Alex Marquez: "Non ero pronto quando Marc si è infortunato"
Nella sua seconda stagione in MotoGP, il più giovane dei fratelli Marquez si è posto l'obiettivo di proseguire con la progressione che ha mostrato nella seconda parte del primo anno.

Due podi consecutivi, in Francia e ad Aragon (soprattutto il secondo, perché arrivato sull'asciutto), dimostrano che lo spagnolo è destinato a diventare uno dei protagonisti principali anche in MotoGP prima o poi.
Dopo una prima stagione che è stata distorta sia dall'impatto della pandemia del Coronavirus che dall'infortunio di suo fratello Marc, uomo di punta della Honda, il #73 sarà al via con il team con cui avrebbe dovuto debuttare nel 2020. Cosa che invece ha fatto con il team Repsol Honda a causa di varie incompatibilità che ora sono state risolte con la partenza di Cal Crutchlow.
Anche se Alex ha diviso il box con suo fratello solo nella prima gara, la tranquillità che avrà in LCR gli permetterà di costruire quella costanza che ha fissato come obiettivo prioritario in vista della stagione che inizierà il 28 marzo in Qatar.
"L'obiettivo non è il risultato, ma continuare con la tendenza della seconda metà della scorsa stagione. Per me il 2020 non è stato facile. Ci sono stati dei momenti complicati, soprattutto perché l'infortunio di Marc ha fatto sì che in certi momenti Taka (Nakagami) ed io dovessi portare tutto il peso dello sviluppo. Non ero pronto per questo", ha ammesso il nuovo pilota della Honda LCR, nel giorno in cui sono stati svelati i nuovi colori della sua moto.
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Uno degli aspetti che il catalano spera di migliorare rispetto alla scorsa stagione è la prestazione in qualifica, un elemento chiave in MotoGP, soprattutto data la quantità di tempo che si può perdere nei primi giri. La sua miglior posizione in griglia è stato il decimo posto nel Gran Premio di Teruel, ad Aragon, dove una settimana prima era salito sul podio.
"Questo è il mio secondo anno e so che devo migliorare. L'aspetto principale è la qualifica, perché la regolarità dipende da questo. La domenica ho sempre un buon ritmo, ma partire da dietro mi penalizza molto", ha detto Marquez, che durante l'inverno ha lavorato molto duratemente su questo aspetto: "Mi sono allenato molto con le moto da flat track, per essere più aggressivo nei primi giri. Se parti dietro, puoi perdere anche quattro secondi al primo giro, ed è quasi impossibile recuperarli dopo".
Riguardo alla RC213V, ha spiegato che il congelamento del motore ha lasciato poco spazio all'evoluzione. "La Honda ha modificato piccole cose, perché il motore è congelato. La moto sarà un'evoluzione di quella che abbiamo usato nella seconda metà della scorsa stagione", ha detto il pilota di Cervera, che si è tolto un peso unendosi al team LCR, una squadra meno sotto ai riflettori rispetto a quella ufficiale.
"Il vantaggio principale di essere in questa squadra è quello di poter lavorare in 'background', in un ambiente in cui c'è meno pressione. Ha più tranquillità e il gruppo di lavoro è più piccolo, più familiare, e questo è un bene", ha concluso Alex.
La moto de Álex Marquez, Team LCR Honda

Foto di: Team LCR
Alex Márquez, Team LCR Honda

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Alex Márquez, Team LCR Honda

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Alex Márquez, Team LCR Honda

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Alex Márquez, Team LCR Honda

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Alex Márquez, Team LCR Honda

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Alex Márquez, Team LCR Honda

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Alex Márquez, Team LCR Honda

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Alex Márquez, Team LCR Honda

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La moto de Álex Marquez, Team LCR Honda

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Alex Marquez, Lucio Cecchinello, Team LCR Honda

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Alex Marquez, LCR Honda

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Alex Marquez, LCR Honda

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Alex Marquez, Team LCR Honda

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Alex Márquez


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Riguardo questo articolo
Serie | MotoGP |
Evento | Presentazione LCR Honda |
Piloti | Alex Marquez |
Team | Team LCR |
Autore | Oriol Puigdemont |
Alex Marquez: "Non ero pronto quando Marc si è infortunato"
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