A Marquez non serve più salire sul podio per essere campione

L'attuale leader del campionato, che ha preso la leadership del campionato a Barcellona, dove si è piazzato secondo, con ogni probabilità si porterà a casa la sua terza corona della MotoGP, avendo un margine di 52 punti su Valentino Rossi, che è il suo diretto inseguitore.

Alle porte del Gran Premio del Giappone, la prima delle ultime quattro gare della stagione, Marquez ha accumulato 248 punti, contro i 196 di Rossi ed i 182 di Lorenzo, che è il terzo in classifica.

Questo vantaggio è stato accumulato dallo spagnolo nell'arco di tutta la stagione e gli dovrebbe permettere di approcciarsi alle ultime gare con serenità: al pilota di Cervera basterà infatti piazzarsi sempre quarto per essere campione senza guardare cosa faranno i suoi avversari. In pratica, non ha bisogno di salire sul podio.

Nel momento più favorevole il pilota della Honda ha avuto 53 punti di vantaggio, dopo la gara di Brno. Ora ne ha 52. Una circostanza che, per vari motivi, suggerisce che difficilmente si lascerà sfuggire questa occasione.

L'infallibilità del #93 si riflette nei numeri che ha lasciato dietro di sé. Oltre ad essere quello che ha all'attivo più vittorie (quattro) e podi (dieci), è anche l'unico pilota in griglia ad essere andato a punti in ognuna delle gare disputate finora.

Ora che ha il titolo quasi in tasca, sarà interessante scoprire che versione di Marquez vedremo negli ultimi quattro Gran Premi. Quella che ha avuto la meglio nel 2016, ovvero quella che lo ha portato ad attaccare solo con una chance concreta di vincere e a difendersi invece in caso contrario. O quella 2015, sempre al limite e a volte anche oltre, con in mente solo la vittoria.