogno di più potenza. Non so cosa fare per essere più veloce nel tempo sul giro", ha insistito Espargaro.
KTM continua la crescita
L'azienda austriaca ha superato con un bel voto la stagione di rientro in MotoGP e ora sta crescendo in maniera rapida, investendo inoltre risorse su un progetto nato bene. KTM è più che concentrata sui propri obiettivi e si aspetta di continuare a crescere velocemente e fare altri passi avanti nel 2019, quando avranno altre due moto ufficiali in pista, quelle affidate al team Tech 3. Hanno Pol Espargaro, sicuro della sua posizione ai box del team, mentre c'è qualche incertezza su Bradley Smith, considerando soprattutto l'interesse mostrato nelle ultime settimane da KTM nei confronti di Johann Zarco, che anche quest'anno correrà con il team di Hervé Poncharal.
Gli esordienti stanno imparando
Dopo il bell'esordio di Johann Zarco e Jonas Folger avvenuto l'anno passato in sella alle Yamaha M1 del team Tech 3, la stagione 2018 di MotoGP presenta 5 nuovi esordienti, ma nessuno sembra aver avuto lo stesso impatto dei due piloti sopra citati. E' bene però ricordare la buona impressione fatta da Nakagami fino a quando non è caduto nell'ultimo giorno di test a Losail, così come i progressi mostrati da Syahrin. Franco Morbidelli, però, sembra il principale candidato a ottenere il premio di "Rookie of the Year".
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.
Top Comments