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Analisi

Analisi: come funziona e chi beneficia della nuova gomma Michelin

Il fornitore unico di pneumatici della MotoGP ha presentato per il 2020 una nuova costruzione posteriore. Ma come funziona? E ci sono costruttori che ne possono trarre beneficio?

Iker Lecuona, Red Bull KTM Tech 3

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

La Michelin ha introdotto per la stagione 2020 della MotoGP degli pneumatici posteriori con una nuova costruzione, che cambiano il modo in cui vanno utilizzati rispetto agli ultimi anni.

Fondamentalmente, la grande novità di questa gomma è che, con la moto in piega, la superficie di contatto a terra è maggiore rispetto al passato. Cosa che garantisce una maggior grip, ma anche una calo delle prestazioni più progressive nel corso della gara.

"La caratteristica tecnica più semplice per spiegare questa nuova costruzione è che quando la moto è inclinata, l'area di contatto con l'asfalto è più grande. Questo significa che quando si apre il gas in uscita di curva, c'è molto più grip e questo offre più trazione rispetto alla gomma dell'anno scorso" ha riassunto Piero Taramasso, responsabile del reparto moto di Michelin Motorsport.

Il nuovo pneumatico influenza in modo decisivo il modo di guidare e costringe i costruttori ad adattare le proprie moto a questa nuova filosofia.

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La maggior parte dei piloti aveva già avuto modo di provarlo per alcuni giri nei test dello scorso anno a Barcellona, Brno e Misano, ma anche durante la sessione extra organizzata in occasione del Gran Premio d'Australia. I buoni commenti ricevuti hanno quindi incoraggiato il produttore francese ad implementarlo dall'inizio di quest'anno.

I risultati dei test di Sepang sono stati valutati molto positivamente dalla Michelin, che ritiene che il miglioramento sia visibile nell'abbassamento generale dei tempi.

"E' possibile. Questo pneumatico era stato provato nei test dello scorso anno, ma non lo avevano utilizzato troppo. Ora invece a Sepang lo hanno usato tutti quanti a pieno regime" ha proseguito Taramasso.

"Abbiamo visto che alcuni piloti ed alcune moto hanno già trovato la messa a punto ottimale, oltre a delle buone sensazioni. Su altre moto ci dovranno lavorare di più. Alcuni piloti avranno bisogno di ancora un po' di tempo".

 

Un dettaglio importante su cui la Michelin sta insistendo è che la nuova gomma costringerà i costruttori ad adattare le proprie moto ad essa.

"Sostanzialmente questa gomma offre una maggior aderenza al posteriore e questo cambia il comportamento della moto. Il pilota deve abituarsi, deve interpretare la gomma, cercare di capire quando far scorrere la moto e perché. Questo richiede un po' di tempo".

"I piloti devono cambiare il loro stile di guida e le moto devono adattare telaio e sospensioni per compensare l'extra grip offerto dalla gomma" ha spiegato il responsabile della Michelin.

A chi giova questa nuova gomma?

Ovviamente, con questa nuova gomma, l'unico obiettivo della Michelin era quello di offrire una materiale migliore a costruttori e piloti, soprattutto uno pneumatico capace di mantenere la prestazione per il maggior numero di giri possibile in gara.

Tuttavia, in questo momento, dalle dichiarazioni dei piloti e dai risultati dei test, si può pensare che il cambiamento possa toccare alcuni più di altri e che Yamaha e Suzuki sembrano poterne trarre il massimo vantaggio.

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"Ho sentito questi commenti" ha detto Taramasso in una conversazione con Motorsport.com. "Se guardiamo le prestazioni, potrebbe sembrare così. E' vero che sia la Yamaha che la Suzuki sono state molto veloci, ma per farlo hanno dovuto cambiare il set-up, perché con più grip al posteriore è necessario regolare il bilanciamento. Sembra che con poche modifiche siano riusciti a trovare rapidamente un buon set-up".

In Michelin per ora preferiscono non ipotizzare se questa tendenza proseguirà per tutto l'anno, ma Taramasso ritiene che il miglioramento dello pneumatico possa aiutare tutti allo stesso modo, ma che la moto che aveva un buona percorrenza di curva, ora l'avrà anche migliore. Ma chi aveva difficoltà su quell'aspetto, dovrebbe averne meno, anche se continuerà ad averle.

Il costruttore francese non concentra i vantaggi ottenuti con la nuova gomma solo sul grip in curva, perché ritiene che ci possa essere un passo avanti anche dal punto di vista della durata in gara.

I piloti della Yamaha, in particolare Valentino Rossi, e quelli della Suzuki erano quelli che lo scorso anno si lamentavano maggiormente della durata degli pneumatici. La Honda e la Ducati invece erano quelle che riuscivano a gestirle meglio fino alla fine. Ora, con delle gomme più costanti, potrebbe essere chiuso anche questo piccolo gap.

"Quando abbiamo progettato questa nuova gomma, ci siamo posti due obiettivi: avere più grip e più costanza durante tutti i giri della gara, ritardando il più possibilie il drop. Con la gomma dell'anno scorso, il calo arrivava dopo una decina di giri in maniera molto pronunciata. Ora si può arrivare a fare 15 o 16 giri a pieno regime, poi c'è un calo graduale, molto più progressivo. Una caratteristica che stavamo cercando e che tutti i costruttori ci avevano chiesto" ha concluso Taramasso.

Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT
Marc Marquez, Repsol Honda Team's crashed Honda
Marc Marquez, Repsol Honda Team's crashed Honda
Marc Marquez, Repsol Honda Team's crashed Honda
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team's Ducati
Takaaki Nakagami, Team LCR Honda
Jack Miller, Pramac Racing
Johann Zarco, Avintia Racing
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT
Alex Marquez, Repsol Honda Team
Takaaki Nakagami, Team LCR Honda
Miguel Oliveira, Red Bull KTM Tech 3
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Silvano Galbusera, Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Marc Marquez, Repsol Honda Team, Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing, Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Iker Lecuona, Red Bull KTM Tech 3
Iker Lecuona, Red Bull KTM Tech 3
Miguel Oliveira, Red Bull KTM Tech 3
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Cal Crutchlow, Team LCR Honda, Bradley Smith, Aprilia Racing Team Gresini
Danilo Petrucci, Ducati Team, Andrea Dovizioso, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
Pol Espargaro, Red Bull KTM Factory Racing
Fabio Quartaaro
Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
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